19 luglio 1992 – 19 luglio 2012

Paolo Borsellino e Giovanni Falcone vivono nella loro condotta esemplare, andando oltre ogni tentativo di chi vuole accreditarsi la loro amicizia ed i loro insegnamenti, indicando l’unica strada verso la Verità e la Giustizia, quella dell’analisi di documenti e fascicoli contestualizzata alla realtà, e non a soggettive deduzioni o a fantasiose trame di libri e fiction.

Uomini onesti come i magistrati, insieme agli agenti delle loro scorte , gli inquirenti ed i politici che in Sicilia hanno donato la vita per ciò in cui hanno creduto, insegnano che la via verso una società democratica è la condivisione delle regole ed il rispetto delle leggi, il cui presupposto è l’onestà intellettuale e la coerenza nei comportamenti e nelle decisioni prese nell’alveo del proprio ruolo.

Troppe parole sono state spese in vent’anni, tra indagini , depistaggi , processi da rifare e dichiarazioni di presunti discepoli togati in cerca di carriera e poltrone.

Per credere ancora nella Giustizia fa bene rinfrancarsi lo spirito leggendo frasi e pensieri di Uomini la cui vitalità non è stata spenta da un atto vile quanto inutile…

“Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre.

Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell’aldilà. Ma l’importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento… Se non fosse per  il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno“.

Paolo Borsellino 

“Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati,  per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere”.

Giovanni Falcone