Catania, “in Procura aria nuova” con il capo Giovanni Salvi

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Intervista al procuratore capo Giovanni Salvi

tratta da http://www.loraquotidiano.it  di Luciano Mirone 10 novembre 2016

Oggi l’aria nella Procura etnea è cambiata. In questo Palazzo, un tempo, i magistrati si chiamavano Giulio Cesare Di Natale, Aldo Grassi, Pietro Perracchio, gente che col sistema mafioso dei famigerati Cavalieri del lavoro ci andava a braccetto. La presenza di un procuratore “non catanese” come Salvi (dalle sue mani sono passate le inchieste più scottanti dell’Italia repubblicana, dal caso Moro al caso Calvi, dal caso P2 al caso Sindona) ha ridato serenità a un ufficio troppo lacerato dalle polemiche interne, e fiducia in quella Società civile che vedeva nei “poteri forti” la causa principale del degrado dell’ex “Milano del Sud”, oggi prima città italiana a detenere il record dell’analfabetismo e della criminalità minorile.

Giovanni Salvi è quel procuratore “estraneo all’ambiente” che la Società civile catanese chiedeva. Un procuratore “avulso dai giochi di potere” consumati all’ombra del vulcano, laddove per “potere” si intendono i nomi illustri di Ciancio e di Lombardo, il primo imputato per concorso esterno in associazione mafiosa, il secondo condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi per lo stesso reato, nonché all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e a un anno di libertà vigilata.

Dottor Salvi, come ha trovato il livello di illegalità a Catania?

“Molto diffuso”.

Quali sono le cause?

“La debolezza delle istituzioni preposte a far rispettare la legge, specie negli aspetti della vita quotidiana, la presenza di una forte criminalità organizzata che ha reso difficile il contrasto alla criminalità minorile, l’assenza di opportunità basate sulla legalità: pensiamo al danno gravissimo che alla Regione è venuto dalla predazione sistematica delle risorse pubbliche (dalla formazione alle contribuzioni per l’agricoltura)”.

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Catania, “in Procura aria nuova” con il capo Giovanni Salviultima modifica: 2014-11-10T19:53:24+01:00da aldo251246
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  1. Mafia, procura di Catania: “Processate Nino Strano”

    CRONACA http://catania.blogsicilia.it 26 novembre 2014

    Rinvio a giudizio per il senatore ed ex assessore regionale e comunale nel capoluogo etneo e di Misterbianco, Nino Strano. Lo ha chiesto la procura di Catania tornando su una vicenda che sembrava ormai archiviata.
    Per la sua posizione la Procura, nel 2012, aveva prima sollecitato l’archiviazione perché era stata ritenuta marginale e ininfluente nell’ambito dell’inchiesta ‘Iblis’. In seguito alle nuove dichiarazioni del pentito Santo La Causa, la Dda ha chiesto una proroga delle indagini e adesso ha sollecitato la richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 7 gennaio davanti al Gup Marina Rizza.

    La Causa ha rivelato che l’esponente politico si “adoperò per sboccare le autorizzazioni necessarie” al centro commerciale La Tenutella, che ricade nel territorio del Comune di Misterbianco, ma “non sa dire cosa fece”, anche se qualcuno gli fece capire che ”agì anche su altri politici per tale scopo”.

    Secondo la Procura di Catania, Nino Strano, “modulando l’attività della pubblica amministrazione in favore dell’organizzazione” avrebbe agevolato la cosca Ercolano in cambio di “somme di denaro e dell’appoggio elettorale degli affiliati nelle elezioni regionali e nazionali”. L’uomo politico ex Pdl si è sempre detto estraneo alle accuse che gli erano state contestate Fonte

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