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14 gennaio 2010
EX PM ALIQUO’, “PROTESTAMMO PER REVOCHE 41 BIS”
I provvedimenti di cancellazione del 41 bis però continuarono e, nel corso del ’93, furono circa 300
(AGI) – L’ex procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Aliquo’ e’ stato sentito oggi, per circa due ore e mezza, dai pm Lia Sava e Nino Di Matteo, nell’ambito dell’indagine sulla trattativa fra mafia e Stato.
L’ex magistrato, oggi in pensione, ha risposto in particolare a domande sulla segnalazione che, assieme al collega Luigi Croce, oggi Procuratore generale del capoluogo siciliano, inoltrò al ministero della Giustizia nell’estate del 1993: i due vice di Gian Carlo Caselli rappresentarono la inopportunità delle revoche e delle mancate proroghe del regime di carcere duro imposto ai mafiosi detenuti. I provvedimenti di cancellazione del 41 bis però continuarono e, nel corso del ’93, furono circa 300.
Aliquò ha detto ai pm che la Procura dell’epoca aveva l’esigenza di interrompere i canali di comunicazione tra i detenuti e gli “uomini d’onore” presenti sul territorio. Cosa che di fatto venne ostacolata dalle decisioni del ministro della Giustizia dell’epoca, Giovanni Conso. Sentito dai pm palermitani e dalla commissione Antimafia, l’ex Guardasigilli aveva spiegato di avere adottato i provvedimenti in maniera autonoma, per evitare altre stragi.
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