Hotel San Bartolomeo. La Verità scovata nelle carpette dell’AMP

Perizia Lino integrale_Pagina_01

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Nel 2002 c’è voluto un procedimento penale, il n. 9990/02 R.G. parte offesa Baldassare Bonura contro la P.A. di Ustica + altri, poi archiviato ma sufficiente a scovare, in sede di accesso agli atti del Comune, la perizia tecnica, ormai a tutti nota come “perizia Lino” dal cognome del tecnico esterno incaricato dal Comune di Ustica nel 1985, alla ricerca di un “abusivismo costruito”, malamente, a tavolino, contro l’albergo San Bartolomeo.

Il tecnico esterno ricevette l’incarico a seguito di delibera municipale del Comune di Ustica n. 12 del 9.01.1985, e fu resa esecutiva dalla C.P.C. il 10.04/1895 n.ri 12300/7236. Compito dell’architetto era quello di accertare la “legittimità o meno del rilascio del certificato di abitabilità dell’Albergo San Bartolomeo legittimamente richiesto in data 20.07.1983”, poi illegittimamente non rilasciato a Bonura nonostante la conformità delle opere edilizie.

foto Concessione edilizia n 331 del 31 agosto 1978_Pagina_1

foto Rilascio art 17 Ufficio del G.C. di Palermo all. concessione

foto Rilascio art. 18 autorizzazione inizio lavori uff Genio civile_Pagina_2

 

 

 

foto Certificato di conformità uff del Genio Civile_Pagina_2

foto Certificato di conformità uff del Genio Civile_Pagina_1

 

 

 

 

 

 

La “perizia Lino”, dunque, fu scovata, in sede di indagini investigative di parte offesa, con l’accesso ai fascicoli del Comune di Ustica nel maggio 2003: è così che riapparve quella perizia tecnica sull’Hotel San Bartolomeo, sino ad allora rimasta nascosta “in una carpetta rossa” dell’ Area Marina Protetta dell’Isola di Ustica !!! Proprio quando interveniva in Cassazione l’assoluzione del Sindaco pro tempore dal reato di “interessi privati in atti d’ufficio”.

Nell’aprile del 1985, mentre l’hotel di Bonura, funzionava a pieno regime, e col pieno di ospiti, quello che oggi l’acculturato albergatore chiama “overbooking”, il Comune chiedeva accertamenti sull’ “efficacia del titolo edilizio n. 331/1978 ” di Bonura, dopo ben tre anni dalla fine dei lavori, insieme all’accertamento delle altezza e dei volumi dell’Hotel.

Il risultato della “perizia Lino” fu eclatante per la verità urbanistica certificata e, ovviamente, scomoda per le aspettative della pubblica amministrazione deluse. Infatti è’ così che l’architetto incaricato dal Comune scriveva e certificava: “si può affermare che la costruzione Hotel San Bartolomeo, autorizzata con concessione edilizia n. 331 del 31/08/1978 è CONFORME alla normativa urbanistica” ex artt. 17 e 18 della L. 64/1974 zona sismica”. La perizia, inoltre, accertò pure che erano errati i rilevi che l’Utc del Comune avevano dedotto sbagliando a misurare le altezze dei due lotti “A” e “B”.

E’ dunque questo il reale stato urbanistico dell’Hotel, poi, negato contro ogni evidenza di legge, dal Comune di Ustica, e dai suoi legali, in sede di giudizi amministrativi,  visto che la P.A., contro legge, non volle avvalersi di quella perizia pur deliberata dal suo stesso Organo esecutivo e dichiararne la demolizione, contro ogni coerenza logica e di legge.

Ordinanza di demolizione n. 22/1981 del Sindaco Vito Ailara "per mancato inizio dei lavori entro l'anno dal suo rilascio"

Ordinanza di demolizione n. 22/1981 del Sindaco Vito Ailara “per mancato inizio dei lavori entro l’anno dal suo rilascio”

foto Ordinanza n. 22_Pagina_2

Ordinanza di demolizione n. 22/1981 firmata dal Sindaco pro tempore Sig. Vito Ailara

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FOTO PENSIONE CLELIA 1978: “Stato dei luoghi prima della edificazione dell’Albergo San Bartolomeo; a sinistra l’originaria giacitura del Lotto A destra quella del Lotto B.”
Prospiciente ai luoghi è la “Pensione Clelia” (Piano terra, Primo piano, Terrazza semicoperta). La foto “X” è estratta dalla perizia tecnica eseguita dall’arch. Donatella Lino a seguito di delibera municipale del Comune di Ustica n. 12 del 9.01.1985, resa esecutiva dalla C.P.C. il 10.04/1895 n.ri 12300/7236, avente ad oggetto “legittimità o meno del rilascio del certificato di abitabilità dell’Albergo San Bartolomeo richiesto in data 20.07.1983.
Scrive e certifica l’arch. Lino: “si può affermare che la costruzione Hotel San Bartolomeo, autorizzata con concessione edilizia n. 331 del 31/08/1978 è CONFORME alla normativa urbanistica” ex artt. 17 e 18 della L. 64/1974 zona sismica.

Nei fatti, la perizia Lino, che è di rilevanza pubblica perché deliberata dal Consiglio comunale di Ustica e autorizzata dalla CPC, dimostra un fatto certo ed incontrovertibile: è in grado di dimostrare lo Stato dell’Arte dell’allora “Pensione Clelia” prospiciente l’area in cui sarebbe sorto l’Hotel San Bartolomeo, quindi prima dell’1 ottobre 1980, giorno e anno in cui venne rilasciata l’autorizzazione del Genio Civile a Bonura per iniziare i lavori in cemento armato: e prima di quella data non dovevano iniziare i lavori edilizi per la legge antisismica vigente.

