Emanuela Orlandi, ispezione sepolcro De Pedis

ior.jpg

Caso Orlandi, la procura di Roma ha deciso di aprire la tomba di De Pedis

Il boss della Banda della Magliana sepolto nella basilica di Sant’Apollinare. Presto l’ispezione

http://www.ansa.it/

24 aprile 2012

ROMASi avvicina il momento dell’apertura e dell’ispezione della tomba di Enrico, “Renatino”, De Pedis, il boss della Banda della Magliana sepolto nella basilica di Sant’Apollinare. Entro la fine di maggio la salma dovrebbe essere traslata nel cimitero di Prima Porta. E’ quanto trapela dalla procura di Roma.

A piazzale Clodio, mai come in questo momento, sembra dunque imminente lo spostamento della tomba di colui che, secondo la testimonianza dell’ex amante Sabrina Minardi, sarebbe il responsabile della morte di Emanuela Orlandi, la figlia di un dipendente del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1993 all’età di 15 anni. Negli ultimi tempi gli inquirenti avevano maturato l’ipotesi di non aprire più la tomba. Con l’arrivo del nuovo procuratore Giuseppe Pignatone c’è stato un cambio di rotta. Sulla presenza di De Pedis nella basilica di Sant’Apollinare si sono succedute negli anni polemiche ed illazioni. Nel corso di una telefonata al programma “Chi l’ha visto” dedicato alla scomparsa di Emanuela un telespettatore sollecitò l’ispezione del sepolcro e lo stesso Vaticano, recentemente, ha ribadito il proprio ”nulla osta” ad una ispezione. ANSA

Rassegna stampa

Klicca e Aderisci alla petizione

L’unica modalità per aderire all’appello, il cui primo firmatario è Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, è quella di inviare una mail (senza passare da altri siti) all’indirizzo: petizione.emanuela@libero.it precisando: “Aderisco alla petizione a papa Benedetto XVI per la verità su Emanuela Orlandi” e specificando: NOME E COGNOME, INDIRIZZO E CITTA’ DI RESIDENZA, NUMERO DI TELEFONO, PROFESSIONE ED EVENTUALE COMMENTO

PETIZIONE AL PAPA PER LA VERITA’ SU EMANUELA ORLANDI

Emanuela Orlandi, ispezione sepolcro De Pedisultima modifica: 2012-04-25T09:50:00+02:00da aldo251246
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in articoli,giustizia, ultimissime e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.