CSM sospende giudice, detenzione illegale di carabina

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GIUSTIZIA

Csm, sospeso il giudice De Benedictis. In casa aveva un’ arma da guerra

Nuovi elementi nei confronti del magistrato di Molfetta In passato, tra gli altri, si è occupato del caso Tedesco

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/

24 maggio 2011

Vincenzo Damiani

BARI — Mano pesante del Consiglio superiore della magistratura nei confronti del giudice barese Giuseppe De Benedictis. Il Csm ha disposto la sua sospensione, aggravando quindi la misura disciplinare che era stata disposta qualche mese fa, all’indomani del suo arresto.

De Benedictis, infatti, il 28 ottobre del 2010 fu posto ai domiciliari nella sua abitazione di Molfetta su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, nei suoi confronti fu mossa l’accusa di detenzione illegale di arma da fuoco.

Dopo l’interrogatorio di garanzia, il giudice fu rimesso in libertà e tornò a lavoro nell’ufficio gip-gup del Tribunale di Bari, occupandosi anche della maxi inchiesta sul presunto malaffare nella sanità pugliese che ha coinvolto il senatore Alberto Tedesco. Il Csm, in prima battuta, aveva disposto il suo trasferimento a Matera (decisione sospesa dal Tar del Lazio), l’aggravamento della misura disciplinare sarebbe la conseguenza di una richiesta della Procura generale della Cassazione, che avrebbe raccolto e trasmesso nuove accuse che sarebbero emerse nel corso delle indagini penali. La sospensione non ha un termine, potrebbe essere interrotta in qualsiasi momento nel caso dovessero emergere nuovi fatti; oppure potrebbe durare fino al termine dell’inchiesta a carico di De Benedictis. Il giudice barese fu tradito dalla passione per le armi. Durante una perquisizione disposta dalla Procura campana, i carabinieri trovarono nella sua abitazione una carabina che sparava a raffica, acquistata qualche giorno prima da un armiere nel Casertano.

Per la detenzione illegale di questa carabina, equiparata ad un’arma da guerra, il magistrato fu arrestato in flagranza di reato. Il giudice è un collezionista di armi, pare che nel suo appartamento di Molfetta ne custodisca circa 1.300, tutte regolarmente denunciate. Ma a mettere nei guai De Benedictis fu quella carabina acquistata ad ottobre e che gli sarebbe stata venduta come arma comune da fuoco. Però, tornato nella sua abitazione di Molfetta, dopo aver aperto l’involucro, il giudice si sarebbe accorto che la carabina sparava a raffica, quindi non era un’arma comune bensì da guerra. A quel punto avrebbe contattato telefonicamente il titolare dell’armeria (il cui cellulare tenuto sottocontrollo nell’ambito di un’altra indagine della procura campana) e si sarebbe lamentato, annunciando che al più presto l’avrebbe restituita. Ma per motivi personali, il giudice dovette recarsi a Milano, rinviando la riconsegna dell’arma. Nel frattempo, i carabinieri gli notificarono il provvedimento di perquisizione. Il magistrato si catapultò a Molfetta per partecipare all’accertamento ma era ormai troppo tardi. Vincenzo Damiani 24 maggio 2011

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