Comuni & Mafia 6. Infiltrazioni mafiose a Isola delle Femmine

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Sciolto per mafia il Consiglio comunale

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato nella seduta di oggi, lo scioglimento del comune palermitano di Isola delle Femmine per infiltrazioni mafiose. La richiesta del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri è stata dunque accolta, e ora la delibera attende solo la conferma da parte del presidente della Repubblica per l’archiviazione.

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di  LORENZO ANFUSO

9 ottobre 2012

Cancellato, dunque, consiglio e amministrazione di Gaspare Portobello, eletto tra le polemiche nel giugno del 2009 e che da allora ha dovuto rispondere a diverse voci poi tradotte in atti giudiziari che ne hanno delineato rapporti con personaggi di dubbia fama. Si è conclusa l’opera degli ispettori della Prefettura che mesi fa erano entrati in possesso della documentazione amministrativa legata all’amministrazione del professore isolano, sempre dichiaratosi certo dell’assoluta estraneità ai fatti che gli venivano imputati. Ultima in ordine di tempo la vicenda Elauto, menzionata in uno dei pizzini trovati nel covo del boss di San Lorenzo, Salvatore Lo Piccolo, poi confermate da Gaspare Pulizzi, pentito che chiarì come quei lavori in corso a Isola fossero riconducibili alla famiglia mafiosa di Torretta.

La miccia, che poi ha portato alla deflagrazione del consiglio comunale isolano, era partita nell’estate del 2009, con l’opposizione composta dal partito di Rinascita Isolana che si era appellata al codice etico contro la mafia e che aveva richiesto per questo le dimissioni di Marcello Cutino, Assessore all’Igiene Ambientale, Arredo Urbano e Politiche Giovanili della giunta Portobello.

Richiesta formalizzata in seguito ad alcune concessioni edilizie rilasciate nel maggio dello stesso anno alle famiglie Vassallo e Pomiero, i primi parenti di Giuseppe Vassallo considerato capomafia di Capaci e i secondi soci nella Copacabana spa, impresa creata con lo scopo di lottizzare terreni a Capaci e detenuta da Pietro Bruno, condannato per mafia nell’operazione Addio Pizzo 5, imparentato proprio con la moglie dell’assessore Cutino. Tra le altre cose, quella campagna elettorale che portò alla rielezione di Gaspare Portobello pare fosse stata sostenuta attivamente proprio da Giuseppe Pomiero, socio della Cocabana, società nata dalla costola di un’altra impresa di proprietà di Gaetano Badalamenti. Il nipote di Pomiero, Salvatore Palazzotto, poi fu eletto e divenne vicesindaco accanto a Portobello. La concessione edilizia da 2000 metri quadri su cui nascevano tre ville di cui usufruì la snc Sorelle Pomiero venne però poi revocata dal dipartimento regionale dell’Urbanistica che la definì “rilasciata illegittimamente”.

Seguirono altre concessioni edilizie da parte dell’ufficio tecnico comunale nell’aprile 2010 in favore della famiglia D’Arpa, che già nel 2008 le aveva ricevute dall’allora responsabile dell’Ufficio tecnico imparentato proprio con i D’Arpa. Da qui arrivarono sequestri su sequestri da parte dei carabinieri. Ultima in ordine di tempo la vicenda Elauto, menzionata in uno dei pizzini trovati nel covo del boss di San Lorenzo, Salvatore Lo Piccolo, poi confermate da Gaspare Pulizzi, pentito che chiarì come quei lavori in corso a Isola fossero riconducibili alla famiglia mafiosa di Torretta.http://www.ctsnotizie.it/

Rassegna stampa

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Comuni & Mafia 6. Infiltrazioni mafiose a Isola delle Femmineultima modifica: 2012-11-10T09:27:00+01:00da aldo251246
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