Napolitano, su intercettazioni, conflitto contro la procura di Palermo

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“Intercettazioni lesive per le prerogative del presidente della Repubblica”

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16 luglio 2012

Alla decisione di sollevare il conflitto di attribuzione con Palermo, Napolitano è pervenuto, ispirandosi all’insegnamento di Einaudi, per “evitare”, cita, precedenti “grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà” previste dalla Costituzione

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano solleva il conflitto con la procura di Palermo. ‘Intercettazioni lesive per prerogative del capo dello Stato’. Alla decisione di sollevare il conflitto di attribuzione con Palermo, Napolitano è pervenuto, ispirandosi all’insegnamento di Einaudi, per “evitare”, cita, precedenti “grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà” previste dalla Costituzione.

“Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – si legge in una nota – ha oggi affidato all’Avvocato Generale dello Stato l’incarico di rappresentare la Presidenza della Repubblica nel giudizio per conflitto di attribuzione da sollevare dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo per le decisioni che questa ha assunto su intercettazioni di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato; decisioni che il Presidente ha considerato, anche se riferite a intercettazioni indirette, lesive di prerogative attribuitegli dalla Costituzione“.

“Alla determinazione di sollevare il confitto – prosegue la nota – il Presidente Napolitano è pervenuto ritenendo ‘dovere del Presidente della Repubblica’, secondo l’insegnamento di Luigi Einaudi, ‘evitare si pongano, nel suo silenzio o nella inammissibile sua ignoranza dell’occorso, precedenti, grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà che la Costituzione gli attribuiscé”. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

Nei giorni scorso l’Avvocatura dello Stato di Roma aveva chiesto al procuratore della Repubblica di Palermo Francesco Messineo chiarimenti sulle intercettazioni di conversazioni tral’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino e il capo dello Stato Giorgio Napolitano che sarebbero state “captate” nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia.  Il capo della Procura risponderà dopo avere ricevuto le controdeduzioni di uno dei sostituti che indagano sulla trattativa, il pm Nino Di Matteo che in un’intervista aveva sostenuto che “negli atti depositati non c’é traccia di conversazioni del Capo dello Stato e questo significa che non sono minimamente rilevanti”.

Napolitano, su intercettazioni, conflitto contro la procura di Palermoultima modifica: 2012-07-16T13:13:00+02:00da aldo251246
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