CSM, Vietti: “Napolitano teste? Mancanza di rispetto”

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La Stampa

30 maggio 2013

INTERVISTA

di GUIDO RUOTOLO

Preoccupato per quel clima da «curva sud», il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, torna sulle polemiche e sul processo sulla trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra. Non fa mistero del suo disappunto per la convocazione come teste del Capo dello Stato. Per diversi motivi. Intanto, perché «farlo deporre in un processo che vede come imputati i più feroci macellai della storia della mafia, è una mancanza di rispetto per il ruolo che riveste e per la sua storia». 

Vicepresidente, il Presidente Napolitano dovrebbe essere sentito sulle preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio, per essere stato considerato un ingenuo che ha fatto da scudo per indicibili accordi… 

«Loris D’Ambrosio è stato un fedele servitore dello Stato in tutti i suoi ruoli, dal ministero della Giustizia al Quirinale, dove è stato consigliere giuridico di due Presidenti della Repubblica. Nessuno, tantomeno la Procura di Palermo, ha mai ipotizzato sue responsabilità nella vicenda della trattativa, in cui era stato chiamato in causa come semplice testimone. Immaginare oggi un ruolo diverso sarebbe non solo scorretto verso chi non può più difendersi, ma anche un espediente tanto suggestivo quanto inconferente». 

In edicola l’intervista integrale di Guido Ruotolo a Michele Vietti. Scarica qui la versione digitale

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