Palermo, Messineo, scaduto il mandato

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SCADENZA DI MANDATO. “Ultimo giorno di scuola” per Messineo Lascia la Procura dopo 8 anni, va in ferie da sostituto

Ultimo giorno di lavoro per Francesco Messineo alla guida della Procura di Palermo, che sotto la sua direzione ha conosciuto profonde spaccature.

Giovedì 31 Luglio 2014
di Riccardo Lo Verso
http://livesicilia.it

PALERMO – “Sono all’ultimo giorno di scuola”. Messineo stringe la mano, sorridente, ai cronisti – niente domande, però – e lascia il Palazzo di Giustizia. Ci tonerà per ritirare le sue cose. Da domani non sarà più il procuratore di Palermo. Il mandato è scaduto. Sono trascorsi otto anni. Farà per un po’ il sostituto procuratore in ferie. Al momento, infatti, non avrebbe fatto domanda per la pensione. Ed è inutile sperare di avere informazioni sul suo futuro dal diretto interessato.

Ultimo giorno di lavoro alla guida di una Procura che sotto la sua direzione ha conosciuto profonde spaccature. Avremmo voluto chiedergli un personale bilancio. Parlare anche delle inchieste e delle importanti operazioni contro la mafia messe a segno in questi otto anni. Tocca accontentarci, almeno per ora, di una stretta di mano.
Gli ultimi mesi sono stati per lui burrascosi. Il Csm, nel settembre scorso, decise che poteva restare al suo posto. La procedura sul trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale fu archiviata. Il Consiglio superiore della magistratura gli riservò, però, una bacchettata. Se da un lato, infatti, l’organo di autogoverno delle toghe stabilì che il capo dei pm palermitani “non ha perso la capacità di esercitare con piena indipendenza e imparzialità” le sue funzioni; dall’altro sottolineò che non era riuscito a “tenere unita la Procura”, evitando i contrasti divenuti “laceranti” soprattutto a seguito del procedimento sulla trattativa Stato-mafia.

Messineo lascia dopo otto anni la Procura di Palermo. C’era arrivato nel 2006. Allora la sua corrente – Unità per la costituzione, il gruppo centrista con la maggioranza al Csm – aveva deciso di puntare su altri nomi. In lizza erano rimasti i procuratori aggiunti Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone, anche loro di Unicost e rappresentanti delle due anime che da anni si contrapponevano in procura a Palermo. E così alla fine tornò in auge il nome di Messineo, allora capo dei pm di Caltanissetta. Alla prima votazione Messineo si fermò agli 8 voti dei centristi, Pignatone ai 6 espressi dalla corrente di centrodestra – Magistratura indipendente – e dei laici della Casa delle libertà, Lo Forte ai 5 di Magistratura democratica, la corrente di sinistra. Alla seconda votazione Messineo raggiunse quota 16 preferenze. Su di lui, con un ribaltone che metteva in minoranza le correnti di centro e centrodestra, confluirono i voti di Md. Caduta la candidatura di Lo Forte, storico vice di Giancarlo Caselli, e pur di non votare Pignatone, erede naturale di Piero Grasso andato all’Antimafia nazionale, Md scelse di puntare su Messineo.
Dunque il patto fra Md e Unicost portò Messineo a Palermo. Salvo poi, negli ultimi periodi, assistere alle frizioni fra il procuratore e Ingroia che di Magistratura democratica era un autorevole esponente. Prima la decisione di Messineo di non firmare l’avviso di conclusione delle indagini sulla trattativa Stato-mafia. Poi, la presa di distanza dalle parole di Ingroia che definì “politica” la sentenza della Corte costituzionale che diede ragione a Giorgio Napolitano nel conflitto di attribuzione sollevato dal Capo dello Stato sulle telefonate con Nicola Mancino. Leggi tutto

Palermo, Messineo, scaduto il mandatoultima modifica: 2014-08-02T17:02:06+02:00da aldo251246
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