Cedi-Sisa. Super market mafia, di Peter Gomez

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Su L’Espresso i rapporti tra Cosa nostra e Paolo Sgroi il top manager del Cedi-Sisa

di Peter Gomez

15 novembre 2007

Cento milioni l’anno. Questo il tesoro del boss Lo Piccolo. Investito nell’edilizia nelle sale gioco e nella grande distribuzione.

Grazie ai legami in America e Sudafrica. E ai rapporti tra i capi di Cosa nostra e il top manager del Sisa.

Per leggere l’articolo di Peter Gomez Klicca qui.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1874527/&print=true

Per leggere l’intervista-denuncia, inserita nei fascicoli degli esposti di Baldassare Bonura inoltrati alle Procure di Palermo, Catania e Caltanissetta, alla Prefettura di Palermo, e per competenza ad altre Procure, e inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in data 23 settembre 2006 Klicca qui.

http://latuavocelibera.myblog.it/archive/2008/10/25/baldassare-bonura-l-intervista.html#more

Il 26 ottobre 2006 il quotidiano “la Repubblica” edizione “Palermo” e il “Giornale di Sicilia” rendevano nota l’indagine svolta dal G.I.C.O. (Gruppo investigativo contro la criminalità Organizzata) della Guardia di Finanza di Palermo sull’imprenditore Paolo Sgroi che avrebbe riciclato il denaro di Provenzano nei supermercati “SISA” tra Carini e Palermo.

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Immagine dell’ingresso dell’”Hotel San Bartolomeo” chiuso da vent’anni e prima del saccheggio avvenuto durante la gestione del curatore fallimentare avvocato Vincenzo Barbiera

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Al posto delle statue in bronzo vengono esposti i bidoni di plastica sulle colonne della “Hall”

News e Aggiornamenti

Omicidio D’Angelo, 10 anni a Pulizzi e Briguglio

10 marzo 2010

http://latuavocelibera.myblog.it/archive/2011/01/01/omicidio-d-angelo-10-anni-a-pulizzi-e-briguglio.html#more

Dipendente SISA coinvolto pure nell’omicidio di Giuseppe D’Angelo

6 agosto 2008

http://latuavocelibera.myblog.it/archive/2011/01/01/dipen…

ULTIMISSIME

Due cd-rom con atti giudiziari scoperti nella borsa dei padrini

Contengono ordinanze su inchieste che li riguardano. Caccia all’archivio informatico.

La Repubblica-Palermo

16.11.2007

di Salvo Palazzolo

C’erano anche due cd-rom nella borsa “The Bridge” sequestrata a Salvatore e Sandro Lo Piccolo, al momento dell’arresto. I poliziotti sono corsi a controllare. E hanno trovato una doppia sorpresa. In un disco c’era il file della maxioperazione “Gotha”, che nel luglio 2006 ha svelato gli intrighi e i contrasti fra le due anime di Cosa nostra, Antonino rotolo da un lato e Salvatore Lo Piccolo dall’altro.

Nell’altro disco, c’erano le 920 pagine dell’ordinanza “Occidente”, che nel gennaio scorso ha colpito la famiglia di Carini, da tempo ormai detentrice di segreti economici del clan Lo Piccolo. I boss latitanti conservavano con cura i due supporti informatici, fra la documentazione riservata del libro mastro. Si tenevano aggiornati sullo stato delle indagini che li riguardavano. Così, avevano letto l’ampio capitolo dell’ordinanza “Occidente” su Gaspare Pulizzi, il boss di Carini che guidava la loro auto, la mattina del blitz. Avevano pure cercato di capire a che punto fossero le indagini sull’agenzia 1 della Banca di Villagrazia di Carini: in quegli uffici qualcuno aveva sistemato in tutta fretta delle mazzette di banconote e le aveva consegnate a un fidato intermediario. Qualche giorno dopo, le stesse mazzette erano ricomparse a Milano, durante il blitz della Guardia di finanza che bloccava il patron dei supermercati Sisa, Paolo Sgroi, diretto in Svizzera. Alla banca di Carini, le mazzette erano state depositate da alcuni mafiosi legati proprio a Lo Piccolo. Ecco, perché per i padrini di Tommaso Natale era fondamentale tenersi informati. Adesso, i tecnici della polizia stanno esaminando con cura i file nei cd-rom, per verificare se sono quelli dei provvedimenti ufficiali, forniti dalle cancellerie del palazzo di giustizia. Determinante è la data dei documenti. E la formattazione del testo.

