Klicca Maria Falcone contro paragone Ingroia.
‘Giovanni e Borsellino non partecipavano a convegni politici‘
11 settembre 2012
di Nicola Barone
Con l’invito a cambiare la classe dirigente del Paese il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia si è mosso inopportunamente lasciandosi andare a un’affermazione di carattere «politico». E, assieme al collega Nino Di Matteo, avrebbe dovuto sottrarsi alla «manifestazione plateale di dissenso» espresso alla Festa del Fatto quotidiano nei confronti del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Arriva con le parole del presidente Rodolfo Sabelli la sonora presa di distanza dell’Associazione nazionale magistrati dagli ultimi giudizi del pm siciliano.
Sulla stagione delle stragi mafiose «non è ancora emersa tutta la verità», aveva detto Ingroia, ma «a queste condizioni questo è il massimo risultato possibile». Di qui («con questo Parlamento che ha approvato leggi ad personam e che è responsabile del disastro legislativo in cui ci siamo trovati») l’esortazione alla platea: «Dovete cambiare la classe dirigente e questo ceto politico. Si deve voltare pagina». Il presidente dell’Anm Sabelli fa notare che «tutti i magistrati, e soprattutto quelli che svolgono indagini delicatissime devono astenersi da comportamenti che possono offuscare la loro immagine di imparzialità». E che, con il suo “appello”, Ingroia «si è spinto a fare un’affermazione che ha oggettivamente un contenuto politico, con il rischio così di appannare la sua immagine di imparzialità». Un errore è stato anche assistere, senza reagire, ai momenti dell’evento in cui sono emersi chiari gli intenti denigratori verso il presidente della Repubblica. «In una situazione così – rileva ancora Sabelli – un magistrato deve dissociarsi e allontanarsi». Vai all’articolo
Una risposta a La ribalta politica, e l’ Anm richiama Ingroia e Di Matteo