La foto “X”, estratta dalla perizia tecnica è del 1978. Nella sua didascalia si legge “Stato dei luoghi prima della edificazione dell’Albergo San Bartolomeo; a sinistra l’originaria giacitura del Lotto A, a destra quella del Lotto B.” Quella foto “X” rivela a tutti che LA PENSIONE CLELIA “PROSPICIENTE L’AREA IN CUI DOVEVA ESSERE COSTRUITO L’ALBERGO SAN BARTOLOMEO” ALLA DATA DEL 1978 NON ERA ELEVATA DI 4 PIANI FUORI TERRA. Ma constava di: un piano terra sopraelevato, di un primo piano già abusivamente costruito e di una terrazza semichiusa con le “tipiche arcate”.

Legge 2 febbraio 1974, n. 64
Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche

art. 14. Sopraelevazioni

1. E’ consentita, nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti:
a) la sopraelevazione di un piano negli edifici in muratura, purché nel complesso la costruzione risponda alle prescrizioni di cui alla presente legge;
b) la sopraelevazione di edifici in cemento armato normale e precompresso, in acciaio o a pannelli portanti, purché il complesso della struttura sia conforme alle norme della presente legge.

Tutto ciò spiegherebbe il perché quella “perizia Lino” fosse nascosta tra le carpette dell’Area Marina Protetta nei cassetti del Comune di Ustica, proprio quando interveniva in Cassazione l’assoluzione del Sindaco pro tempore dal reato di “interessi privati in atti d’ufficio”.

La foto “X” certifica, inoltre, un contesto storico urbano del centro storico di Ustica fatto di “edifici tipici in muratura ad un piano” così come la legge Borbonica prescriveva per tutti i territori che sotto quella corona del Regno delle Due Sicilie soggiacevano, isole minori comprese!.  Allo stesso modo l’edificio originario della proprietà dei nobili Favaloro Notarbartolo, una villa patronale, era sviluppato su un piano terra circoscritto dall’ampia coorte interna e dal giardino: per questo l’erede Bonura dovette demolire l’esistente (pur essendo sentimentalmente legato al ricordo familiare) e ricostruire l’albergo San Bartolomeo in cemento-armato nel pieno rispetto del dettame degli artt. 17 e 18 della L. 64/1974, sia nel rispetto dei termini dell’inizio dei lavori in cemento armato condizionati dall’autorizzazione del genio Civile, sia nelle sopraelevazioni: il San Bartolomeo ha un seminterrato e due piani fuori terra, più due piani cantinati per ciascuno dei due lotti “A” e “B” costituenti l’intero albergo, con un solo ingresso, edificato su tutta l’area indicata nelle particelle catastali, senza né “terreni” né “frazionamenti”.

foto prospetto lotto Hotel san Bartolomeo

foto prospetto Hotel San Bartolomeo lotto B 1° e 2° piano fuori terra e terrazzo calpestabile

PARADOSSALMENTE, dall’altro lato di Via San Bartolomeo, di fronte all’albergo di Bonura, SENZA DEMOLIRE LA PENSIONE PREESISTENTE, OGGI, INVECE dell’EX PENSIONE CLELIA, C’È UN HOTEL 3 STELLE di 4 ELEVAZIONE DI QUATTRO PIANI, non sanabile perchè  realizzato in muratura in zona sismica di II° grado, contro la legge sismica che non prevede la sopraelevazione di oltre un piano rispetto all’edificio originario preesistente, che nel caso specifico era solo uno.

Foto 2

EX Pensione Clelia, oggi, 2003, hotel 3 stelle con nuova elevazione di quattro piani. Nella foto è evidente l’altezza cui è giunto l’edificio ex “Pensione Clelia” della famiglia dell’ex Sindaco Vito Ailara a seguito di sopraelevazioni realizzate su preesistente struttura mista in muratura, in violazione della L. 64/1974 zona sismica, con le autorizzazioni dell’Ufficio tecnico del Comune di Ustica (Sindaco Licciardi) e dell’Ufficio del Genio Civile di Palermo.

Un’altra foto risalente al 2003 è di uguale rilievo pubblico, quanto quella della “perizia Lino”, perché è estratta da quel fascicolo del proc. pen. n. R.G.N.R. 9990/2002 aperto presso la Procura della Repubblica di Palermo parte offesa Baldassare Bonura, e poi archiviato, che, però, in sede di indagini penali, certificò l’altezza a cui, a quella data, era giunto l’edificio ex “Pensione Clelia” della famiglia dell’ex Sindaco Vito Ailara, a seguito di sopraelevazioni realizzate su preesistente struttura mista in muratura, in violazione della L. 64/1974 zona sismica, con tanto di autorizzazioni dell’Ufficio Tecnico del Comune di Ustica, al tempo della seconda sindacatura del nipote Licciardi, e autorizzazione dell’Ufficio del Genio Civile di Palermo.

E’ arrivata l’ora che ad Ustica si smetta di giocare con la vita dei cittadini onesti tacciandoli di disonestà e sulla proprietà privata vantandola come “proprietà comunale”; sulle costruzioni in regola fatte passare per “abusive” e sui certificati del Genio Civile soppressi e sostituiti “con le note” dell’ avvocatessa del sindaco…

Arriveranno sì, le dolenti note, nelle sedi giudiziarie dove va fatta chiarezza su chi ha barato giocando contro le leggi e contro la buona fede di tutta la Comunità usticese.

Di seguito si pubblica il documento della “perizia Lino” ricostruita in sede di indagini in ogni sua parte, già prodotta nelle opportune sedi inquirenti per gli accertamenti che il documento pubblico richiede.

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Hotel San Bartolomeo. La Verità scovata nelle carpette dell’AMPultima modifica: 2016-11-26T01:47:49+01:00da aldo251246
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