Amia senza mezzi, Bellolampo al collasso

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Tratto da palermo.repubblica.it

2 luglio 2009

di Sara Scarafia

La Protezione civile si è ripresa i rulli compressori prestati per l´emergenza. In giro la metà dei compattatori raccolta a rilento anche per il taglio agli straordinari

Lunghe file di camion davanti all´ingresso della discarica: a Bellolampo è di nuovo caos. Due giorni fa le ditte, pagate dalla Protezione civile nei giorni dell´emergenza con 6 mila tonnellate di immondizia sulle strade, hanno ritirato i due bomag che avevano messo a disposizione per movimentare i rifiuti. Ieri i compattatori sono stati in coda per ore in attesa di scaricare e le periferie sono tornate a soffocare. Un bomag dell´Amia, che potrebbe dare respiro in discarica, è in riparazione in Veneto. Ma per riportarlo in città servono 250 mila euro. Soldi che – al momento – Amia non ha. Intanto i lavoratori attendono ancora lo stipendio e la quattordicesima: lunedì la giunta ha recepito l´ordinanza firmata dal premier Berlusconi per l´anticipazione degli stipendi, ma serviranno ancora 24 ore perché i soldi siano versati ai 2.900 dipendenti.

(Fonte immagine: palermo.repubblica.it)

 

I sindacati lanciano l´allarme: se da giorni il segretario provinciale della Cgil Maurizio Calà denuncia che non si sta facendo nulla di concreto per fronteggiare il tracollo dell´azienda, il delegato aziendale Riccardo Acquado racconta l´ansia dei lavoratori. «Stanno aspettando con dignità lo stipendio – dice – ma temono per il futuro. Lavoriamo in condizioni precarie. Boccheggiamo». Anche il sindacalista della Cisl, Dioniso Giordano, denuncia che la raccolta potrebbe subire un nuovo stop, proprio a causa del collasso della discarica di Bellolampo. Leggi tutto


 

Regione, piano da 390 milioni per salvare la Fiat di Termini

Tratto da palermo.repubblica.it

2 luglio 2009

di Antonio Fraschilla

 

Venturi: “Sostegno all´indotto e formazione gratuita”. Chiesto un incontro con i manager del Lingotto “Soldi pure per il centro ricerca”

Un piano per convincere Fiat a non chiudere la produzione di auto in Sicilia, con 390 milioni di euro di finanziamenti che la Regione potrebbe assicurare ai manager del Lingotto. È questo l´ultimo tentativo che l´assessore all´Industria Marco Venturi, insieme al governatore Raffaele Lombardo, farà per evitare il ridimensionamento dello stabilimento di Termini Imerese e del suo indotto, con quasi 2mila posti di lavoro a rischio. «Presenteremo il nostro piano alla Fiat, certo se hanno deciso di chiudere con l´auto sarà dura fargli rivedere i piani industriali», dice Venturi. Non a caso ieri i vertici del gruppo torinese hanno ribadito ai sindacati nazionali che «a Termini Imerese non si faranno più macchine». Leggi tutto


 

Il fantasma di Ciancimino dietro la ricostruzione post terremoto?

Tratto da http://www.primadanoi.it/
1 giugno 2009

di a.l.

L’AQUILA. «I primi lavori del dopo terremoto sono andati a un imprenditore abruzzese in collegamento con prestanome che riciclavano, qui a Tagliacozzo, il “tesoro” di Vito Ciancimino».

E’ questa la notizia che qualche giorno fa era stata lanciata dalle pagine del quotidiano La Repubblica, in un articolo di Attilio Bolzoni. Ma il prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli ha assicurato che gli accertamenti e i controlli sono continui e non c’è nulla di cui temere.

Repubblica, però, ha ricostruito tutto l’intreccio di ditte, vincitori, amicizie e collegamenti che gettano così le prime ombre sulla ricostruzione della città.

Una ricostruzione che fin dal principio aveva creato preoccupazioni e perplessità, tanto che a vigilare sarà una commissione parlamentare antimafia.

Bolzoni fa il nome di Dante Di Marco, imprenditore di Carsoli di 70 anni, che si è aggiudicato l’appalto per le piattaforme di cemento di Bazzano dove sorgeranno le nuove case antisismiche, insieme all’associazione temporanea di imprese. 
«La capogruppo», si legge nell’articolo di Repubblica, «era la “Prs, produzione e servizi srl” di Avezzano, la seconda ditta era la “Idio Ridolfi e figli srl” (anch’essa di Avezzano, sta partecipando anche ai lavori per la ristrutturazione per il G 8 dell’aeroporto di Preturo), la terza era la “Codisab” di Carsoli, la quarta era l’impresa “Ing. Emilio e Paolo Salsiccia srl” di Tagliacozzo e la quinta l'”Impresa Di Marco srl” con sede a Carsoli, in via Tiburtina Valeria km 70».

Dante Di Marco risulta inoltre socio fondatore della “Marsica Plastica srl” con sede a Carsoli, sempre in via Tiburtina Valeria km 70. «È questo il punto centrale della storia sul primo appalto del terremoto: un socio della “Marsica Plastica srl” ha praticamente inaugurato la ricostruzione», scrive Bolzoni. Leggi tutto

Amia senza mezzi, Bellolampo al collassoultima modifica: 2009-07-03T09:26:00+02:00da aldo251246
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