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Irfis nella bufera, anomalie su fondi e assunzioni: indaga la Corte dei Conti
14 gennaio 2003
Aperta una istruttoria sull’ex Istituto per il mediocredito siciliano, trasformato di recente in società finanziaria, e ora sotto il controllo totale della Regione. Agli amministratori dell’Irfis viene contestato di avere avviato procedure per mettere a patrimonio societario circa 183 milioni di euro. Della vicenda sono stati informati anche l’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici e la Banca d’Italia.
PALERMO. Irfis-FinSicilia nella bufera. La Procura della Corte dei conti ha aperto una istruttoria sull’ex Istituto per il mediocredito siciliano, trasformato di recente in società finanziaria, e ora sotto il controllo totale della Regione che nei mesi scorsi ha rilevato la quota detenuta dal Banco di Sicilia-Unicredit, per appurare presunte anomalie nella gestione da parte dell’attuale management. I magistrati contabili stanno accertando quanto denunciato in un esposto trasmesso dall’ex assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao.
Agli amministratori dell’Irfis, secondo quanto risulta all’ANSA, viene contestato di avere avviato procedure per mettere a patrimonio societario circa 183 milioni di euro: si tratta di risorse regionali accantonate in appositi fondi, che attraverso Irfis-FinSicilia, servono a finanziare le piccole e medie imprese. Nel mirino ci sono anche operazioni di acquisizione di società (Sviluppo Italia Sicilia e Cape Sicilia) Vai all’articolo
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Nel mirino ci sono anche operazioni di acquisizione di società (Sviluppo Italia Sicilia e Cape Sicilia) che sarebbero avvenute senza i passaggi autorizzativi e deliberativi del socio unico, cioè la Regione, e un piano di 15-20 assunzioni di personale in presenza di una legge che blocca nuovi ingressi nell’amministrazione pubblica e nelle sue controllate.
Dopo avere preso atto dell’esposto consegnato lo scorso novembre, la Procura della Corte dei Conti ha chiesto alla Ragioneria generale della Regione un supplemento di documentazione. Della vicenda sono stati informati anche l’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici e la Banca d’Italia. http://www.gds.it