Caso De Magistris, perquisizioni in procura generale Catanzaro. Indagini su un presunto piano di delegittimazione del pm

Tratto da ANSA
02.12.2008

CATANZARO – Perquisizioni sono in corso in alcuni uffici della Procura generale e della Procura della Repubblica di Catanzaro. A disporle, secondo quanto si è appreso, è stata la Procura di Salerno, competente sulle indagini che riguardano magistrati del distretto di Catanzaro.

Le perquisizioni vengono effettuate anche negli uffici di singoli magistrati. Alla Procura di Salerno sono aperti più fascicoli, tra cui alcuni che riguardano una serie di denunce presentate contro l’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris ed altre, invece, su un presunto piano per delegittimare lo stesso De Magistris, poi trasferito dal Csm a Napoli al termine di un procedimento disciplinare.

Anche il procuratore capo di Salerno, Luigi Apicella ed i sostituti Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, si trovano negli uffici della Procura generale di Catanzaro.

Sequestrati atti avocazione inchiesta WHY NOT – Gli atti dell’avocazione dell’inchiesta Why not e della revoca di Poseidone, sono stati sequestrati dai carabinieri nell’ambito della perquisizione disposta dalla Procura di Salerno negli uffici di magistrati della Procura generale e della Procura della Repubblica di Catanzaro.

Le inchieste Why not e Poseidone erano condotte dall’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris. Oggi i carabinieri hanno perquisito gli uffici del procuratore generale Enzo Jannelli; dell’avvocato generale dello Stato Dolcino Favi , che in qualità di procuratore generale facente funzioni avocò Why not e che sta rientrando in Calabria per assistere alla pequisizione; dei sostituti procuratori generali Alfredo Garbati e Domenico De Lorenzo e del pm Salvatore Curcio, che stanno conducendo l’inchiesta Why not (Curcio anche Poseidone); l’ex procuratore di Catanzaro Mariano Lombardi, che revocò la delega per Poseidone a De Magistris; il procuratore aggiunto vicario di Catanzaro Salvatore Murone. Le perquisizioni hanno riguardato anche le abitazioni di alcuni indagati dalle quali sono stati prelevati anche computer.

L’inchiesta Why not fu avocata dalla Procura generale dopo che De Magistris iscrisse nel registro degli indagati l’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella che a sua volta aveva chiesto il trasferimento del pm. Il Csm aprì un procedimento disciplinare che si concluse con il trasferimento di De Magistris al Tribunale del riesame di Napoli. La posizione di Mastella fu poi archiviata dal gip di Catanzaro su richiesta della Procura generale. In precedenza, l’allora procuratore di Catanzaro Mariano Lombardi, revocò la delega a De Magistris per l’inchiesta Poseidone che passò a Curcio.

Perquisizioni: CSM attende atti da Salerno – Il Csm attende una comunicazione ufficiale da parte della procura di Salerno per occuparsi, forse già oggi, del caso dei magistrato di Catanzaro indagati nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al sequestro degli atti dell’avocazione dell’inchiesta Why not e della revoca di Poseidone. La comunicazione dovrebbe far seguito ai contatti informali che ci sono stati oggi stesso con Palazzo dei marescialli. “Stiamo aspettando gli atti per convocare la Prima Commissione” dice il presidente Ugo Bergamo, che non esclude una riunione dedicata alla vicenda già nella giornata di oggi.

Indagati anche imprenditori ,c’è pure Saladino – Imprenditori e professionisti sono indagati nell’inchiesta della Procura di Salerno che oggi ha perquisito, notificando avvisi di garanzia, gli uffici di alcuni magistrati della Procura generale e della procura della Repubblica di Catanzaro. Tra gli indagati figura anche Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere, l’imprenditore attorno al quale ruota l’inchiesta Why not. Oltre a lui, secondo quanto è trapelato, sono indagati anche un commercialista di Rende (Cosenza) ed un altro imprenditore.

