L’INCHIESTA. Indagati Saguto e Cappellano Seminara
Il grande intrigo dei beni confiscati
http://livesicilia.it 10 Settembre 2015 di Riccardo Lo Verso
Rassegna stampa
PALERMO – “La faccenda è seria, molto seria” dice qualcuno bene informato. In ballo ci sono le ipotesi di corruzione, induzione alla concussione e abuso d’ufficio. L’inchiesta dei pm di Caltanissetta, che coinvolge la presidente delle Misure di Prevenzione e il più noto fra gli amministratori giudiziari, fa tremare il Palazzo di giustizia di Palermo e l’intero sistema su cui si basa il contrasto allo strapotere economico dei boss. L’INCHIESTA SUI BENI CONFISCATI, LEGGI
Cappello Seminara veniva nominato amministratore giudiziario di alcuni alberghi e qualcuno fece notare il suo presunto conflitto di interessi visto che l’avvocato era diventato, nel frattempo, titolare assieme ai familiari di un hotel nel centro storico di Palermo.
Sui provvedimenti, decine negli ultimi anni per centinaia di milioni di euro, c’è la firma della Saguto e di altri due magistrati che compongono il collegio. Lo stesso collegio che vista i passaggi seguiti dagli amministratori. Eppure il meccanismo che in questi anni ha colpito padrini, boss e picciotti della vecchia e nuova Cosa nostra sarebbe divenuto groviglio di interessi. Roba da comitato di affari.
Fra i primi a specializzarsi nel settore delle amministrazioni giudiziarie c’è Cappellano Seminara che, solo per citare la pratica più conosciuta, ha gestito i beni di Massimo Ciancimino. Leggi tutto
Ombre sui beni confiscati ai boss
Archivi – Beni confiscati alla mafia