Siracusa, CSM azzera vertici della procura

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Aggiornamento: La decisione del CSM . Il pm Musco resta a Siracusa Revocato il trasferimento a Palermo livesicilia.it 26 marzo 2015

Siracusa, decapitata la Procura. Il CSM allontana Ugo Rossi e Maurizio Musco

http://www.siracusanews.it/

19 sttembre 2012

SIRACUSA – Il procuratore capo Ugo Rossi e il sostituto Maurizio Musco del tribunale di Siracusa devono abbandonare le loro poltrone. La sezione disciplinare del Csm ha disposto il trasferimento d’ufficio dei due magistrati, accogliendo la richiesta del ministro della Giustizia Paola Severino. Sono stati accusati di aver portato avanti delle inchieste dove erano coinvolti familiari e persone a loro legate. In gioco c’erano interessi patrimoniali. Il provvedimento è stato assunto dal tribunale in via d’urgenza. Infatti per la gravità dei fatti, la decisione è stata presa prima della fine del procedimento disciplinare che il ministro ha avviato a loro carico e nei confronti di un altro magistrato dell’ufficio, il sostituto Roberto Campisi.

LE ACCUSE – A mettere nei guai il procuratore la sua «allarmante preoccupazione di proteggere i propri legami familiari e sociali», in particolare «in vari procedimenti in cui erano in gioco interessi patrimoniali dei suoi familiari o di persone a loro legate». Sullo stesso piano l’accusa di Musco, colpevole di aver violato l’obbligo di astenersi da indagini in cui poteva avere un interesse diretto o indiretto.

Nell’atto di incolpazione vengono descritti i rapporti del magistrato con un avvocato che ha imprese attive nel territorio. Attività nelle quali i ruoli sono ricoperti da parenti degli stessi magistrati. Al pm viene addebitato anche di aver smentito, nel 2007, l’iscrizione di alcuni indagati nell’ambito dell’inchiesta delle scommesse clandestine nel calcio su partite del Catania, per creare vantaggio alla società calcistica.

 

LA REPLICA DI ROSSI – «Non voglio commentare, ma la ritengo un’ingiustizia e farò ricorso in Cassazione». Così il procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi, all’Ansa sulla decisione della sezione Disciplinare del Csm che ha disposto il suo trasferimento. http://www.siracusanews.it

Rassegna stampa

TRE I MAGISTRATI COLPITI DALL’AZIONE DISCIPLINARE

Siracusa, ministro chiede il trasferimento del procuratore capo e di un sostituto

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it

02 agosto 2012

Avrebbero condotto inchieste che coinvolgevano i propri familiari. Il ministro:«Reiterato e distorto uso della delicata funzione». L’azione riguarda anche un terzo magistrato

SIRACUSA – Sono stati depositati al Csm gli atti di un’azione disciplinare promossa dal ministro della Giustizia Paola Severino nei confronti del procuratore capo di Siracusa Ugo Rossi e dei sostituti Maurizio Musco e Roberto Campisi. In particolare, da quanto si apprende, per i primi due si chiede anche l’immediato trasferimento cautelare. Motivo dell’istanza: la conduzione di inchieste che hanno visto coinvolti familiari e persone legate ai magistrati stessi e in cui erano in gioco interessi patrimoniali.

«Mi difenderò con forza e determinazione in tutte le sedi opportune a cominciare dal Consiglio superiore della magistratura. Il resto lo dirò a fine vicenda», ha affermato all’Ansa il procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi. La richiesta di adozione dell’azione disciplinare sarà trattata dal Csm il prossimo 13 settembre. Cinque giorni dopo Palazzo dei Marescialli si occuperà del procedimento per incompatibilità ambientale avviato dall’organismo di autotutela dei giudici nei confronti del procuratore Rossi e del sostituto procuratore Maurizio Musco. L’audizione era stata fissata per il 31 luglio scorso ma è stata poi rinviata.
Per Rossi e Musco l’azione disciplinare promossa dal guardasigilli è più pesante di quella ordinaria, perchè si chiede il trasferimento cautelare ad altra sede prima della conclusione dell’iter disciplinare. In particolare per il capo della Procura di Siracusa la richiesta di trasferimento cautelare – rilevano gli atti trasmessi al Csm e alla Procura generale presso la Cassazione, organi competenti sul piano disciplinare – è da ricondurre all’«allarmante preoccupazione di Rossi di proteggere i propri legami familiari e sociali», in particolare «in vari procedimenti in cui erano in gioco interessi patrimoniali dei suoi familiari o di persone a loro legate». Una condotta che va a discapito di quei principi di «correttezza e imparzialità» a cui il capo di un ufficio di Procura è tenuto nella gestione del proprio ruolo; e che getta «pesanti ombre sul prestigio della magistratura e mina nella fondamenta la fiducia nelle istituzioni». Per quanto riguarda Musco, nell’atto promosso dal ministero si riferisce, a quanto si apprende, della «indubbia gravità e consistenza del quadro indiziario acquisito», considerato «sintomatico di un reiterato e distorto uso della delicata funzione» ricoperta dal magistrato.

Musco avrebbe «consapevolmente e reiteratamente» violato l’obbligo di astenersi da indagini in cui poteva avere un interesse diretto o indiretto. Inoltre si fa riferimento ai suoi rapporti con un avvocato cui è da ricondurre una serie di imprese attive nel territorio e che sono state, a vario titolo, oggetto di verifiche e indagini da parte dei magistrati al centro dell’azione disciplinare. Proprio questa «rete di piccole imprese» è stata al centro di una interrogazione parlamentare del senatore del Pd Francesco Ferrante presentata il 21 dicembre 2012. Nell’atto si riferisce tra l’altro che parenti dei magistrati sono diventati soci o ricoprono ruoli in queste società. Ma a Musco, a quanto risulta, viene addebitata anche un’altra circostanza: l’aver smentito, nel 2007, l’iscrizione di alcuni indagati nell’ambito dell’inchiesta per scommesse clandestine nel calcio su partite del Catania; e questo per creare, secondo l’atto di incolpazione, vantaggio alla società calcistica. Tanto più che l’inchiesta – è l’altro rilievo mosso – sarebbe dovuta andare per competenza alla Procura di Catania. Per quanto riguarda Campisi, gli addebiti nei suoi confronti sarebbero, tra l’altro, di aver omesso di comunicare fatti a lui noti su Musco (anche in merito alle dichiarazioni sul Catania calcio) e di aver iscritto due giocatori del Catania nel registro degli indagati senza comunicarlo a Catania, avendo così «leso il prestigio» dell’ordinamento giudiziario.

Siracusa, CSM azzera vertici della procuraultima modifica: 2012-09-20T08:15:00+02:00da aldo251246
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