Baldassare Bonura: atti-denuncia al CSM

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Il sottoscritto Baldassare Bonura allega di seguito la comunicazione urgente inviata al Presidente della Repubblica e di cui ha già ricevuto riscontro dalla Sua segreteria che ne ha trasmesso il contenuto al CSM.

Il sottoscritto ha già sporto denuncia per calunnia contro l’avv.ssa Giovanna Livreri, inoltre ha predisposto provvedimenti legali per difendere i propri diritti come “parte offesa” nei procedimenti aperti contro i terzi denunciati, senza lasciarsi irretire da squilli anonimi, sms ed e-mail inquietanti, intimidazioni e pedinamenti di cui ha già prodotto indirizzi ip, tabulati, prove e testimonianze agli inquirenti delle Procure investite del caso.

Segue documento.

Si invia copia fax trasmesso in data 18/02/2007 a S. Ecc.za Ill.ma Il Signor Presidente della Repubblica

On. Giorgio Napolitano per gli opportuni provvedimenti in merito.

Baldassare Bonura

A S. Ecc.za Ill.ma

Il Presidente della Repubblica

On. Giorgio Napoletano

n.q. di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura

Il sottoscritto allega alla presente e-mail i file attestanti abnormi falsità, e sconcertanti notizie sui rappresentanti della giustizia siciliana diffusi sui web siciliani.

 

Suo malgrado, il sottoscritto deve riferire che i soggetti da lui denunciati alle Procure di Palermo e Caltanissetta, il cui caso giudiziario è ormai da mesi oggetto d’indagine al CSM, hanno utilizzato i canali informatici presso cui lo stesso aveva trovato spazio per rompere l’omertoso muro del silenzio della stampa ufficiale e delle istituzioni locali, per diffamarlo nel tentativo di delegittimarlo, nonostante le prove documentali e testimoniali già prodotte ampiamente agli inquirenti.

In particolare l’avv.ssa Giovanna Livreri, già denunciata dal sottoscritto, ha inviato sui suddetti siti web accuse infamanti e false per abbozzare una difesa che non le è dato svolgere nel Tribunale di Palermo, visto che la stessa è attualmente già indagata per truffa aggravata e minacce a carico di altri clienti.

Se ciò non bastasse, la stessa avvocatessa, sempre a sua difesa, ha ritenuto di dovere diffondere notizie sull’operato dei giudici di Palermo e Caltanissetta.

Il sottoscritto ritenendo di esercitare un proprio diritto, chiede che vengano esaminate le notizie diffuse nel web, perché sia fatta luce, con urgenza, su quanto sta accadendo in queste ore presso la Procura della Repubblica di Palermo riservandosi di formalizzare la denuncia per diffamazione e calunnia di quanto asserito dal suddetto avv.to.

In fede, con osservanza,

Palermo, Lì 18.02.2007

Leggi di seguito lo sviluppo della vicenda

http://www.la-tua-voce.it/index.php?&set=238&dom_id=&dom_sld=latuavoce&dom_tld=it&no_tags=1&sito_gratis=&sito=&local_page=interviste

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Si allega copia della e-mail inviata nel maggio 2003 dall’avv.ssa Giovanna Livreri, senza alcuna autorizzazione del sig. Baldassare Bonura allora suo assistito, al dott. Aldo Messina, candidato a Sindaco alle amministrative nel comune di Ustica (PA).

Il contenuto della e-mail, alla luce dell’archiviazione del procedimento penale mai comunicata dalla Livreri al suo assistito, in violazione dell’art. 408 c.p.p. espressamente richiesto al PM competente, chiarisce i rapporti intercorsi tra lo studio legale Livreri ed il futuro Sindaco di Ustica, al quale, come si legge nel documento, viene espressa “la propria disponibilità” a dare ulteriori chiarimenti sulla “alquanto complessa vicenda” della “Bonura & figli sas.” e dell’hotel “San Bartolomeo” di Ustica.

Il documento è già stato, da tempo, messo a disposizione degli inquirenti perchè sia chiarito, una volta e per tutte, il perchè un legale violi il vincolo del segreto professionale contemplato nel codice deontologico, informando un potenziale futuro Sindaco su gravissime vicende giudiziarie che, tra l’altro, coinvolgevano terzi, anch’essi denunciati e che, di lì a pochi giorni, avrebbero fatto parte sia della nuova giunta di governo che dell’opposizione.