De Magistris, dimostrerò la mia correttezza

Tratto da ANSA
24.09.2007

CATANZARO“Alle accuse del Ministero della Giustizia che mi vengono notificate attraverso i media e le agenzie di stampa mentre sono a lavoro come sempre, non risponderò a mezzo stampa, ma in tutte le sedi istituzionali, convinto di dimostrare non solo la correttezza del mio operato, ma anche di avere sempre agito nell’interesse esclusivo della giustizia, con dedizione ed abnegazione assolute per un mestiere che amo profondamente”.
Questo il commento del sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, alle anticipazioni dei motivi che stanno alla base della richiesta al Csm avanzata dal ministro Mastella di trasferirlo.

Mastella, non sono nè pazzo nè sciocco
“Non sono né pazzo né sciocco, se ho preso quel provvedimento sui magistrati di Catanzaro c’é sicuramente una motivazione”. Lo ha affermato il ministro di Grazia e Giustizia, Clemente Mastella, rispondendo ai giornalisti nel carcere di Sulmona dopo aver assistito allo spettacolo di Roberto Benigni. Il ministro non ha voluto aggiunger altro, spiegando che “il massimo riserbo e la serenità sono d’obbligo, affinché il Csm possa lavorare con la dovuta tranquillità “.

Gli ispettori: “Dal Procuratore omissioni gravi”
Non solo ha omesso “di interessarsi del procedimento penale denominato Toghe Lucane, che nonostante fosse codelegato a lui al sostituto De Magistris, era di fatto gestito esclusivamente da quest’ultimo”; ma il procuratore di Catanzaro Mariano Lombardi non ha provveduto nemmeno a segnalare la condotta “gravemente scorretta e di evidente rilevanza disciplinare” del suo sostituto. Per questo il capo della procura di Catanzaro merita, secondo gli ispettori del ministro Mastella, l’azione disciplinare e in via d’urgenza il trasferimento d’ufficio ad altra sede e funzione.

Gli ispettori sostengono che il pm abbia gestito il suo ufficio “in modo macroscopicamente inadeguato”. Per “grave e inescusabile negligenza e inammissibile superficialità “, De Magistris – accusano gli ispettori – ha omesso “di far rispettare le disposizioni” sull’ organizzazione, sul controllo dell’attività del suo ufficio e sulla sua sicurezza a indagini ancora aperte sulle “toghe lucane”. Con il risultato che ci sono state “gravi e sistematiche violazioni del segreto dei relativi atti”. Non solo sono stati pubblicati dal “Corriere della Sera” il contenuto e interi stralci dei verbali degli interrogatori resi a De Magistris dai colleghi di Potenza Vincenzo Montemurro, Rocco Pavese e Alberto Iannuzzi, che erano stati sentiti come persone informate sui fatti, fanno osservare gli ispettori. Ma é andato “smarrito l’intero sottofascicolo delle intercettazioni” compiute nell’ambito del procedimento ed è stato “sottratto” il computer portatile di “uno dei più stretti collaboratori” del pm , un maresciallo della guardia di finanza di Catanzaro, “contenente tutti gli atti” dell’indagine.

In centinaia al sit-in in favore di De Magistris
Alcune centinaia di persone stanno partecipando al sit-in promosso dall’europarlamentare di Italia dei Valori, Beniamino Donnici, in favore del sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, del quale il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha chiesto il trasferimento. La manifestazione si sta svolgendo nella piazza antistante il Palazzo di giustizia, mentre il pm De Magistris è al lavoro nel suo ufficio. Al sit-in partecipano, tra gli altri, anche il deputato dello Sdi, Giacomo Mancini; il consigliere regionale dello stesso partito, Salvatore Magarò; Aldo Pecora, portavoce del movimento “e adesso ammazzateci tutti”; il responsabile calabrese di Legacoop Sociali, Quirino Ledda, e il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. Nel corso della manifestazione saranno anche raccolte firme per una petizione popolare per far sì che la richiesta di Mastella al Csm non abbia seguito.

Tratto da ANSA
24.09.2007

Klicca il post “Gente in piazza per una Giustizia giusta”del 20.10.2007

Caso De Magistris, perquisizioni in procura generale Catanzaro. Indagini su un presunto piano di delegittimazione del pmultima modifica: 2008-12-02T12:44:00+01:00da aldo251246
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