Sisma: fari sulla legge antisismica, dopo il terremoto

 

Il dolore e la distruzione di queste ore stanno facendo riflettere tecnici ed esperti sul reale stato del patrimonio immobiliare presente sul territorio italiano, per sua natura a rischio sismico e idrogeologico in massima parte. Ora si punta il faro su costruzioni risalenti a prima del 1974, addirittura al periodo tra le due guerre mondiali, sulle quali o non si è mai intervenuti con successive tecniche contenitive atte a imbrigliare costruzioni in pietra, o in muratura, che, sotto le sollecitazioni sismiche si sbriciolano non lasciando alcuna aspettativa di vita ai residenti. Fatto ancora più grave è che quelle costruzioni non siano state demolite e ricostruite così come previsto per legge in zone sismiche.

Fatto ancora più inverosimile è che costruzioni pubbliche, scuole e ospedali, ristrutturate con fondi pubblici per il rischio sismico, siano rovinosamente crollate. E per questo ora i Pm indagheranno.

Aggiornamento. RIETI C’è la sciagura e c’è la responsabilità soggettiva. Che può riguardare le autorità pubbliche, le ditte che hanno fatto i lavori ma anche i singoli cittadini in questo momento vittime del sisma. http://www.ilmessaggero.it/ 27 agosto 2016

L’Italia, nel suo vasto patrimonio normativo, vanta una legge antisismica, oggi acquisita nei Paesi della UE, la Legge n.64 del 2/02/1974, rigorosa quanto tecnicamente attuale, tanto che è stata richiamata e confermata nel d.P.R. n. 380 del 2001 – T.U. edilizia, pure acquisito di recente in Sicilia.

Tra i principi cardine: quello del divieto di sopraelevazioni delle preesistenti strutture in muratura (non più di un piano) e quello dell’obbligo di demolizione e ricostruzione per le edificazioni intelaiate in cemento armato.

Altro punto nodale è che l’inizio dei lavori, dopo regolare rilascio di concessione, avviene, in zona sismica, solo dopo il rilascio dell’autorizzazione degli uffici tecnici regionali preposti al controllo: Genio Civile e Soprintendenza. Visto che la priorità, prima dell’avvio dei lavori, sta nell’indagine geognostica e nei calcoli statici che andranno sottoposti all’Ufficio tecnico della Regione o dell’Ufficio del genio civile secondo le competenze vigenti.

Di seguito pubblichiamo gli articoli dell’ANSA sui costi della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare italiano. E’ doveroso chiedersi se sia valsa la pena pagare un costo, in vite umane, di migliaia di vittime nei terremoti avvenuti dal secolo scorso ad oggi; e se chi aveva il dovere apicale del controllo abbia davvero seguito le norme esistenti. Infine perché si è derogato al principio della demolizione e ricostruzione permettendo di caricare le murature con strutture in cemento armato creando strutture miste non affidabili?

Leggiamo & Pubblichiamo

Terremoto: ingegneri, messa in sicurezza case costa 93 miliardi 50% abitazioni edificate prima del 1974, senza norme ‘ad hoc’ ANSA 25 agosto 2016

Accumuli. La polemica sui tetti di cemento armato. Lo imponeva direttiva dopo il terremoto del 1986. ANSA 24 agosto 2016

Sisma: fari sulla legge antisismica, dopo il terremotoultima modifica: 2016-08-26T12:48:26+02:00da aldo251246
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3 risposte a Sisma: fari sulla legge antisismica, dopo il terremoto

  1. Terremoto: crolli Amatrice, primi 5 indagati a Rieti

    Ci sono 5 indagati dalla procura di Rieti per il crollo delle case popolari dell’Ater con 18 morti nel terremoto che nell’agosto dello scorso anno colpì Amatrice. http://www.ansa.it/lazio/notizie/2017/07/18/
    Ne ha dato notizia il Tg1 in esclusiva. Sono i primi indagati per il sisma; si tratta di responsabili della ditta di costruzioni e dell’Ater di Rieti. “Per come erano state realizzate sarebbero crollate con qualsiasi sisma”, ha detto il pm di Rieti Rocco Maruotti. Leggi tutto

  2. Terremoto Centro Italia, procuratore di Rieti: “Edifici con più sabbia che cemento, verificheremo tutto”
    Il magistrato Giuseppe Saieva: “Non è solo colpa del destino, cercheremo eventuali responsabilità”
    http://www.ilfattoquotidiano.it/ di Davide Vecchi | 27 agosto 2016
    “Tutti pensano che una tragedia simile non sia potuta accadere solo a causa del destino, ma appunto tutti lo pensano: nostro compito è verificare se c’è anche una responsabilità, una colpa umana”. Se, in pratica, non sono state rispettate le norme. “Prenderemo tutti gli atti del Comune, permessi, concessioni, relazioni tecniche e studieremo caso per caso, edifico per edificio”. A cominciare dalla scuola, dall’ospedale. Poi le case. Durante il sopralluogo, dice il procuratore, “alcune cose mi hanno colpito”. Un edificio “a cui erano crollati solo i solai, a occhio significa che chi ha fatto i lavori ha abbondato nell’uso della sabbia a scapito della malta”. E poi il dubbio che qualcuno abbia costruito dove non doveva. L’hotel Roma, ad esempio, affacciato sul vuoto assoluto della valle sottostante. Come molte altre case. Leggi tutto

    • Dai Borbone l’edilizia antisismica ‘sempreverde’
      Continua a ispirare la messa in sicurezza drgli edifici
      http://www.ansa.it/ 27 agosto 2016

      “Nei principi quel regolamento è ancora attuale”, ha osservato uno degli autori dello studio, l’architetto Nicola Ruggieri, dell’università della Calabria. “Per l’epoca – ha aggiunto – era la normativa più avanzata possibile: oltre a indicare come costruire i nuovi edifici prevedeva anche come ristrutturare il patrimonio esistente, per esempio con una rete in legno da affiancare alla parete e con la demolizione dei piani superiori al secondo”. Considerato dal Cnr il primo regolamento antisismico d’Europa, prevedeva: la costruzione di case non oltre i due piani di altezza e una rete in legno nelle pareti in muratura. LEGGI TUTTO

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