KLICCA “Già giudicato per gli stessi fatti”, Cuffaro prosciolto
30 maggio 2012
Il processo per concorso in associazione mafiosa. In primo grado l’ex governatore, che sconta una condanna definitiva a 7 anni per favoreggiamento aggravato alla mafia, era stato prosciolto con la formula del non doversi procedere per ne bis in idem
PALERMO. Il procuratore generale Luigi Patronaggio ha chiesto la condanna a 13 anni di reclusione, in continuazione, dell’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro accusato di concorso in associazione mafiosa. In primo grado il politico, che sconta una condanna definitiva a 7 anni per favoreggiamento aggravato alla mafia, era stato prosciolto con la formula del non doversi procedere per ne bis in idem. Secondo il pg l’ex governatore avrebbe «avvantaggiato il mandamento mafioso di Brancaccio, la famiglia mafiosa di Villabate e concretamente gli interessi di Cosa nostra e di Bernardo Provenzano nella sanità attraverso Michele Aiello».
“Il tradimento di Cuffaro, uomo delle istituzioni, ai danni dello Stato è di una gravità inaudita. L’ex governatore non era uno sprovveduto e il suo apporto a Cosa nostra fu volontario e consapevole”.
“Cuffaro – ha aggiunto il pg – ha divulgato notizie riservate per agevolare l’esistenza di Cosa nostra, per evitare la cattura di boss come Provenzano e Messina Denaro, per permettere alla cosca di Villabate di sottrarsi alle indagini. Patronaggio ha poi parlato di una rete creata da Cuffaro con entrature “a Roma, in procura e nei carabinieri“. http://www.gds.it
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