Hotel San Bartolomeo. “Ustica e le sue leggi, l ’Isola che non c’è”

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19 marzo 2012

Pubblichiamo l’indagine investigativa svolta dal Capitano dei Carabinieri Mario La Greca nell’agosto del 2007 nell’ambito del procedimento penale n. 10982 R.G.N.R., e  trasmessa, insieme ai faldoni e agli incartamenti costituenti nuova denuncia, da Baldassare Bonura alle Autorità Giudiziarie competenti, perché sia fatta luce sulle gravissime omissioni inerenti le indagini che hanno avuto ad oggetto l’immobile alberghiero denominato “San Bartolomeo”, sito nel centro storico di Ustica, e fatto dichiarare abusivo dall’allora Sindaco Vito Ailara, contro la incontestabile regolarità delle opere, con autorizzazione di Sovrintendenza, Genio Civile e Vigili del Fuoco.

Lo stesso Sindaco Ailara omise di seguire l’iter che secondo legge prevedeva la trasmissione degli atti alla Procura competente, difatti, non fu mai aperto un procedimento a carico dei legittimi proprietari che non sono stati né indagati né dunque condannati per abusivismo.

Invece Ailara, il sindaco-albergatore, proprietario della Pensione Clelia prospiciente il San Bartlomeo, emise l’ordinanza sindacale di demolizione dell’hotel concorrente, e celermente scrisse di suo pugno alla BNL di Roma, presso cui era erogato regolarmente il mutuo di Bonura, per far sapere che la concessione edilizia era scaduta, secondo un verbale reso dal tecnico comunale-costruttore con l’evidente fine di far congelare le somme già decretate. Eppure il Pm dott. Ennio Petrigni, nella sua richiesta di archiviazione, ha accertato che “quel verbale di sopralluogo non fu mai scritto”!!!!! Con ciò confermando che l’albergo di Bonura era in piena regola, così come ampiamente periziato e dimostrato dall’allora G.I. dott. Paolo Borsellino.

Tutto ciò è conclamato dagli esiti della relazione investigativa dove leggiamo: “Nello stesso 1/8/2007 con protocollo n° 4528 veniva chiesto al comandante dei vigili Urbani di Ustica copia dei verbali di abuso edilizio, di sequestro e dissequestro redatti dalla P.G. a carico del medesimo ex albergo S. Bartolomeo e copia di trasmissione degli stessi all’Autorità Giudiziaria – Con raccomandata del 27/8/2007, qui acclusa, veniva dichiarato “NON risultano agli atti in possesso di quell’Ufficio verbali di abuso edilizio trasmessi all’Autorità Giudiziaria”.

Inoltre il Capitano registra nella sua relazione che: “Le constatazioni effettuate e sopra descritte, i comportamenti omissivi, omertosi ed in aperta violazione delle leggi avuti dai funzionari comunali, le scorrette intimazioni del legale del Comune, le timorose confidenze, pur dettagliate, ricevute da anonimi cittadini di Ustica “consigliano” di chiedere al Pm competente i documenti e le notizie non fornite, ponendo a carico dell’amministrazione comunale tutte le spese connesse.

Conclude l’investigatore: “Il fatto che la P.G. Municipale non abbia mai trasmesso all’Autorità Giudiziaria verbali di abuso edilizio a carico dell’ex Albergo San Bartolomeo perché non li ha mai redatti implica che la costruzione era conforme al progetto approvato… L’ammessa esistenza da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale della perizia dell’architetto Donatella Lino, commissionata dal sindaco il 10/4/1985 dimostra l’assurdità oltre che la illegittimità dell’ordinanza sindacale di demolizione dell’ex albergo. Emessa però antecedentemente il 23/2/1984, senza i presupposti tecnici di supporto”.

E’ fatto noto, viste le denunce seguite e le opposizioni presentate da Bonura, che la Procura di Palermo ha incredibilmente archiviato il procedimento penale aperto a carico del sig. Vito Ailara (ex sindaco), di suo nipote il sig. Attilio Licciardi (ex sindaco), del sig. Salvatore Compagno (ex tecnico comunale), del Sindaco pro tempore dott. Audiologo Aldo Messina e di terzi soggetti, tutti oggi denunciati ad altre autorità inquirenti.

