Esplosivo in casa, indagato amico di Ciancimino
L’uomo avrebbe gettato in un cassonetto parte del materiale trovato nell’abitazione del figlio dell’ex sindaco di Palermo
17/05/2011 –
CRONACHE – Sicilia
PALERMO. Un amico di Massimo Ciancimino che avrebbe portato altrove e gettato in un cassonetto parte dell’esplosivo trovato in casa del figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, è indagato dai pm. Nei prossimi giorni, come si legge oggi sul Giornale di Sicilia, il gabinetto regionale di polizia scientifica terrà alcuni “accertamenti irripetibili” sui 13 candelotti e sui 21 detonatori fatti ritrovare dallo stesso Ciancimino nel giardino di casa sua.
Il figlio di don Vito e il suo amico (del quale non sono state rese note le generalità) sono stati invitati a nominare un consulente e un difensore per partecipare alle verifiche sulla dinamite. I reati ipotizzati vanno dalla detenzione al porto illegale di esplosivi.
La vicenda era stata rilevata da Ciancimino jr durante l’interrogatorio a cui era stato sottoposto dopo l’arresto con l’accusa di calunnia nei confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Era stato proprio Massimo Ciancimino a rivelare ai magistrati di avere ricevuto di notte un pacco bomba da due sconosciuti. Nel corso del processo al generale Mori Ciancimino aveva sostenuto che parte dell’esplosivo sarebbe stata buttata in mare.
Palermo, il gip scarcera un presunto mafioso: “Deve crescere i suoi figli, la moglie non può”
di Redazione
17 maggio 2011
Palermo – Ha tre figli piccoli, tutti di età inferiore ai tre anni, e la moglie non se ne può occupare. Proprio per questo un presunto mafioso di Partinico, il 37enne Alessandro Arcabascio, è stato scarcerato e messo agli arresti domiciliari.
La decisione del gip Il gip Luigi Petrucci ha accolto le richieste della difesa: i legali hanno fatto leva sulle condizioni economiche della famiglia che non si può permettere di pagare un asilo nido privato, ragion per cui i bambini non possono fare a meno del padre, dato che la madre deve andare a lavorare per mantenere la famiglia. Arcabascio è indagato per associazione mafiosa ed estorsione aggravata ed era stato portato in carcere il primo dicembre scorso. I pm Francesco Del Bene e Gaetano Paci hanno presentato ricorso al tribunale del riesame, per ottenere l’annullamento della decisione, una delle prime in Sicilia per quel che riguarda presunti mafiosi cui viene consentito di stare agli arresti in casa per accudire i figli.
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