Riceviamo & Pubblichiamo
Tratto da http://www.legambiente.eu/onal/navi_veleni/index.php
Il ritrovamento del relitto di un mercantile carico di fusti sospetti al largo di Cetraro (CS), avvenuto il 12 settembre 2009, conferma le denunce di Legambiente sulle “navi a perdere”, affondate in mare volontariamente per smaltire in modo rapido e illegale rifiuti tossici e radioattivi. È bastato che un magistrato volesse fare chiarezza per trovare le prove di quanto più volte denunciato da Legambiente dalla metà degli anni ’90 in numerosi dossier. Una delle principali battaglie ambientaliste di sempre ha finalmente trovato riscontri inoppugnabili.
Il ritrovamento pone le premesse per una immediata azione delle Istituzioni per riportare a galla la verità fino ad oggi rimasta in fondo al mare. Utilizzando le tecnologie già disponibili occorre recuperare al più presto tutti i relitti con i relativi carichi di veleni e procedere all’immediata bonifica. È in gioco la salute dei cittadini e del delicato ecosistema del Mediterraneo.
Elenco Navi Affondate nel Mediterraneo 1979 – 2001 (2009)
http://www.legambiente.eu/onal/navi_veleni/index.php
Fonte http://www.legambiente.eu
Nave dei veleni: “Non c’è radioattività, il caso di Cetraro è chiuso”
“Il relitto sul fondale è una nave passeggeri”
Fonte http://www.ansa.it
30 ottobre 2009
Relitto Cetraro non e’ nave veleni
ROMA – La nave sul fondale di Cetraro, in provincia di Cosenza, non è la “nave dei veleni” che si cercava in seguito alle dichiarazioni del pentito Francesco Fonti ma una nave passeggeri, la Catania, affondata durante le prima guerra mondiale, nel 1917. (ANSA)
Una risposta a Legambiente. Le navi dei veleni, 15 anni di denunce