Napoli: arrestato per vendita falsi diplomi, gestiva beni confiscati alla camorra

Tratto dahttp://www.epicentrobenevento.it
Benevento, 1.04.2009

Acli Terra: ecco perchè l’inchiesta tocca Benevento
Falsi diplomi per sicurezza alimentare, 4 arresti. La sede sociale è a Telese e la sua attività è regolarmente pubblicizzata anche sul sito dell’organizzazione sannita. Labocetta: anche 500mila euro di contributi dalla Regione Campania

(Ansa) Napoli 31 marzo 2009 – La Regione Campania l’aveva delegato a gestire i beni confiscati alla camorra a Pignataro Maggiore, nel Casertano, ma lui aveva usato questa posizione di presunta affidabilità per arricchirsi, vendendo ai commercianti falsi diplomi per corsi di aggiornamento obbligatori mai frequentati.

La truffa è finita oggi quando, su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, i carabinieri hanno arrestato per associazione per delinquere finalizzata alla concussione ed alla falsità ideologica e materiale commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici quattro persone: Gaetano Manna, presidente della “Acli Terra Campania per la legalità” (sede sociale a Telese Terme, centro pilota a Pignataro Maggiore), Carlo Di Rauso, ispettore sanitario dell’Asl Caserta 1, Matilde Fattore, moglie di Di Rauso e collaboratrice dell’Acli Terra Campania per la legalità, e Carlo Formisano funzionario delegato dal Sian (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) dell’Asl Caserta 2. A Marcello Parente, responsabile dell’attività didattica dei corsi, è stata invece applicata la misura del divieto di dimora a Pignataro Maggiore.
Tutto era cominciato dalla denuncia di una commerciante di prodotti ortofrutticoli di Santa Maria La Fossa (Caserta). Partendo da lì i carabinieri hanno appurato che molti commercianti della zona che avrebbero dovuto frequentare corsi di aggiornamento professionali per la manipolazione di alimenti, erano stati costretti da un ispettore sanitario dell’Asl Caserta 1 e dalla moglie a versare somme di denaro per ottenere false certificazioni che attestavano l’avvenuta frequenza e superamento dei corsi.
Di Rauso e sua moglie contattavano i commercianti facendosi consegnare il denaro e minacciandoli di sanzioni e multe in caso di rifiuto. Manna, invece, approfittando dell’accreditamento della Regione Campania, organizzava e gestiva i finti corsi che in realtà non si erano mai tenuti. Alla fine, però, bisognava rilasciare il diploma e qui entrava in gioco Carlo Formisano, funzionario delegato dal Servizio igiene alimenti e nutrizione dell’Asl Caserta 2, che aveva il ruolo di presidente della Commissione esaminatrice, e rilasciava i diplomi con la complicità di Marcello Parente che avrebbe dovuto fare l’insegnante.
Un’organizzazione capillare, ancora più inquietante, sottolinea la Procura, perchè la “Acli Terra Campania per la legalità”, ha tra i suoi compiti anche quello di gestire beni confiscati alla criminalità organizzata per riutilizzarli a fini sociali. Da non sottovalutare anche il fatto che avendo il diploma di abilitazione alla manipolazione di alimenti, senza aver mai frequentato il corso e superato l’esame, i commercianti mettevano a rischio la salute.
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Napoli: arrestato per vendita falsi diplomi, gestiva beni confiscati alla camorraultima modifica: 2009-04-01T11:50:00+02:00da aldo251246
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