Rassegna stampa
Cresce la polemica sulle scelte della Sicilia. Legge anti corruzione e polemiche
Il Ministro Orlando a Palermo
06 febbraio 2015 http://palermo.blogsicilia.it
“Condivido l’indicazione del Capo dello Stato e credo che la normativa che abbiamo elaborato con un percorso lungo e proficuo sia la risposta migliore”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a Palermo, parlando con i giornalisti a margine dell’incontro “Contrasto alle mafie e Riforma della Giustizia: priorità del Paese del Governo” organizzato dal centro Pio La Torre, a proposito del richiamo fatto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a proposito del fenomeno della corruzione e sulla necessità di un contrasto sempre più incisivo.
Una presa di posizione che giunge non solo all’indomani delle polemiche sul disegno di legge ma anche a poche ore dalla scelta della Regione siciliana di non costituirsi parte civile in un processo contro un funzionario accusato proprio di aver preso mazzette. Una scelta assunta in base ad un parere dell’avvocatura distrettuale dello stato secondo il quale il fenomeno non crea allarme sociale.
“Si è trattato di una inammissibile sottovalutazione, di gaffe che la dice lunga sull’attitudine del governo a non fare corrispondere il dire con il fare.” Pagliaro rileva “l’importanza delle campagne di stampa che hanno acceso i riflettori su questo caso e sugli altri”. LEGGI TUTTO
No alla costituzione di parte civile della Sicilia Le mazzette non destano allarme sociale secondo la Regione.
Si tratta della stessa avvocatura distrettuale dello Stato a cui il governatore di rivolge al posto dell’ufficio legislativo e legale della Regione ma adesso il parere degli avvocati dello Stato lascia basiti. LEGGI TUTTO
L’Avvocatura dello Stato chiude un occhio sulle mazzette http://politica.diariodelweb.it
“Una mazzetta non è allarme sociale” http://www.guidasicilia.it
Escort e mazzette al “feudatario” dell’assessorato regionale
http://www.lasiciliaweb.it/ 18 luglio 2014
Smaltimento di rifiuti e corruzione: a Palermo il funzionario Gianfranco Cannova avrebbe gestito il suo ufficio come un dominio, rilasciando autorizzazioni in cambio di tangenti, viaggi e prostitute. In manette anche 4 imprenditori. All’interno i nomi
Caso Cannova, il tribunale dice no alla Regione
http://palermo.repubblica.it 26 febbraio 2015
Respinta la richiesta di costituirsi parte civile nel processo contro il funzionario che ammise di aver preso tangenti, L’amministrazione, dopo la “dimenticanza” iniziale, aveva tentato di rientrare in giudizio. Ma i termini sono scaduti
Prima la Regione si era “dimenticata” di costituirsi in giudizio, poi – dopo le polemiche – ci ha provato ugualmente, ma a termini scaduti. La terza sezione del Tribunale ha respinto la richiesta di costituzione di parte civile di Palazzo d’Orleans nel processo a un funzionario dell’assessorato regionale Territorio Ambiente, Gianfranco Cannova, e di quattro imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione. Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. LEGGI TUTTO