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25/02/2014
Messina, in manette il vice questore aggiunto per concorso esterno in associazione mafiosa. In manette due poliziotti e un avvocato penalista
Ai poliziotti viene contestata il concorso esterno in associazione mafiosa
di EMILIO PINTALDI
MESSINA. Negli uffici della Questura è stato arrestato questa mattina Maurizio Lento, vicequestore aggiunto attualmente capo dell’ufficio di prevenzione generale. L’indagine però con Messina non c’entra nulla e riguarda invece la Calabria. In manette due poliziotti e un avvocato penalista.
Due poliziotti quando erano capo e vice capo della mobile di Vibo rispettivamente Maurizio Lento e Emanuele Rodonò (quest’ultimo attualmente in servizio a Roma), avrebbero favorito il clan Mancuso di Limbadi. Avrebbero evitato, secondo la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, di andare a fondo nelle inchieste sul clan. A tenere i contatti con i poliziotti l’avvocato dei Mancuso Antonio Galati.
Mele Marce-Rassegna stampa archivi
Ai poliziotti viene contestata il concorso esterno in associazione mafiosa. Entrambi sono stati portati al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Al legale viene contestata l’appartenenza al clan. Lento era arrivato a Messina il 29 novembre del 2011 e gli era stata affidata la divisione anticrimine. Nel settembre del 2012 era passato alle volanti. Lento, calabrese di nascita, presta servizio nella Polizia di Stato dal 2000. A Reggio Calabria, aveva prestato servizio prima all’ufficio scorte poi alla Squadra Mobile. Nel 2007 era stato trasferito alla Questura di Vibo Valentia con l’incarico di dirigente della Squadra Mobile. Dal 2011 lavorava a Messina. Fonte
Napoli, ex poliziotto Dda complice di rapinatori: risarcirà il Viminale per danno d’immagine
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6 marzo 2014
Tre ex poliziotti della questura di Modena sono stati condannati dalla Corte dei Conti dell’Emilia Romagna, con una sentenza dello scorso settembre, al pagamento in solido di 30mila euro per il danno all’immagine causato al ministero degli Interni, in seguito a condanne per peculato e abuso d’ufficio. I tre spalleggiavano una banda di rapinatori campani che aveva messo a segno vari colpi nella provincia di Modena fra la fine del 2005 e l’inizio del 2006. Per questo motivo sono stati condannati un ex agente della squadra Volante di Modena, Giulio Purini, il collega, Gennaro Copia e un ex poliziotto della Dda di Napoli, Maurizio Canneva, che emerse come contatto fra i colleghi modenesi e i malviventi campani.
La notizia della sentenza è contenuta nella relazione del presidente della sezione giurisdizionale della Corte, Luigi di Murro, letta durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile a Bologna.