Ancora indagini su magistrati & affari


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Sono scattate stavolta a Messina le manette per imprenditori, amministratori pubblici e tutori della giustizia legati da un giro d’affari nel settore turistico-alberghiero.
Di seguito pubblichiamo l’articolo di Davide Gambale, tratto dal “Giornale di Sicilia” del 31.05.2007, in cui si legge che “I magistrati che conducono le indagini sulla speculazione edilizia del complesso “Green Park”, stanno esaminando le intercettazioni raccolte a carico di Marini e dell’altro poliziotto non ancora identificato, intercettazioni telefoniche ed ambientali della Squadra Mobile della Questura di Messina dalle quali emergerebbero contatti, frequentazioni, promesse d’interessamento e perfino violazioni del Registro generale di Palazzo di giustizia”.
Nell’indagine è coinvolto un magistrato per il quale si ipotizza il reato di rivelazione di segreto d’ufficio per “aver fornito informazioni sull’inchiesta” a terzi interessati.

Segue articolo

tratto dal Giornale di Sicilia del 31.05.2007

“Talpe alla Procura di Messina” Un magistrato indagato a Reggio

L’inchiesta “Oro Grigio”, Per l’aggiunto Pino Siciliano, e un poliziotto già in forza alla Dia, l’ipotesi di reato che viene contestata dai pm è “rivelazione di segreto d’ufficio”

MESSINA. (*daga*) C’è il sospetto che il procuratore aggiunto di Messina, Pino Siciliano, fosse una delle “talpe” del Palazzo di Giustizia.
Il magistrato, iscritto nel registro degli indagati della Procura di Reggio Calabria, avrebbe violato il segreto d’ufficio sull’inchiesta “Oro Grigio”. L’indagine che ha portato all’arresto di nove persone con l’accusa di avere intascato tangenti per la realizzazione di un complesso edilizio, nel centro cittadino.
La Procura di Messina ha già spedito per competenza gli atti a Reggio Calabria dal momento che il magistrato Pino Siciliano è sospettato di avere fornito informazioni sull’inchiesta: l’ipotesi di reato è di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio.
Nel registro degli indagati era finito, Orazio Marini, dirigente di Polizia della sezione di polizia giudiziaria, all’epoca dei fatti in forza alla sezione della Dia. Ma ancora all’appello manca il nome di un altro poliziotto sospettato di essere stata una delle “talpe” del Palazzo di Giustizia.
L’inchiesta “Oro Grigio” portò all’arresto di otto persone fra cui l’ex presidente del Consiglio comunale di Messina, Umberto Bonanno, dell’avvocato Pucci Frontino, del dirigente comunale Antonino Ponzio, dell’impiegato dell’Università, Antonio Gierotto, e degli imprenditori Salvatore Arlotta, Antonino Simdile, Giovanni e Santi Magazzù.
I sostituti procuratori Angelo Cavallo e Giuseppe Farinella hanno chiesto ed ottenuto la proroga delle indagini per il dirigente di Polizia, Orazio Marini, sospettato di avere fornito informazioni all’ex presidente del Consiglio comunale di Messina, Umberto Bonanno.
I magistrati che conducono le indagini sulla speculazione edilizia del complesso “Green Park”, stanno esaminando le intercettazioni raccolte a carico di Marini e dell’altro poliziotto non ancora identificato, intercettazioni telefoniche ed ambientali della Squadra Mobile della Questura di Messina dalle quali emergerebbero contatti, frequentazioni, promesse d’interessamento e perfino violazioni del Registro generale di Palazzo di giustizia.
Gli arresti sono scattati lo scorso otto giugno con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla spartizione di tangenti per un milione 480 mila euro (ne sarebbero stati già intascati già 248 mila euro) oltre che all’assegnazione di cinque appartamenti del “Green Park”.
I sostituti procuratori Angelo Cavallo e Giuseppe Farinella ritengono Umberto Bonanno e l’avvocato Pucci Fortino i vertici del “comitato d’affari” che aveva fatto approvare “oliando” funzionari regionali e comunali la variante al Prg e la concessione edilizia, trasformando così l’area agricola a monte di viale Trapani in un complesso residenziale da 200 appartamenti e due centri commerciali.
Intanto, dopo il sequestro del cantiere del “Green Park”, ieri mattina è stato interrogato Antonino Gierotto, il quale ha detto di non conoscere il funzionario della Dia Orazio Marini, ma ha confermato di avere intascato una tangente di oltre 37mila euro. Ieri mattina il procuratore della Repubblica di Messina, Luigi Croce era fuori sede. Gli altri magistrati sulla vicenda di Siciliano hanno preferito limitarsi ad un “no comment”.

Davide Gambale
Tratto dal “Giornale di Sicilia” del 31.05.2007

Ancora indagini su magistrati & affariultima modifica: 2007-05-31T20:54:00+02:00da aldo251246
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