L’atto d’accusa dell’esponente democratico dopo la decadenza: “Il Cavaliere meritava di difendersi. Un partito che non è capace di garantire i suoi avversari non è credibile”
4 dicembre 2013
Quello che dice adesso varrà per molti suoi compagni di partito come una bestemmia capitale. «Il mio partito non ha garantito i diritti di Silvio Berlusconi».
Violante scandisce con calma le parole: «Silvio Berlusconi aveva il diritto di difendersi davanti alla giunta per le immunità del Senato. Un partito come il Pd che non è capace di garantire i diritti dei suoi avversari non è credibile». Troppa fretta, troppa foga, con la sensazione che tutto fosse già scritto.
La libertà individuale messa da parte, come un valore marginale, periferico, da sacrificare ancora una volta sull’altare della «ragione di partito». Leggi tutto