2 giugno 2012
Il giudice ha ordinato al pm di non limitarsi a contestare l’abuso d’ufficio agli indagati, tra i quali l’imprenditore Melchiorre Fidelbo, marito della senatrice pd Anna Finocchiaro.
Sotto inchiesta anche Scavone, ex manager dell’Asl di Catania
di ALESSANDRA ZINITI
Quell’appalto per l’informatizzazione del Pta di Giarre affidato senza gara d’appalto alla società di Melchiorre Fidelbo, marito della senatrice del Pd Anna Finocchiaro, va ben oltre l’abuso in atti d’ufficio. Dagli atti dell’inchiesta emergono fatti tali da configurare il più grave reato di truffa aggravata nell’erogazione di pubbliche forniture.
Così ritiene il gip Marina Rizzi (la stessa che dovrà decidere sul rinvio a giudizio del governatore Lombardo per concorso esterno in associazione mafiosa) che ha ordinato al sostituto procuratore Alessandro La Rosa di aggravare il capo di imputazione per tutti gli indagati e di iscrivere nel registro degli indagati anche Antonio Scavone, fino al 2003 manager dell’Asl 3 di Catania.
Secondo il gip, le delibere adottate da Scavone, finora sentito solo come teste, sarebbero state decisive nell’avviare l’iter che ha portato all’affidamento, senza gara d’appalto, alla Solsamb di Melchiorre Fidelbo di lavori per 1,7 milioni di euro. Appalto che, dopo le polemiche scatenate dal video dell’inaugurazione che ritraeva insieme l’assessore Massimo Russo, Anna Finocchiaro e il marito, è stato revocato dalla Regione.
Il procedimento vede tra gli indagati, oltre a Fidelbo, anche l’ex direttore amministrativo dell’Asp di Catania, Giuseppe Calaciura, il direttore amministrativo Giovanni Puglisi e la responsabile del procedimento, Elisabetta Caponetto.
Rassegna stampa
Pta Giarre, inchiesta su Solsamb guidata da marito della Finocchiaro