Immobili della Regione gara deserta

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Palazzo Reale, Palermo

http://www.ansa.it

6 marzo 2008

Il caso – Nessuna offerta all’assessorato

È ANDATA deserta la gara da 165 milioni di euro per la seconda tranche del piano di dismissione che prevedeva la vendita di 56 immobili della Regione. Nel bilancio di previsione 2008 l’operazione era già stata contabilizzata per 220 milioni di euro.

Da una prima relazione della Corte dei conti è emerso che la società ha chiuso il primo esercizio (quello de12006) con una perdita di 154 mila euro, e nel primo semestre del 2007 ha accumulato perdite per altri 280 mila euro, dovute quasi esclusivamente ai costi di gestione che viaggiano al ritmo di circa 45 mila euro al mese.

 

Io vendo, tu vendi…essi comprano

 

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Commento del 4.01.2008

dal blog@la-tua-voce.it

Nell’anno nuovo l’Assemblea regionale siciliana si porta dietro le strategie dell’anno vecchio per rammendare i buchi del bilancio. Come si legge su La Repubblica-Palermo del 3 gennaio scorso nell’articolo di Emanuele Lauria “Politici immobiliaristi tra mercati e monasteri”, l” ”ingegneria finanziaria” sta già predisponendo una seconda “sdemanializzazione” di altri 56 beni immobiliari siciliani, dopo aver già ceduto al fondo immobiliare Pirelli Re36 immobili per i quali sono stati intascati da mamma Regione circa 263 milioni di euro a fronte dei 900 inizialmente previsti, operazione che alla fine è stata garantita dall’approvazione di “un emendamento che impediva la cessione di immobili su cui gravavano vincoli di natura storica, ambientale e culturale”.

Come avevamo già segnalato nel post “Tanti auguri Mamma regione” , rischiavano di essere venduti tra i beni di Palermo il Castello Utveggio e la Biblioteca regionale, che in extremis poi sono stati sottratti al fondo.

L’articolo di Lauria offre poi un’ interessante panoramica sull’affollata rosa di operazioni immobiliari che anche i Comuni, alla stregua della Regione, stanno approntando per cercare di far quadrare velocemente i conti, predisponendo le aste in cui beni pubblici andranno a holding e privati. Come un anno fa, anche per il 2008 ci poniamo la stessa domanda, ossia a chi e dove andranno alla fine i beni dei siciliani una volta trasferiti ai fondi immobiliari ? Tanto più che la Regione, proprietaria di una quota del fondo, si è già impegnata a pagarne un affitto annuo “pari a 7.95% del valore” per almeno i prossimi quindici anni.

Per il momento stando ai fatti, è già in corso la vendita degli immobili anche da parte degli stessi gestori dei fondi per far quadrare i propri bilanci societari. Ad esempio su La Repubblica del 29.12.200 l’articolo “Vendite di fine anno per Pirelli Real Estate. Ceduti immobili per 427 milioni, 25 di plusvalenza.” si legge che la divisione immobiliare del gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera “come quasi tutte le immobiliari, nel 2007 ha avuto un’annata difficile, per i conti e in Borsa (in un anno ha perso più del 50%)” e che “archiviare qualche plusvalenza può servire al bilancio.” Segue l’articolo di Repubblica confermando che “ Nel mese di dicembre i fondi gestiti da Pirelli Re hanno completato la cessione di 37 immobili e di un’area edificabile per un importo complessivo di circa 427 milioni di euro . Circa 71 milioni sono di competenza di Tecla Fondo Uffici , mentre gli altri 356 milioni di euro sono relativi alle vendite effettuate dai fondi riservati a investitori qualificati. La plusvalenza lorda di questi ultimi è stata pari a circa 80 milioni di euro rispetto al valore di libro e di 35 milioni di euro rispetto al valore di mercato al 30 giugno 2007 (+25%) determinato dall’esperto indipendente Cb Richard Ellis. Tra gli immobili venduti, l’Hotel Carlyle Brera situato a Milano e Villa Boffalora e Villa Gernetto situate a Lesmo, in provincia di Milano, comprata dalla Fininves (La Repubblica del 29.12.2007).

