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Beni confiscati. Allarme & Polemiche. “Restituiteli alla collettività!”

Da anni è aperto il dibattito sull’uso, la vendita nelle aste giudiziarie o la destinazione a scopi sociali dei beni confiscati alle mafie. Di seguito pubblichiamo l’articolo dell’Ansa in cui si confrontano diverse tesi, approvando quella di chi, come i giudici Saguto e Gozzo, sostiene come più sicura la strada della riassegnazione piuttosto che quella pericolosa e insidiosa della vendita, “perché i beni confiscati non ritornino in mani sporche”.

Ci auguriamo che chi di dovere, con competenza ed esperienza, scelga il modo di restituire il maltolto alla collettività e all’economia pulita, non dimenticando che in tanti quartieri delle città mancano alloggi popolari, scuole, palestre ed  aree educative che meglio rappresentano i legittimi e naturali destinatari dei beni confiscati, ovvero quel microcosmo sociale schiacciato dal peso del business della macrocriminalità.

Rassegna stampa

Mafia: su vendita beni confiscati è scontro

http://www.ansa.it

25 novembre 2013

PALERMO. Tra voglia di capitalizzare e difesa del presidio di legalità, sul tema della vendita sul mercato dei beni sottratti ai boss si consuma lo scontro tra l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e la magistratura e la società civile. Il dibattito è al centro del numero di questa settimana di ASud’Europa, settimanale del Centro Pio La Torre di Palermo con reportage, panoramica delle confische in Italia e interviste a Giuseppe Caruso, direttore dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Silvana Saguto, presidente della Sezione prevenzione del Tribunale di Palermo e Domenico Gozzo, pm della Dda di Caltanissetta.

“Ammesso e non concesso che attraverso un prestanome il mafioso sia talmente furbo da rientrare in possesso del bene – spiega Caruso – penso che le forze dell’ordine e la magistratura siano talmente professionali e talmente allenate da risequestrare il bene. È un falso problema quindi”. Di parere opposto Silvana Saguto che evidenzia come “il rischio di vendita dei beni sia da scongiurare. Invece che pensare alla vendita generalizzata dei beni confiscati occorre mettere in campo buona volontà ed efficienza per assegnare quei beni ad enti, associazioni per il riutilizzo sociale ed evitare che possano tornare nelle disposizioni della mafia vanificando quanto di buono è stato compiuto da forze dell’ordine e magistratura”. Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero di Domenico Gozzo: “Le possibili riacquisizioni di patrimoni mafiosi sono più facili di quanto si pensi, e poi riacquisire questi patrimoni nuovamente illeciti al patrimonio dello Stato non è così semplice come viene detto. Una volta che la confisca. Leggi tutto

OPERAZIONE ERINNI | ‘Ndrangheta e omicidi

http://www.corrieredellacalabria.it

26 novembre 2013

Reggio Calabria. Blitz dei carabinieri a Oppido Mamertina. Sequestrati 88 immobili tra Roma e la Calabria. Il presunto boss avrebbe acquisito, in particolare, la proprietà di immobili ed attività commerciali ed imprenditoriali attraverso il sistema delle aste giudiziarie. Vai all’articolo

Beni confiscati. Allarme & Polemiche. “Restituiteli alla collettività!”ultima modifica: 2013-11-26T15:18:38+01:00da
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