Magistrati fuori ruolo: sono super partes?

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Uno strano decreto sui magistrati fuori ruolo

http://www.corriere.it

6 marzo 2013

L’Inchiesta

di Milena Gabanelli, Luca Chianca

Nel decreto del governo, la possibilità di aggirare i limiti di tempi e di assumere incarichi nell’esecutivo – Prima di esalare l’ultimo respiro il Governo Monti deve completare l’approvazione delle norme che riguardano il famoso decreto anticorruzione. Nell’ambito di questo decreto ce n’è una (che già oggi potrebbe essere messa all’ordine del giorno) che riguarda i magistrati fuori ruolo, ovvero quei magistrati chiamati a ricoprire temporaneamente un incarico presso l’ufficio legislativo dei vari ministeri, Capo gabinetto, le Autorità indipendenti, la Presidenza del Consiglio, ecc.

Cosa significa? Che dopo l’approvazione della norma il magistrato potrà fare il Direttore delle Agenzie, per esempio l’Agenzia delle Entrate, delle Dogane, oppure il capo dipartimento dei Ministeri, per esempio dell’Agricoltura o dello Sviluppo Economico, aprendo così la strada ad una possibile situazione di conflitto permanente di interessi fra organi dello Stato.

Ma perché un magistrato dovrebbe poter gestire il portafoglio dell’industria italiana? Non dovrebbe essergli consentito poiché appartiene alla funzione giurisdizionale, che per sua natura è super partes e per definizione è organo terzo rispetto agli interessi pubblici da gestire. La legge non dovrebbe pertanto consentire al magistrato di assumere ruoli di gestione che spettano all’esecutivo! Dovrebbe prima dimettersi, e poi, da libero cittadini, va a fare quello che vuole. Vai all’articolo

Magistrati fuori ruolo: sono super partes?ultima modifica: 2013-03-07T14:54:00+01:00da aldo251246
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