Klicca qui per leggere ed ingrandire il documento in originale

http://picasaweb.google.com/valeriapster/EMailLivreriMessina#

Segue trascrizione dall’originale dell’e-mail

da: “GIOVANNA LIVRERI” <>

a:

data invio: venerdì 16 maggio 2003 16.37

allega: brevi nota su attività d’indagine deI 6-7 maggio 2003 USTICA doc

oggetto: trasmissione breve nota su attuale Amministrazione Comunale

preg.mo Dr. Aldo Messina,

allegato Le trasmetto quanto accennatole telefonicamente nel pomeriggio dl ieri­-

resto a Sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o dettaglio sulla questione esplicata nella allegata nota.-

se dl interesse posso trasmetterLe l’Ordinanza di rinvio a giudizio degli Ailara dell’allora Giudice Istruttore,lo scomparso, Dr. Paolo Borsellino la cui lettura dà un quadro preciso dei metodi poco ortodossi adottati da tale famiglia nel contesto del territorio usticese.-

L’Isola e i suoi abitanti si ha l’impressione che ne siano asfissiati.

Nell’augurarLe i migliori auspici colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti.

­Aw.to Giovanna Llvreri

Preme farLe conoscere quanto segue e riguarda l’attuale Amministrazione del Comune di Ustica.

Da un paio di mesi nella mia qualità professionale ho raccolto il mandato difensivo della soc. San Batolomeo già proprietaria negli anni ‘80 dell’Hotel San Bartolomeo sito nell’omonima via in Ustica.

Questo Hotel San Batolomeo regolarmente realizzato e munito dl agibilità rilasciata dal Comune di Ustica (l’amministrazione comunale era allora retta dal Sindaco Vassallo) ha funzionato regolarmente per ben due lustri e ciò finchè non divenne sindaco tale Vito Ailara, figlio di tale Sig.ra Ailarara Giuseppa e di Antonino Ailara e padre di Ailara Fabio, unitamente alla di lui famiglia risultano da sempre (sin dal ‘67), proprietari della ex pensione Clelia oggi Hotel Clelia confinanti con il detto Hotel San Bartolomeo. Dal momento in cui il timone dell’amministrazione Comunale fu nelle mani della famiglia Ailara attraverso il Sindaco Vìto Ailara lo stesso provvide – immediatamente – alla procedura di annientamento dell’Hotel San Bartolomeo.

E’ opportuno a tal punto evidenziare che il successivo fallimento della società che gestiva l’Hotel San Bartolomeo, non deriva certo da mala gestio dei suoi organi sociali, ma è intimamente connesso alla inversione amministrativa conferita alla vicenda dell’edificazione dell’immobile dalla Giunta Ailara in poi. Infatti l’allora Sindaco, Vito Ailara, in spregio alle risultanze amministrative agli atti del Comune (concessioni sindacali, pareri favorevoli del Genio civile e della soprintendenza, visto del Genio civile, ed altri documenti) che evidenziavano la regolarità dell’opera (cfr. ordinanza di rinvio a giudizio di Ailara Vito del Dr. Paolo Borsellino che così recita: “i lavon di costruzione dell’albergo procedevano in piena conformità alle prescrizioni tecniche della concessione edilizia“), procedendo difformemente rispetto alla agibilità precedentemente concessa e dell’operatività della struttura alberghiera, provvedeva prima ad ordinare illegittimamente le sospensione dei lavori e a cascata la decadenza dalla concessione edilizia con conseguente Ordine di demolizione sulla base di una relazione di un tale compiacente geom. Salvatore Compagno, le cui risultanze – sempre a detta del Dr. Borsellino – sono <>.

Dai provvedimenti adottati dal sindaco Vito Ailara – (definiti dal Dr. Paolo Borsellino che allora condusse le indagini “illegittimi e pretestuosi“ nonché “palesemente adottati al fine di tutelare i privati interessi della madre dello stesso Sindaco (titolare della pensione Clelia), cui avrebbe nociuto l’ulteriore elevazione delle fabbriche dei Bonura“) – derivava l’impossibilità di beneficiare del mutuo concesso dalla Regione Siciliana con proprio decreto alla Ditta dei fratelli per la realizzazione del manufatto. Bloccati così i finanziamenti e sospese le opere divenne assai difficile reperire liquidità per far fronte alle obbligazioni già assunte, sì da derivarne inevitabilmente il fallimento. Peraltro, da ultimo con alcuni ‘provvedimenti amministrativi abnormi e del tutto strumentali al soddisfacimento dell’interesse privato proprio familiare e di alcuni accoliti, l’attuale sindaco Attilio Licciardi, ha acquisito gratuitamente al patrimonio imobiliare del Comune l’Hotel San Bartolomeo, e ciò, fatto gravissimo, prima che intervenisse sul diritto di tale Ente territoriale una pronuncia definitiva degli organi della Giustizia amministrativa.

