Omicidio Pio la Torre, verso riapertura inchiesta

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Trent’anni fa l’omicidio di Pio La Torre, ucciso dalla mafia legata ai poteri forti. Verso riapertura inchiesta

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30 aprile 2012

di Nino Amadore

L’immagine appartiene alla memoria collettiva: un’automobile crivellata di proiettili e dentro due uomini: Pio La Torre e il suo autista Rosario Di Salvo. Era il 30 aprile del 1982: trent’anni fa. Alle 9 del mattino La Torre, a bordo della Fiat 132 guidata da Di Salvo, sta raggiungendo la sede del partito: in via Turba, in una zona centrale di Palermo. L’auto, raccontano le cronache, viene affiancata da due moto e alcuni uomini con il volto coperto dal casco sparano decine di colpi contro i due.

Un omicidio politico mafioso, si disse subito, e il movente fu cercato nell’attività politica del segretario regionale del Pci. Trent’anni dopo almeno due libri tornano a indagare su quell’omicidio che insieme ad altri delitti degli anni Settanta e Ottanta ha segnato il nostro paese.

Del resto la pista interna è stata definita una bufala per ostacolare le indagini anche un cronista di primo piano e gran conoscitore di fatti di mafia come Attilio Bolzoni che di Pio la Torre parla in “Uomini soli” (edizioni Melampo): La Torre faceva parte di quel gruppo di uomini che “Facevano paura al potere – scrive Bolzoni -. Italiani troppo diversi e troppo soli per avere un’altra sorte. Una solitudine generata non soltanto da interessi di cosca o di consorteria. Ma anche da meschinità più nascoste e colpevoli indolenze, decisive per trascinarli verso una fine violenta. Avevano il silenzio attorno. A un passo. Pio La Torre, nel partito al quale ha dedicato tutto se stesso. Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa nella sua Arma, lui che si pregiava di avere gli “alamari cuciti sulla pelle”. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino “in quel Tribunale popolato da giudici infidi“.

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Omicidio Pio la Torre, verso riapertura inchiestaultima modifica: 2012-04-30T18:25:02+02:00da aldo251246
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