E’ altrettanto notorio che l’isola di Ustica, con le sue leggi e le sue regole, sia ufficialmente ritenuta l’unico porto felice in Italia dove maffia, malaffare e corruzione non sono mai approdate…Invece, i fatti, i documenti, le conclamate collusioni che saltano fuori dal caso giudiziario dell’albergo “San Bartolomeo” confermano che quell’Isola non c’è

Buona lettura

Relazione investigativa

24 settembre 2007

Oggetto: Tribunale di Palermo-Procedimento n.10982 R.G.N.R.

In conformità alle esigenze di giustizia ed all’incarico da Ella ricevuto, nei giorni scorsi 31/7/07 e 1/8/07 ho provveduto ad effettuare gli accertamenti di rito in Palermo e sull’Isola di Ustica, dai quali risulta:

1)      L’ex albergo S. Bartolomeo, sito in Via magazzino in Ustica lateralmente all’Hotel Clelia, si trova in uno stato di totale abbandono con vetri delle finestre rotti, cancelli cadenti ed arrugginiti, profili e cordoli esterni in cemento armato lesionati con parti di armatura in tondino di ferro scoperte, scale discendenti allagate e cosparse di rifiuti. Gli accessi sono chiusi da catene e da lucchetti. Attraverso le finestre è stato possibile constatare che i vani interni sono ricoperti di polvere ed immondizia e i muri sono ammuffiti. Per effettuare i rilievi fotografici all’interno dell’edificio mi sono portato presso gli Uffici Comunali. Qui, il giorno 1/8/2007 alle ore 09.10, la signora vice sindaco, assentendo alla richiesta, ha incaricato un assessore che mi ha accompagnato presso il Comando dei Vigili Urbani, indicati quali custodi delle chiavi di accesso.

E’ stato però constatato che dette chiavi non erano in alcuna busta gialla fra quelle relative ad altri plessi e custodite nell’armadio in ferro posto sul lato sinistro dell’ufficio.

Allora il vigile urbano presente mi ha pregato di ripassare nel pomeriggio all’ex albergo. Alle ore 15.30 circa il secondo vigile urbano (ad Ustica ho rilevato la presenza soltanto di due unità) dopo aver controllato anch’egli fra le buste gialle, ha riferito di non sapere ove fossero le chiavi. Dopo aver chiamato al telefono il suo comandante, indicato nella persona del Sig. Bertucci Sandro, il vigile mi ha pregato di ripassare un altro giorno che, dato il periodo feriale, è stato concordato nei primi giorni di settembre.

Il Giorno 12/9/2007 alle ore 9.30 circa, nuovamente sul posto, il comandante dei vigili urbani è ancora assente.

A questo punto sono tornato dalla signora vice sindaco, sempre favorevole alla richiesta, che mi accompagnato dalla segretaria comunale indicata nella persona della signora Calogera Di Ganci, per quanto riferito già segretaria comunale del Comune di Torretta il cui Consiglio è stato sciolto per mafia, ed insieme hanno incaricato nuovamente il vigile urbano di reperire al telefono il comandante e di farsi dire dove fossero le chiavi.

Dopo circa dieci minuti, mentre eravamo nell’ufficio della segretaria comunale, è tornato il vigile che ha convocato all’esterno anche il vice sindaco.

Dopo ulteriori dieci minuti, l’atteggiamento dei funzionari comunali è cambiato. Sono invitato nella stanza del sindaco (non presente perché sfiduciato) e mi viene chiesto di parlare al telefono, non come auspicato con il comandante dei vigili, bensì con il legale del comune di Ustica, l’avv. Machì Elvira, per quanto riferito sempre di Torretta, la quale si è opposta alla mia richiesta di effettuare i rilievi fotografici, assumendo che dovevo essere a ciò autorizzato da un Pm o da un Gip perché su quello stabile erano pendenti numerosi procedimenti penali.