A seguire, onde completare il disegno criminoso, e nel principio saggio di un colpo alla botte e uno al timpagno l’attuale Giunta., Sindaco in testa, ha proceduto a spartire equamente il bene destinandolo una parte a prossima sede della caserma del carabinieri in oomodato d’uso gratuito (malgrado gli evidenti ostacoli urbanistici in tal senso evidenziati anche in atti del Ministero degli Interni e della Prefettura di Palermo) e l’altra consistente parte a sede di una Associazione denominata Centro Studi e Documentazione dell’isola di Ustica. Tale Associazione è risultata aggiudicataria delle gara di concessione in comodato d’uso (gratuita) con Verbale della seduta pubblica di gara di concessione in comodato del seminterrato dell’edificio denominato Hotel San Bartolomeo – palazzina B – in data 15.04.2003 e sottoscritta dai seguenti componenti la commissione : sig.re Antonino Prestigiacomo, professore Paolo Viola, Architetto Marco Zummo, Dott.ssa Sonia Acquado, Geom. Marcello Caserta:

Da precisare che la detta Associazione è stata costituita tra i soci fondatori da Vito Ailara, Geom Marcello Caserta e dal Sig.re Antonio Prestigiacomo oltre ad altri soggetti comunque legati al Comune di Ustica e alla famiglia Ailara.-

Classico esempio di perseguimento di interessi da bottega !!

Insomma come dire che i componenti la Commissione Comunale hanno aggiudicato a se stessi l’uso del bene.­ Va’ evidenziato che nessun vantaggio attuale viene al Comune da tali aggiudicazioni dì comodati in uso tanto all’Associazione di che trattasi che al locale Nucleo dei Carabinieri posto che entrambi i comodati sono ovviamente gratuiti peri primi dieci anni.­ In generale si è appalesato come non Vi sia certezza del diritto all’interno dello stesso Comune di Ustica.

Infatti quando il 6 maggio 2003 in sede di indagini il legale scrivente dinanzi a testimoni faceva notare al segretario comunale tale Dr.ssa Sonia Aquado della mostruosità amministrativa che si appalesava dalla facile evidenziazione che una parte dei soggetti componenti la Commissione Comunale per la concessione in comodato d’uso della palazzìna B dell’Hotel San Bartolomeo erano i medesimi componenti la Associazione privata aggiudicataria (e comunque unica partecipante alla gara) la stessa rispondeva che “possiamo sempre cambiare i nomi dei componenti la commissione e sostituirli con altri considerato che nella nostra discrezionalità possiamo fare questo ed altro”. (Incidenter tantum si evidenzia come anche la D.ssa Sonia Aquado è in atto indagata dalla Procura della Repubblica di Palermo per essersi indirettamente autoassegnata alcuni immobili: palazzine di edilizia popolare di pertinenza del Comune di Ustica).-

In buona sostanza senza smentire se stessa l’Amministrazione Ailara direttamente attraverso Vito Ailara già sindaco e indiretta attraverso il nipote Attilio Licciardi attuale sindaco è sempre stata coerente nel privilegiare i propri interessi personali sull’isola anche se gli stessi risultava confliggenti se non addirittura prevaricanti e in spregio degli interessi di chiunque altro amministrazione o privati che fossero.

Inoltre, dalle emergenze documentali in atti al Comune dl Ustica, appare ancora più eclatante l’operato della giunte Ailara e a seguire quella del nipote Licciardi ove si sono rinvenuto tra gli atti della pratica dell’Hotel San Bartolomeo (uff. rip. Ed. priv. Com. di Ustica) presso gli uffici dello stesso Comune alcune relazione – ben nascoste !! tanto che il Segretario Comunale si è sorpresa delle loro esistenza ( rectius permanenza !) nel fascicolo dell’Hotel San Bartolomeo – tra cui una in particolare a firma dell’Arch Lino, costata all’amministrazione nel lontano 1985 circa sette milioni di vecchie lire e che oggi emerge quale evidente prova dell’abuso commesso dalla detta amministrazione posto che la detta perizia concludeva come l’Hotel San Bartolomeo, essendo assolutamente perfettamente in regola con tutte le vigenti normative urbanistiche non poteva essere assolutamente considerato abusivo e quindi demolito a maggior ragione che l’inizio come la fine dei lavori ere stata eseguita e comunicata nei tempi stabiliti dalle legge e dalla concessione edilizia e nulla osta del genio civile.-

Ovviamente all’amministrazione Ailare e poi Licciardi tale relazione stravolgeva il disegno criminoso e pertanto la stessa non vide mai la luce rispetto al fascicolo dove è stata insabbiata fino all’attuale ritrovamento da parte del sottoscritto legale.-

