Arresto Scajola: Matacena condannato per legami con la cosca dei Rosmini
8 maggio 2014
di Ilaria Calabrò
L’ex deputato Amedeo Matacena e’ stato condannato a cinque anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa perche’ ritenuto vicino alla cosca di ‘ndrangheta dei Rosmini. I giudici della Cassazione hanno sostenuto che “evidentemente non si può stringere un accordo con una struttura mafiosa, se non avendo piena consapevolezza della sua esistenza e del suo modus operandi”.
Non solo, nelle motivazioni si sostiene anche che ”è lo stesso vertice della cosca che afferma che Matacena non puo’ essere sottoposto a estorsione, che in passato lo stesso ha ‘sempre favorito’ l’associazione, che, anche nel presente, Matacena e’ disponibile”. Fonte
ROMA
Arrestato da Dia Reggio Calabria l’ex ministro Claudio Scajola
E’ stato arrestato dagli investigatori della Dia in un noto albergo della capitale. Tra gli arrestati, figurano persone ritenute legate al noto imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena.
8 maggio 2014
Otto i provvedimenti eseguiti complessivamente stamani dalla Dia di Reggio Calabria che ha arrestato l’ex ministro Claudio Scajola. Tra gli arrestati, figurano persone ritenute legate al noto imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, anch’egli colpito da provvedimento restrittivo insieme alla moglie Chiara Rizzo ed alla madre Raffaella. Claudio Scajola stava cercando di fare uscire Amedeo Matacena dal Dubai, dove si trova attualmente, per farlo andare in Libano dove sarebbe stato al sicuro dall’arresto per l’esecuzione pena per la condanna a 5 anni subita per concorso esterno in associazione mafiosa (ANSA) Leggi tutto
Arresto di Scajola, perquisizioni a Messina e alle Eolie http://www.gds.it
Archivi. I(m)prenditori & manette 1,2,3….
Processo “Mozart”. Condannati ex presidente Tar ed Amedeo Matacena
Dell’Utri: pg Cassazione,confermare condanna a 7 anni
Contatti ininterrotti con la mafia, ex senatore ‘mediatore’ con Cosa nostra da 1974 a 1992
ANSA.it Sicilia
09 maggio 2014
E’ da confermare la condanna a sette anni di reclusione, per concorso esterno in associazione mafiosa, per Marcello Dell’Utri. E’ la richiesta della Procura della Cassazione rappresentata da Aurelio Galasso innanzi alla Prima sezione penale. Per il pg, merita conferma il verdetto emesso il 25 marzo 2013 dalla Corte d’Appello di Palermo. I contatti tra cosa nostra e Marcello Dell’Utri – agli arresti in Libano – “non si sono mai interrotti e si sono protratti senza soluzione di continuità” dal 1974, anno del “patto di protezione” siglato con la mafia palermitana per tutelare Silvio Berlusconi, fino al 1992. Il pg ha rilevatto che la Corte d’Appello di Palermo ha dato “adeguatamente” conto del protrarsi di questi rapporti e dei pagamenti per la mafia tramite Dell’Utri. Fonte