Un primo esame non avrebbe fatto emergere particolari stranezze. Oggi, quei documenti non sono più coperti dal segreto. Ma aprono comunque un nuovo mistero: dov’è il computer che Salvatore e Sandro LoPiccolo utilizzavano per consultare i Cd-rom e magari, anche, per tenere un archivio informatico? Forse nel covo che ancora non si è trovato, nonostante l’impegno degli investigatori della Catturandi. L’unico indizio è rimasto quel telecomando trovato nella borsa dei padrini latitanti: nei giorni scorsi, è stato provato in diverse villette, da Cinisi a Villagrazia di Palermo, passando per Partinico e Montelepre, lì dove portavano le tracce lasciate dai rilevatori satellitari piazzati nelle auto dei favoreggiatori dei boss. Nessun cancello si è ancora aperto con quel telecomando. Per la squadra mobile di Piero Angeloni continua a essere una corsa contro il tempo. Anche sei il passare dei giorni fa aumentare le probabilità che qualche manina attenta abbia già ripulito il covo, con il computer e l’archivio dei boss.

I poliziotti hanno rivisto le immagini dell’arrivo dei Lo Piccolo alla villa di Giardinello. E’ Sandro, seduto dietro nella Yaris, che porta in mano la borsa. E sembrerebbe sua la grafia del libro mastro. Per queste ragioni, gli inquirenti sono sempre più convinti che l’archivio ritrovato sia quello di Lo Piccolo junior. Anche perché le estorsioni sono limitate al mandamento di Tommaso Natale, e qualcosa arriva fino al centro città. Chi indaga ritiene invece che il potere di Lo Piccolo padre fosse molto più esteso. Dov’è il suo archivio? Al secondo piano del palazzo di giustizia è un continuo via vai degli investigatori della squadra mobile dalle stanze del procuratore aggiunto Alfredo Morvillo e dei sostituti Domenico Cozzo, Gaetano Paci e Francesco Del Bene. Salvo Palazzolo

http://palermo.repubblica.it

24-11-2007

Grand hotel Pagliarelli. Cellulari e schede telefoniche a disposizione dei boss detenuti

Ancora mafia e uomini in divisa corrotti. Stavolta, tra la polizia penitenziaria del nuovo carcere di Palermo “Pagliarelli” e tra gli educatori penitenziari c’erano rappresentanti della legalità disposti a vendersi per bustarelle da 300 euro o poco più. In questo modo si è saldato il reticolo tra la mala di Palermo e quella di Napoli, infatti i detenuti mafiosi erano collegati ad esponenti della camorra e della ‘ndrangheta grazie a telefonini e schede fornite dagli agenti e dall’educatore; gli uomini assoldati, inoltre, erano pure disposti a fare da fattorini e a trasportare la droga che arrivava all’aeroporto del capoluogo.

Il dato più inquietante che è emerso dall´inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori, Roberta Buzzolani, Maurizio De Lucia e Michele Prestipino, è che killer mafiosi erano pronti a partire per Napoli per dare manforte al clan camorristico di Di Lauro, impegnato nella sanguinosa faida di Scampia. Ad assicurargli la disponibilità erano gli uomini del clan mafioso dell’Acquasanta agli ordini del capomafia Salvatore Lo Piccolo e del figlio Sandro. by La Repubblia -Palermo

”Riina voleva far uccidere Vito Ciancimino”

www.ansa.it

30-11-2007

Lo rivela pentito Siino. Ex sindaco dc “ne combinava troppe”

(ANSA) – FIRENZE, 30 NOV – Toto’ Riina voleva far uccidere l’ex sindaco Dc di Palermo Vito Ciancimino: lo ha rivelato il pentito Angelo Siino in tribunale a Firenze. Il processo e’ quello per la strage di viale Lazio a Palermo nel 1969. ”Ne combinava troppe”, ha spiegato Siino a proposito di Ciancimino. L’ex sindaco, secondo il pentito, non aveva buoni rapporti con Riina, mentre era vicino a Bernardo Provenzano.

