Regione, a rischio un terzo dei fondi Ue. «Task force» per accelerare la spesa

FATTI &NOTIZIE
Tratto dal Giornale di Sicilia
15 Luglio 2008
di Giacinto Pipitone

AGENDA 2000. Solo l’anno scorso revocati 616 decreti di finanziamento, in meno di otto anni sono stati quasi tremila. Il presidente Lombardo promette: faremo di tutto per non dovere restituire quei soldi a Bruxelles

PALERMO. L’ultimo decreto di revoca dei finanziamenti di Agenda 2000 è finito in Gazzetta ufficiale venerdì scorso: l’assessorato regionale al Territorio si è ripreso 1 milione e 700 mila euro che il Comune di Pantelleria aveva ottenuto nel 2002 per il «consolidamento del versante in frana a Kuddia Attalora e Dietro Isola». Per il sindaco, Salvatore Gabriele, «è stato il Comune a rinunciare a quei soldi perchè avevamo chiesto di impiegarli per altre necessità visto che nella zona di Kuddia il problema era stato già risolto». «Ma il progetto era fermo – allarga le braccia Pietro Tolomeo, dirigente dell’assessorato – e così ci siamo ripresi i soldi sperando di poterli utilizzare per altri progetti».

L’allarme dei magistrati

Si vedrà. Intanto il fenomeno delle revoche sta assumendo proporzioni che hanno allarmato anche la Corte dei Conti che nel solo 2007 ne ha rilevate 616. E dall’inizio del 2000 sono state 2.848.11 record negativo nel 2007 è andato all’assessorato all’Agricoltura, 303 revoche (1.868 in questo settore dall’inizio della programmazione), seguito dall’Industria (133) e dal Lavoro e Formazione (100).
«Il dato – si legge nella relazione di Licia Centro e Maurizio Meloni – è destinato ad aumentare in relazione alla scadenza dei termini per la realizzazione dei programmi». Per i magistrati questa è la spia «di una seria criticità che investe la capacità progettuale della Regione».

Cinque mesi per spendere tutto

Ma la Corte segnala anche che «circa un quarto delle risorse a disposizione, pur impegnate, non hanno trovato un concreto riscontro in termini di pagamento».
E il tempo stringe: entro il 31 dicembre tuto dovrà essere speso, altrimenti Bruxelles si riprenderà le somme rimaste nei cassetti.
Ma a quanto ammontano? Secondo il dipartimento Programmazione, al 30 aprile, la Regione aveva impegnato tutti i 9 miliardi 560 milioni e 838 mila euro (cioè ne aveva programmato l’investimento). Ma aveva realmente speso 6 miliardi 577 milioni e 614 mila euro.
Restano da spendere nei prossimi 5 mesi poco meno di tre miliardi (2,938). Anche se i dati di luglio – dicono al dipartimento- dovrebbero indicare una accelerazione.

Lombardo preoccupato

Il Presidente Lombardo non nasconde la sua preoccupazione: «Sì, c’è il rischio di dover restituire soldi a Bruxelles. Ma fino a qualche giorno fa ero più preoccupato. Goivedì ho insediato un gruppo di lavoro, guidato da Gabriella Palocci (la dirigente arrivata da Roma nel 2000 pr curare la programmazione), con cui stiamo cercando di individuare il modo per restituire il meno possibile. Speriamo di non restituire nulla».
Lombardo conosce i settori da spingere: «Le emergenze riguardano gli assessorati Ambiente, Beni culturali, Agricoltura e Turismo». In pratica, il gruppo di dirigenti cercherà di spostare i soldi su misure degli attuali programmi che sono più concrete nella spesa. Inoltre partirà una sollecitazione ai Comuni per chiudere tutti i progetti in corso e rendicontare la spesa effettuata.

I problemi da risolvere

Resta poi da valutare la qualità della spesa. La Corte dei conti qualche dubbio lo ha sollevato: «È di tutta evidenza che nei settori cruciali non sono stati conseguiti quell’impatto e quei risultati tanto auspicati».
Ma quali sono state le difficoltà? Per capirlo occorre spiegare il perché delle continue revoche: «Per quanto riguarda l’assessorato all’Agricoltura – spiega il dirigente degli Interventi infrastrutturali, Dario Cartabellotta – il problema è che la maggior parte delle imprese che ha partecipato ai bandi ha sottovalutato il fatto che una volta ottenuto il finanziamento, questo andava integrato con una quota pari al 50% a carico dell’impresa. Molte aziende non avevano questa disponibilità». L’Agricoltura ha già pronto un piano di salvataggio, che sarà presentato a giorni. Intanto Giuseppe Morale, l’altro dirigente dell’assessorato, mette a fuoco due problemi: «Spesso le aziende che partecipavano ai bandi dichiaravano di avere i requisiti, e solo in fase di controllo ci si rende conto che non era così. Inoltre, per finanziamenti superiori ai 150 mila euro siamo tenuti a informare le prefetture. E non è infrequente che ci arrivassero segnalazioni di imprese non in regola con la certificazione antimafia. E’ un bene essersene accorti ora e non dopo».

Giacinto Pipitone

Regione, a rischio un terzo dei fondi Ue. «Task force» per accelerare la spesaultima modifica: 2008-07-15T23:23:00+02:00da aldo251246
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