Protezione Civile. Appalti & affari, i Ros indagano. Intanto il Sud frana

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Inchiesta G8: pm Toro si e’ dimesso
Procuratore aggiunto Roma lascia magistratura

Fonte ANSA
17 febbraio, 2010

ROMA – Il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, indagato nell’ambito dell’inchiesta per gli appalti G8 alla Maddalena, si e’ dimesso dall’ordine giudiziario. L’atto di dimissioni, comunicato al procuratore della repubblica Giovanni Ferrara, arrivera’ domani al Consiglio superiore della magistratura ed al ministro della Giustizia.

Nel rapporto dei Ros allegato all’inchiesta fiorentina sugli appalti della Protezione civile spuntano anche i nomi di Micciché e Dell’Utri. E viene fuori anche Tesauro
Il boss-imprenditore rivela: “Sono entrato a Palazzo Chigi”

Fonte www.repubblica.it
17 febbraio 2010

di PAOLO BERIZZI

FIRENZE – Un imprenditore di Cosa Nostra che arriva a Palazzo Chigi. Un giudice, Giuseppe Tesauro, in società con un funzionario ministeriale e anche imprenditore legato al clan dei Casalesi. Un commercialista mafioso, Pietro Di Miceli, che fa da mediatore con la Provincia di Frosinone per procurare un appalto a Riccardo Fusi, presidente di Btp. Ecco lo scenario che emerge dal rapporto del Ros dei carabinieri allegato all’inchiesta fiorentina sui grandi appalti della Protezione civile.
Tutto o molto ruota intorno alla figura di Antonio Di Nardo – considerato vicino al clan dei casalesi – al quale si lega anche il personaggio più scomodo delle storie ricostruite dagli investigatori. Quello che in una telefonata sostiene di essere stato “alla presidenza del consiglio”. Lui è Mario Fecarotta, imprenditore affiliato a Cosa Nostra e legato, in particolare, alla famiglia Riina, arrestato nel 2002 per mafia e per estorsione aggravata (una mazzetta da 500 milioni).
LEGGI TUTTO http://www.repubblica.it/politica/2010/02/17/news/mafia_appalti-2327116/

“Quattro miliardi per salvare l’Italia”
A rischio sette comuni su dieci
Il piano dell’associazione nazionale bonifiche: interventi su colline e canali. In 50 anni mezzo milione di frane. I tecnici: troppo cemento e il cambio del clima stanno provocando sempre più danni

Fonte www.repubblica.it
17 febbraio 2010

di ANTONIO CIANCIULLO

Frana a San Fratello, nel Messinese

ROMA – Quattro miliardi di euro per rimettere a posto il sistema idraulico dell’Italia possono sembrare molti. Ma rappresentano più o meno quanto costano allo Stato ogni anno alluvioni, frane e terremoti. Lasciando da parte i terremoti, che si curano con la buona edilizia, si può dire che le spese di un intervento risanatore in campo idrico verrebbero recuperate nell’arco di pochissimi anni. Salvando una buona parte delle sei vittime che ogni mese i disastri che una volta chiamavamo naturali provocano. http://www.repubblica.it/ambiente/2010/02/17/news/comuni_rischio-2327429/

San Fratello, dichiarato lo stato di calamità
stanziati i primi fondi destinati agli sfollati

Fonte www.repubblica.it
16 febbraio 2010

SAN FRATELLO
(MESSINA) – La giunta regionale, nel corso di una riunione straordinaria convocata in nottata per affrontare l’emergenza del dissesto idrogeologico di San Fratello, ha deliberato la dichiarazione dello stato di calamità per il comune dei Nebrodi e per gran parte del territorio della provincia di Messina. Lo stesso provvedimento riguarda parte della provincia di Palermo interessata da fenomeni di dissesto.
http://palermo.repubblica.it/dettaglio/san-fratello-dichiarato-lo-stato-di-calamita-stanziati-i-primi-fondi-destinati-agli-sfollati/1860863

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