Quanto costano ai consumatori le grandi catene di distribuzione?”

01-12-2007

Dall’articolo del Giornale di Sicilia “Il Comune mette a confronto cinque supermercati” viene fuori un mercato i cui prezzi hanno forti discrepanze, e anzi, tendono più al rialzo che la risparmio. In questi giorni in cui il tasso d’inflazione è cresciuto a causa del prezzo di pane e pasta, non rimangono indietro neanche i costi al consumo dell’ortofrutta, col risultato che fare la spesa diventa una gincana da un supermercato all’altro, che alla fine non fa risparmiare né tempo né soldi. Il Comune mette a confronto cinque supermercati

Indagine dell’assessorato ai Mercati. Ecco dove conviene di più comprare ortofrutta

Tratto dal Giornale di Sicilia del 1.XII.2007

di D.P.

Un chilo di arance un euro e 40 al supermercato Sisa di via Don Orione contro il prezzo di 0,60 al “Qui discount” di via Don Orione, contro lo 0,89 del Crai di via Montepellegrino, 1 euro al supermercato Ard di via Ruggero Marturano e al Simply di via Altavilla.

L’assessorato ai mercati presenta la nuova iniziativa contro il caro-prezzi e mette a confronto l’ortofrutta della città in 5 supermercati. Cinque poli vendita che nei giorni scorsi sono stati controllati da un gruppo di volontari rilevatori. Il risultato è che le arance è meglio comprarle al “Qui”, dove hanno lo stesso prezzo all’ingrosso del Mercato ortofrutticolo (0,60). Le pere abate è meglio comprarle al Crai (1,29 al chilo) contro 11,10 dell’Ortofrutticolo e il massimo di 1,90 registrato al Sisa. La lattuga lunga meglio al “Qui”, a 50 centesimi come all’Ortofrutticolo. Zucchine genovesi al Simply, al Qui e al Crai: 1,60 al chilo contro 2,20 del Sisa. Carciofi al Simply: uno 0,59. Uva bianca Italia meglio all’Ard (1,60 al chilo), costa 1,80 al Crai e costa 2,40 al Sisa. I kiwi costano 2,50 al chilo al Sisa e al Crai, 1,34 all’ingrosso (Ortofrutticolo), 1,50 al Simply, 2,12 aI Qui.

Il record assoluto, con 3 euro al chilo, lo toccano al supermercato Sisa le mele Stark del Trentino che costano invece 1 euro al Simply, 1,60 all’Ard, 1,99 al Crai. Per l’acquisto di clementine (all’ingrosso 0,70) meglio il Crai dove si pagano 0,89, a seguire Simply e Ard (1 euro) e Sisa (1,20). Grande attenzione del Comune ai prezzi, impegno contro il carovita del sindaco Diego Cammarata e dell’assessore ai mercati Franco Mineo, mentre il 7 dicembre si avvia la nuova campagna di «prezzi imbattibili» all’Ortofrutticolo per tutto ciò che riguarda i prodotti del Natale: frutta secca, cardi, agrumi, carciofi, ananas. «Dal 7 dicembre all’Ortofrutticolo, tutti i giorni, si potranno comprare generi alimentari natalizi a prezzi contenuti e per tutto il periodo delle festività», spiega l’assessore Mineo presentando “Natale al Mercato”.

Intanto l’Ortofrutticolo si prepara, oggi dalle 9,30 alle 11,30, al secondo “Sabato al Mercato”. Vista la grande affluenza di sabato scorso e la sparizione di alcuni prodotti (broccoli e sparacelli) nel giro di un ‘ora, i produttori si stanno attrezzando «con il rafforzamento del settore verdura e delle specialità più richieste dai palermitani».

D. P.

by Consumatore Consapevole

Cedi-Sisa. Super market mafia, di Peter Gomezultima modifica: 2007-11-15T11:39:00+01:00da aldo251246
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