– Infatti dalle indagini investigative difensive, compiute al sensi e con le formalità dettate dalla legge del 17.12.2000 n 397 nei giorni 6 e sette dell’attuale mese di maggio, lo scrivente legale dopo avere proceduto a sopraluogo interno ed esterno presso l’ex Hotel San Batolorneo, sopralluogo esterno dall’Hotel Clelia e indagini investigative presso il Comune di Ustica avente ad oggetto tutta la documentazione in possesso e prodotta dallo stesso Comune in relazione ai due manufatti si è palesato che l’amministrazione comunale dalla Giunta Ailara in poi ha certamente privilegiato interessi soggettivi propri e a tal fine ha anche abusato degli strumenti e dei poteri amministrativi a propria disposizione. –

E’ sotto gli occhi di tutti – basta porsi sulla pubblica piazza del Comune di Ustiva – l’applicazione pratica di tale condotta: l’Hotel San Bartolomeo come una nave fantasma alla deriva mentre la dirimpettaia Hotel Clelia già Pensione Clelia presenta un fiorire di elevazioni fuori terra (quattro) in barba anche alla vigente normativa sismica. Non emerge che il Comune di Ustica e quindi il Sindaco Licciardi in testa abbia intenzione di procedere a contestare l’abusivismo e quindi a chiedere la demolizione della superfetazioni dell’Hotel Clelia di proprietà degli zii e cugini del medesimo Sindaco.

Ovviamente in sede di indagini difensive in Comune di Ustica la pratica dell’Hotel Clelia consegnata (dopo ore d’attesa) dall’onnipresente tecnico comunale geom. Massimo Caserta risultava completamente emendata di tutti gli atti significativi e non si è riusciti a comprendere a che titolo e con quale provvedimento amministrativo sia stata autorizzata dal Comune dl Ustica la realizzazione delle modifiche e ristrutturazioni oltre le nuove e plurime cubatura nell’attuale Hotel Clelia­. Da evidenziare che le indagini difensive originano dall’esistenza di un procedimento penale pendente dinanzi alla Procura della Repubblica di Palermo al numero 9990/02 r.g.n.r. nei confronti dell’attuale sindaco dl Ustica Attlio Licciardi che risulta indagato unitamente ad altri soggetti. In sede di indagini è stato da noi prodotto al detto Comune il certificato della Procura di Palermo attestante l’esistenza del procedimento penale con espressamente indicato l’indagato : Attilio Llcciardi e la parte offesa: la eocietà San Bartolomeo sas di Bonura Baldassare & C.­

Si premette che l’attuale Sindaco Attilio Licciardi da indagini anagrafìche è risultato essere nipote dell’ex Sindaco Vito Ailara poiche’ la di lui madre ( Rosalia Lauricella ) è sorella della moglie (Giuseppa Lauricella) del detto Vito Ailara e gli stessi hanno stretti e continui rapporti e condividono interessi familiari.

Il procedimento penale inerisce fatti d’indagine riguardanti il rapporto conflittuale in relazione al possesso dell’immobile HoteL San Bartolomeo tra la curatela fallimentare ed il Comune dl Ustica ed in particolare se la vicenda fallimentare occorsa alla società San Bartolomeo di Bonura Baldassare & C. sfociata da ultimo in una acquisizione gratuita al patrimonio del Comune di Ustica, sottraendo così il bene alla massa attiva fallimentare n 191/85 r.g.fall. Trib. Fall. Palermo è da relazione ad una conflittualità tra la ditta proprietaria della pensione Clelia oggi Hotel Clelia. (dirimpettaia dell’Hotel San Bartolomeo) da sempre la famiglia Ailara – il cui componente Vito Ailara è stato Sindaco del Comune di Ustica dall 981 in poi e a cui è succeduto nella carica altro membro della medesima famiglia, Attilio Licciardi, e tutt’oggi sindaco – e la ditta proprietaria dell’Hotel San Bartolomeo. Solo per completezza si segnala come lo scrivente legale, i propri collaboratori e i tecnici di parte, tutti attivamente impegnati nette indagini difensive di che trattasi hanno avuto modo di verificare di essere stati pedinati, affiancati e ascoltati ovunque si sono recati sull’isola da due loschi figuri in borghese e muniti del tradizione abbigliamento estivo adottato dagli agenti di scorta in borghese (jeans maglietta colorata + scarpa da tennis e borsello a vita compreso) e ciò sin dal nostro imbarco sul traghetto da Palermo per Ustica e viceversa. L’impressione generale è stata di un de jà vue rispetto all’amministrazione di castriana memoria.-Da documentazione prodotta all’A.G.

16 maggio 2003

Baldassare Bonura: atti-denuncia al CSMultima modifica: 2007-07-13T11:26:00+02:00da aldo251246
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