Ho eccepito l’illegittimità del suo ufficio perché non risulta che l’ex albergo S. Bartolomeo sia sottoposto a sequestro giudiziario e quindi la competenza sull’immobile è tuttora dell’amministrazione comunale.

Ho ripetuto la legittimità della richiesta di effettuare i rilievi fotografici sia alla segretaria comunale che alla vice sindaco invitandole a consultare la legge che ho esibito. Chiedo inoltre che siano mostrate le chiavi dello stabile che ora sono indicate essere nella cassaforte. Ho ottenuto un ulteriore, tassativo rifiuto mentre sono stato invitato ad uscire dall’ufficio.

2)      Nel contempo avevo depositato e fatto protocollare con il n° 4530 del 1/8/2007 l’stanza qui allegata, indirizzata al sig. Sindaco, per potere accedere all’ex Albergo S. Bartolomeo.

A)    A tutt’oggi, dopo il diniego verbale, non si è avuta alcuna risposta scritta. 

3)      Ugualmente con protocollo n° 4529 dell’1/8/2007 veniva chiesto all’Ufficio Tecnico, ai sensi della L. 241/90, copia conforme dei verbali di sopralluogo e dei verbali di constatazione di abuso edilizio redatti da quell’Ufficio a carico dell’Albergo San Bartolomeo e copia della perizia espletata su incarico comunale del 10/4/1985 dal consulente tecnico arch. Donatella Lino a carico dello stesso ex Albergo.

A)    Con raccomandata-prot. n° 5381 del 6/9/2007 il capo dell’Ufficio Tecnico, arch. Accursio Sclafani rifiutava di rilasciare i documenti richiesti assumendo anch’egli la necessità di avere “in copia la nomina effettuata dal Tribunale di Palermo nei confronti dell’Avv. Giulio Donzelli, nonché copia della nomina con la quale l’avv. Donzelli ha conferito l’incarico al cap. la Greca”.

4)      Nello stesso 1/8/2007 con protocollo n° 4528 veniva chiesto al comandante dei vigili Urbani di Ustica copia dei verbali di abuso edilizio, di sequestro e dissequestro redatti dalla P.G. a carico del medesimo ex albergo S. Bartolomeo e copia di trasmissione degli stessi all’Autorità Giudiziaria.

A)    Con raccomandata del 27/8/2007, qui acclusa, veniva dichiarato “NON risultano agli atti in possesso di quell’Ufficio verbali di abuso edilizio trasmessi all’Autorità Giudiziaria”.

CONCLUSIONI

Le constatazioni effettuate e sopra descritte, i comportamenti omissivi, omertosi ed in aperta violazione delle leggi avuti dai funzionari comunali, le scorrette intimazioni del legale del Comune, le timorose confidenze, pur dettagliate, ricevute da anonimi cittadini di Ustica “consigliano” di chiedere al Pm competente i documenti e le notizie non fornite, ponendo a carico dell’amministrazione comunale tutte le spese connesse.

I cambiamenti di orientamento, gli immotivati dinieghi, lo stato di degrado in cui versa l’ex albergo, i comportamenti posti in essere costituiscono evidenti tentativi di tutelare interessi che non corrispondono affatto a quelli del Comune di Ustica.

Il fatto che la P.G. Municipale non abbia mai trasmesso all’Autorità Giudiziaria verbali di abuso edilizo a carico dell’ex Albergo San Bartolomeo perché non li ha mai redatti implica che la costruzione era conforme al progetto approvato.

L’ammessa esistenza da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale della perizia dell’architetto Donatella Lino, commissionata dal sindaco il 10/4/1985 dimostra l’assurdità oltre che la illegittimità dell’ordinanza sindacale di demolizione dell’ex albergo. Emessa però antecedentemente il 23/2/1984, senza i presupposti tecnici di supporto.

Con riserva di ulteriori integrazioni.

La Greca Mario

24 settembre 2007

Hotel San Bartolomeo. “Ustica e le sue leggi, l ’Isola che non c’è”ultima modifica: 2012-03-19T14:24:00+01:00da aldo251246
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