Ciancimino: “Provenzano disse a mio padre che aveva rapporti diretti con Marcello Dell’Utri”

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La deposizione al processo Mori del figlio dell’ex sindaco di Palermo

“Il senatore prese il posto di mio padre dopo il suo arresto”
Ciancimino: “Dell’Utri sostituì mio padre nella trattativa tra lo Stato e la mafia”
Si usò Provenzano per catturare Riina, e “non perquisirono il covo per dargli l’onore delle armi”

Fonte http://www.repubblica.it

2 febbraio 2010

di Salvo Palazzolo

PALERMO – “Bernardo Provenzano disse a mio padre che aveva rapporti diretti con Marcello Dell’Utri”. Massimo Ciancimino torna a deporre nell’aula bunker dell’Ucciardone, dove il generale dei carabinieri Mario Mori è accusato di aver favorito la latitanza di Provenzano. “Non fu una sola la trattativa fra Stato e mafia fra il 1992 e il 1993”, dice Ciancimino junior: “A un certo punto, nel dicembre ’92 mio padre fu arrestato. Riteneva che fosse una trappola dei carabinieri, che ormai avevano avuto da Bernardo Provenzano, nostro tramite, le carte utili per giungere all’arresto di Riina. Mio padre diceva che la trattativa stava proseguendo. Mi fece un nome, quello di Marcello Dell’Utri”.

Il pubblico ministero Nino Di Matteo chiede: “I carabinieri erano informati che per giungere alla cattura di Riina suo padre avrebbe dovuto rapportarsi con Provenzano?”. Ciancimino risponde: “Sì, anche perché mio padre non sapeva certo dove si trovasse Riina, da tempo non lo vedeva”. Il pm torna a chiedere: “I carabinieri sapevano che suo padre si vedeva con Provenzano per arrestare Riina?”. La risposta: “Certo, mio padre aveva detto subito che per mettere fine alla latitanza di Riina bisognava fare una certa strada”. Di Matteo: “Non fu mai chiesto dai carabinieri l’arresto di Provenzano?”. Ciancimino: “No mai”.

Negli incontri dopo la strage di via d’Amelio (“fra il 25 agosto e novembre”) Vito Ciancimino avrebbe chiesto ai carabinieri che di quella seconda trattativa fosse informato Luciano Violante, intanto diventato presidente della commissione antimafia. “Mio padre chiedeva che Violante fosse agganciato perché era vicino alla magistratura, in particolare a certi giudici comunisti”.

Secondo la ricostruzione di Massimo Ciancimino, sarebbero state passate delle mappe di Palermo all’entourage di Provenzano: “Erano in due tubi gialli, con dei fogli A3 – spiega il teste – furono poi restituite tramite me ai carabinieri. In quelle mappe era cerchiata una zona e segnate alcune utenze telefoniche, dell’acqua e del gas”. Vito Ciancimino avrebbe poi chiesto un passaporto di copertura ai carabinieri, per incontrare all’estero Provenzano, in Germania. Ma il 19 dicembre, Vito Ciancimino venne arrestato, per scontare un residuo di pena. “Mio padre mi disse: è stata una trappola dei carabinieri, adesso che hanno le carte utili per arrestare Riina vogliono togliermi di mezzo”.

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Ciancimino: “Provenzano disse a mio padre che aveva rapporti diretti con Marcello Dell’Utri”ultima modifica: 2010-02-02T18:44:00+01:00da aldo251246
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