Legionari di Cristo, una decisione che chiude un’epoca

 

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ROMA

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29/09/2011 

Legionari di Cristo licenziano il fondatore dell’agenzia Zenit

Jesús Colina è sinonimo dell’agenzia cattolica di notizie Zenit. Il giornalista spagnolo ha fondato quello spazio informativo globale nel 1997. Allora era molto legato alla spiritualità dei Legionari di Cristo. Erano altri tempi: la congregazione e il suo fondatore, Marcial Maciel Degollado, avevano un’enorme popolarità. Adesso, 14 anni dopo, la Legione ha deciso di prescindere dei servizi di Colina, segnando, di fatto, la fine di un’epoca.

«Il 27 settembre è stato il mio ultimo giorno come direttore di Zenit. Padre Oscar Nader L.C., nuovo presidente del Consiglio di Zenit, mi ha chiesto la dimissione». Con queste parole comincia una lettera inviata dallo stesso Colina ai suoi collaboratori.

Il testo spiega che il motivo principale della sua uscita fu la «mancanza di dipendenza istituzionale» dell’agenzia verso la congregazione, un’«identità» che sarà sottolineata in futuro. Perché, secondo la Legione, l’agenzia appartiene loro e lo si deve evidenziare, più di quanto lo si è fatto in passato.

 «Il consiglio di Zenit ha il diritto di rimuovere il direttore e di adoperare le decisioni editoriali che consideri convenienti, per ciò, con un grande dolore ma con rispetto, accetto la decisione di lasciare la direzione di quest’agenzia, fondata da me 14 anni fa», ha aggiunto.

Secondo lo stesso Colina, un’altro dei motivi per il suo licenziamento è collegato con la perdita di fiducia reciproca tra lui e i suoi superiori della Legione. In primo luogo, perché questi ultimi hanno nascosto parte dell’informazione sullo scandalo del loro fondatore, Marcial Maciel Degollado, colpevole di abusi sessuali contro minori e padre di diversi figli biologici.

 

RASSEGNA STAMPA

I Legionari di Cristo erano sbarcati pure a Ustica…

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LEGIONARI DI CRISTO IL VATICANO INDAGA

Questa mancata comunicazione è diventata non solo un peso nella coscienza e nella professione del direttore di Zenit, ma anche un ostacolo per diffondere la verità sul Papa e la Chiesa.Ci sono anche dei problemi amministrativi: i dipendenti hanno chiesto più trasparenza lavorativa ai legionari, tra altre cose per evitare che alcuni possibili piccoli scandali finanziari collegati con la congregazione potessero mettere a rischio il loro lavoro. Questa richiesta è sorta durante una riunione nella quale i sacerdoti hanno promesso indipendenza dei conti bancari di Zenit. Ma i fatti dimostrano tutto l’opposto: i conti della Legione e di Zenit si sono fusionati con quello del allora vicario generale, Luis Garza Medina.  «Questa promessa rota ha messo in crisi la fiducia della redazione nella campagna di donativi di quest’anno, che si svolse in circostanze deplorevoli dopo che la stampa avesse cominciato a parlare di scandali finanziari», ha precisato Colina nella sua lettera. «Sono degli elementi gravi che provocano la perdita della fiducia, e, senza fiducia è impossibile collaborare in un progetto d’informazione al servizio della nuova evangelizzazione che chiede un impegno di vita», ha aggiunto.

Per evitare che la crisi dei legionari colpisse l’agenzia, durante gli ultimi mesi il direttore si è messo in contatto con altri gruppi editoriali cattolici che si mostravano interessati nel suo progetto. La meta era quella di negoziare l’apertura del Consiglio di Amministrazione ad altre voci, per poter dare un respiro veramente ecclesiale all’agenzia e assicurare la sua sopravivenza.

Ma, né l’ex vicario Garza né il nuovo direttore territoriale in Italia, Nader, hanno voluto ascoltare l’offerta. Non sono stati disposti a perdere il controllo totale sull’informazione di Zenit. Anzi, hanno questionato la lealtà di Jesús Colina e hanno preferito licenziarlo, con la scusa dell’identità legionaria dell’agenzia. Nella lettera, il adesso ex direttore ha detto di «capire perfettamente» le difficoltà che i superiori della congregazione hanno dovuto affrontare durante gli ultimi anni e ha assicurato di non giudicarli.

«Anzi, ringrazio profondamente la libertà e la fiducia che ho avuto in passato per poter creare quest’agenzia come un servizio indipendente del servizio del rigore informativo sul Santo Padre e sulla Chiesa universale. Capisco e accetto che sia arrivata l’ora di voltar pagina e che dovrò cercare di vivere la mia vocazione di comunicatore al servizio della Chiesa in altri progetti».

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29 SETTEMBRE 2011

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