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Prefettura, cambio al vertice, Marino trasferito a Torino
Post di Baldassare Bonura
Tourn-over anche alla Prefettura di Palermo, il cui cambio al vertice avviene in uno dei momenti più intensi del corso delle indagini e delle catture condotte dalla Procura di Palermo a carico dei capomafia che da Corleone, Carini, Cinisi e Torretta erano arrivati sino al quartiere Brancaccio di Palermo.
Del trasferimento del dott. Marino si apprende da un’indiscrezione pubblicata nella Cronaca de “La Repubblica Palermo” del 2.12.2007 in cui si legge “LASCIA Palermo il prefetto Giosuè Marino. Manca ancora l’ufficialità, ma la nomina sarebbe stata già ratificata dal governo. Per lui il prossimo incarico dovrebbe essere Torino. Nessuna indiscrezione, invece, sul suo successore. Marino, 63 anni, era subentrato a Renato Profili alla guida della prefettura palermitana, dopo una lunga carriera in Sicilia.”
L’augurio, adesso, è quello che Palermo abbia un interlocutore del governo capace di dialogare con i cittadini, di ascoltarne, in prima persona, le richieste e di avviare le indagini in modo celere e tempestivo in risposta alle denunce sporte, e che i denunciati non siano lasciati SOLI di fronte ai denunciati e alle loro ritorsioni.
Questo è un momento importante e delicato per tutta la cittadinanza, che va rassicurata da chi è preposto al controllo del territorio in nome della salvaguardia dei diritti civili e delle leggi dello Stato, e cui va dimostrato con i fatti e con capacità d’indagine di voler dare seguito a inchieste atte a fare luce su compromessi, contiguità e commistioni che inquinano tutti i livelli del sistema sociale a scapito della convivenza civile e delle sue regole.
Il rischio dell’intempestività di uomini che delle istituzioni rivestono ruoli di vertice, o peggio, del sorvolare su denunce firmate e documentate, se non addirittura il disinteresse a voler investigare su atti intimidatori di chiaro stampo mafioso, è quello di contribuire, anche indirettamente, e nel migliore dei casi, alla “morte civile” dei cittadini “senza voce”.
Chi scrive, e ha scritto da quasi due anni sul blog, ha dovuto diffondere su Internet documenti e indagini condotte dal G.I.C.O della Guardia di Finanza di Palermo, e ancora nuove denunce, nomi e cognomi, che, solo ora, appaino ripetutamente sulle colonne dei quotidiani e dei settimanali della cosiddetta “stampa ufficiale”, e sulla bocca dei collaboratori di giustizia, e di fronte a cui alcuni procuratori aggiunti denunciati da anni alle autorità preposte competenti, il prefetto anch’egli denunciato insieme ad alcuni uomini delle diverse forze dell’ordine, sono, incomprensibilmente rimasti muti e indifferenti e le cui responsabilità andranno accertate nelle sedi competenti. B.B.
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