Si sta quindi innescando una catena di cessioni di beni pubblici a fondi immobiliari che, a loro volta, li rimettono in vendita per ammortizzare gli scossoni che il mercato delle case e dei mutui ipotecari ha dovuto subire, negli ultimi mesi, dall’America all’Unione Europea. A questo punto oltre che lecito, è doveroso che ogni cittadino siciliano si chieda chi saranno, in un futuro ormai prossimo, i nuovi padroni di casa della bella terra di Sicilia, e se non si stia rischiando tutti di essere sfrattati per pagare i conti di scelte politiche annose, avventate, miopi e dissennate.

RASSEGNA STAMPA

 

13/03/2008

La procura apre un’inchiesta sull’Opa immobiliare di Pirelli Re

L’offerta sui fondi Tecla e Berenice viziata da un parere in conflitto di interesse della Sgr della Bicocca

Il caso

Tratto da “la Repubblica”

13.03.2008

di WALTER GALBIATI

MILANO

– Il fascicolo della Consob è finito sul tavolo dei pubblici ministeri Laura Pedio e Carlo Nocerino, due magistrati esperti di reati finanziari.

L’inchiesta è ancora contro ignoti (il cosiddetto modello 44) e riguarda l’offerta pubblica di acquisto lanciata da Gamma Re, un veicolo partecipato da Pirelli Real Estate, la divisione immobiliare del gruppo della Bicocca, e dalla banca d’affari statunitense Morgan Stanley sui fondi Tecla e Berenice. Il gestore di quei fondi era la Pirelli Re Sgr, una società sempre del gruppo della Bicocca. E quando fu chiamata a pronunciarsi sulla congruità dell’offerta, la dichiarò adeguata, sostenuta dalle perizie di Deutsche Bank, Lazard e dell’esperto immobiliare CB Richard Ellis.

Peccato che poi i rilanci dei concorrenti (le cordate Caltagirone-Goldman Sachs e Merrill Lynch) portarono quel prezzo a valori ben superiori. Fu certamente un colpo di fortuna per chi possedeva le quote dei fondi e nessuno subì perdite, anzi. La Consob, però, da subito volle vederci chiaro, per via dei numerosi conflitti di interesse presenti in quei fondi immobiliari e perché il prezzo, pur essendo superiore ai livelli di Borsa, era inferiore al valore degli immobili contenuti nel fondo (Net asset value). “Il corrispettivo è stato determinato dal Consiglio di amministrazione dell’offerente anche con la collaborazione del proprio advisor Morgan Stanley”, si legge nel prospetto pubblicato da Gamma Re, ora sotto accusa. E quando poi si tratta di porre in luce i conflitti di interessi, ecco cosa scrive l’offerente: “Pirelli Re Sgr, società di gestione del risparmio cui è affidata la gestione del Fondo e che ha emanato il comunicato dell’emittente, è controllata al 100% da Pirelli Re, società che detiene, attraverso Pirelli Re Netherlands, il 49% del capitale dell’offerente. Pertanto si trova in una situazione di potenziale conflitto di interessi”.

Non si è fatta attendere la risposta della società. “Siccome si è trattato delle prime Opa sui fondi immobiliari quotati italiani credo sia doveroso da parte delle autorità fare tutte le verifiche del caso”, ha commentato ieri all’agenzia di stampa Radiocor, l’amministratore delegato di Pirelli Re, Carlo Puri Negri. “E’ un atto che riteniamo di prudenza da parte di Consob”, ha aggiunto. Ora però toccherà ai pm verificare se ci saranno gli estremi per indagare qualcuno per falso in prospetto o per gestione infedele, come suggerisce la stessa Consob nel fascicolo inviato alla procura. WALTER GALBIATI

Immobili della Regione gara desertaultima modifica: 2008-03-06T11:05:00+01:00da aldo251246
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