Rassegna stampa
12 novembre 2013
Sono stati messi a concorso contemporaneamente altri incarichi di vertice, fra cui il posto di procuratore di Torino, dato che Gian Carlo Caselli sta per andare in pensione, e quello di presidente del tribunale di Napoli
(AGI) – Palermo, La corsa per la successione di Francesco Messineo è ufficialmente aperta: l’incarico del procuratore di Palermo scadrà il primo agosto prossimo, ma già il Csm ha messo a concorso il suo posto. Un anticipo che dovrebbe evitare una lunga vacatio del vertice della Procura, anche se i tempi di decisione del Consiglio superiore della magistratura sono sempre lunghi. Le domande comunque vanno presentate entro il 6 dicembre ed entro il 16, sempre del prossimo mese, si dovra’ allegare la documentazione che i candidati riterranno di dover presentare. Sono stati messi a concorso contemporaneamente altri incarichi di vertice, fra cui il posto di procuratore di Torino, dato che Gian Carlo Caselli sta per andare in pensione, e quello di presidente del tribunale di Napoli. Vai all’articolo
Caselli va in pensione L’annuncio con una mail
11 novembre 2013
Il procuratore capo di Torino lascia l’incarico a fine anno. Lo ha comunicato lui stesso ai colleghi. E comincia la corsa alla successione. Da sempre militante nella corrente di Magistratura Democratica, nei giorni scorsi si era dimesso indignato con Erri De Luca che dava un’interpretazione “romantica” degli anni del terrorismo. Vai all’articolo
Procura, nuovo aggiunto: è Corselli
Lo ha deciso il Csm. Il magistrato aveva presentato ricorso contro l’annullamento della nomina fatta dal Consiglio di Stato
POSTI LIBERI – Il pm, che lavorò a Palermo come sostituto procuratore, si affianca, come nuovo vice di Messineo
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it
14 novembre 2013
PALERMO – Claudio Corselli, 62 anni, già procuratore aggiunto ad Agrigento e a Siracusa, è il nuovo vice del procuratore di Palermo, Francesco Messineo: lo ha nominato il plenum del Csm, che ha rivalutato e nuovamente nominato anche altri tre magistrati già in servizio nel capoluogo siciliano, Vittorio Teresi, Leonardo Agueci e Maurizio Scalia, le cui nomine erano state annullate dal Consiglio di Stato. La decisione dei giudici amministrativi è stata così vanificata, perché l’organo di autogoverno dei giudici ha riconosciuto la professionalità e il merito dei tre «aggiunti», di fatto lasciandoli ai loro posti. Al tempo stesso è stato «promosso» anche Corselli, vincitore di ricorso e che dunque doveva trovare un posto. LEGGI TUTTO