Sicilia, fondi UE: Corte dei Conti: truffe e inefficienza

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http://palermo.repubblica.it/

4 maggio 2012

Fondi Ue, truffe e falsi per 160 milioni
ma la Regione ne recupera solo otto

La Corte dei conti certifica il flop di Agenda 2000: spesi 5,3 miliardi sui sei disponibili, perso tutto il resto. Il 30 per cento delle somme controllate è risultato irregolare

Un ultima cifra rilevata dalla Corte dei conti dimostra come negli anni la Regione non abbia messo in piedi una burocrazia efficiente per gestire la spesa con fondi europei. Nonostante i suoi 17 mila dipendenti.

di ANTONIO FRASCHILLA

Irregolarità per 160 milioni di euro e obiettivi non raggiunti che mettono nero su bianco il flop di Agenda 2000. La sezione controllo della Corte dei conti ha pubblicato ieri una relazione durissima, curata dal magistrato Giuseppa Cernigliaro, che è un vero e proprio j’accuse su come la Regione abbia speso male questi fondi. Su una spesa di 5,3 miliardi di euro la Regione è riuscita a fare controlli di primo e secondo livello su appena 492 progetti per un importo di 610 milioni: accertando una spesa irregolare pari a 163 milioni di euro (quasi il 27 per cento dell’importo sottoposto ai controlli) dovuta a truffe, mancanza di documentazione da parte dei privati o, peggio, presentazione di finte note spese per iniziative in realtà mai avviate.

Di questa spesa illecita, la Regione ha recuperato appena 8 milioni di euro. Cioè nulla.  Ma c’è di più: la Comunità europea ha decertificato, cioè non ha erogato somme sospettando irregolarità, spese per altri 727 milioni, che avrebbero portato il totale a oltre 6 miliardi. In particolare ha definanziato per 42 milioni il progetto per il “catalogo informatizzato dei beni culturali“, 184 milioni la realizzazione di alcuni lotti sulla Palermo Messina o, ancora, per 19 milioni di euro un investimento di impianti idrici. 

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I magistrati contabili hanno poi messo nero su bianco come il resto della spesa, pari a 5,3 miliardi di euro, non sia servita a granché e come, “nonostante obiettivi vaghi e generici”, questi non siano stati  raggiunti. Qualche esempio? Gli occupati “nelle aree oggetto d’investimento” dovevano aumentare, passando dagli 1,5 milioni del 2000 a 1,7 milioni, invece attualmente sono 1,4 milioni: in sintesi, sono diminuiti anziché crescere.  E, ancora, non è migliorato il tempo di percorrenza da Palermo ad Agrigento sia su strada che su ferrovia e nemmeno l’import ed export di merci: era previsto un obiettivo di 90 mila tonnellate di merci movimentate all’anno, attualmente sono 51 mila. Era previsto l’incremento di autostrade per almeno 62 chilometri, invece si è arrivati a 50 chilometri: e se come obiettivo era stata fissata la realizzazione di 91 chilometri di rete ferroviaria sulla Palermo Agrigento, ci si è fermati ad appena 42. In generale “non sono soddisfacenti le rilevazioni degli indicatori d’impatto dell’utilizzo dei fondi europei, in molti casi carenti e non congruenti con i valori iniziali di riferimento”, scrivono i magistrati. I dati in possesso della Regione rendono quindi impossibile stabilire con certezza obiettivi e risultati. 
Un ultima cifra rilevata dalla Corte dei conti dimostra come negli anni la Regione non abbia messo in piedi una burocrazia efficiente per gestire la spesa con fondi europei. Nonostante i suoi 17 mila dipendenti, la Regione ha distaccato negli uffici dedicati ai fondi Ue appena 173 persone: “Troppo poche per controllare una spesa di oltre 5 miliardi”, scrivono i magistrati contabili. 
http://palermo.repubblica.it/ (04 maggio 2012)

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