“Sindaci & manette”. Una patente per fare il sindaco?

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Prosegue la rassegna stampa su “Sindaci & manette”, oramai una delle categorie del blog più affollata di notizie di arresti, in carcere o ai domiciliari, a carico di attuali o ex primi cittadini, consiglieri, assessori e dirigenti comunali, trasversali a tutte le tessere di partito. I reati spaziano dalla truffa alla corruzione, dal peculato alla concussione, sino all’associazione per delinquere e ai reati di stampo mafioso. Tra tante inchieste urge una domanda più dovuta che spontanea: per guidare la “macchina comunale” sarà forse necessaria una “patente”? In questo caso, però, per chi viola norme e diritti non ci sono “punti” di ritorno, l’unica via percorribile, per chi rappresenta i cittadini, è quella della legalità.

Corruzione, a Cellino san Marco arrestati ex sindaco ed ex Giunta

Il Comune nel 2014 è stato sciolto per infiltrazioni mafiose

http://gds.it 10 Aprile 2015

CELLINO SAN MARCO. Un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 14 persone, tra cui anche l’ex sindaco di Cellino San Marco (Brindisi) – Comune commissariato per infiltrazioni mafiose – e quasi l’intera giunta rimossa nell’aprile del 2014, è in corso di esecuzione da parte dei Carabinieri di Brindisi. L’ex primo cittadino, Francesco Cascione, avvocato penalista, di Forza Italia, è stato condotto in carcere. Sono contestati reati contro la pubblica amministrazione.

Le accuse a vario titolo sono di associazione per delinquere, peculato, corruzione, turbata libertà degli incanti e calunnia.

Venivano rilevate, da parte della commissione prefettizia, «ingerenze da parte della criminalità organizzata che hanno compromesso la libera determinazione e l’imparzialità degli organi eletti nelle elezioni amministrative del 2010, nonchè il buon andamento dall’amministrazione e il funzionamento dei servizi». «Spicca – si leggeva – il ruolo determinante del sindaco che all’interno della giunta individua argomenti all’ordine del giorno, proponendo delibere e soluzioni da adottare in piena autonomia».

Sulla posizione dell’ex sindaco di Cellino, Francesco Cascione la cui famiglia «è stata sempre presente dal 1983 a oggi negli organi elettivi», la commissione prefettizia scrive che si segnalano episodi indicativi «di una precipua vicinanza ad ambienti criminosi cellinesi». Emergeva un quadro di «scarsa attitudine della compagine amministrativa al rispetto delle regole». LEGGI TUTTO

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