Agenti 007 a ore alla Dia di Napoli

 Fonte  http://napoli.repubblica.it/

di Dario Del Porto

13 gennaio 2009

Spiavano le vite degli altri. Pedinavano, filmavano, mettevano microspie. Si facevano pagare in base a un tariffario. Ma erano poliziotti e svolgevano quest´attività parallela di investigazione privata in maniera ritenuta totalmente abusiva: sono nuovi, allarmanti scenari quelli che si dipanano dagli sviluppi dell´indagine partita a ottobre con l´arresto di Giuseppe Savarese, un sostituto commissario della Dia accusato di aver copiato illegalmente “file” dell´inchiesta “Magnanapoli” sugli appalti.

Per ordine della Procura, la Dia di Napoli ha perquisito tre persone, fra le quali altri due agenti, accusati di associazione per delinquere in concorso con Savarese.
Secondo l´ipotesi formulata dai pm Vincenzo D´Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli, coordinati dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, gli indagati avrebbero messo in piedi una «struttura permanente» finalizzata a svolgere investigazioni in cambio di danaro in Italia e all´estero: in un caso un imprenditore sarebbe stato seguito fino in Brasile. È stato ricostruito il “tariffario”: un pedinamento sarebbe stato pagato ad esempio con 50 euro l´ora.

La struttura si sarebbe procacciata notizie e immagini «attinenti la vita privata delle persone» impiegando anche «strumenti di ripresa visiva e sonora». “Cimici” e telecamere, dunque. Ma nella prospettazione della Procura in questa attività privata rientrerebbe anche una sospetta «intrusione abusiva nei sistemi informatici e telematici in uso» agli uffici presso i quali gli indagati lavorano. Fra i destinatari del decreto di perquisizione figurano infatti un altro sostituto commissario della Dia, Davide Di Paoli e un poliziotto in servizio presso il nucleo di polizia giudiziaria della Procura, Domenico Salemme, oltre a un uomo non appartenente alle forze dell´ordine, Antonio Marcello Migliore.  Questo nuovo capitolo delle indagini è appena agli inizi, pertanto qualsiasi conclusione in ordine alle eventuali responsabilità dei singoli, allo stato solo presunte, va rinviata alla definizione dei successivi passaggi del procedimento, quando anche gli indagati avranno potuto replicare alle contestazioni

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