13 giugno 2012
Baldassare Bonura ha presentato, e notificato alle parti, il ricorso in appello al Consiglio di Giustizia Amministrativo nei confronti del Comune di Ustica in persona del Sindaco pro tempore dott. Aldo Messina rappresentato e difeso dall’avv. Elvira Machì, e nei confronti degli assessori comunali, in carica Giuseppe Caminita, Anna Loriani e Giacomo Pignatone, e nei confronti della segretaria comunale Calogera di Gangi, non costituiti in giudizio.
Nel ricorso è stato richiesto l’annullamento e la non esecutività della sentenza impugnata, emessa e depositata dinnanzi al Tribunale Amministrativo Regionale in data 13 aprile 2012, e, nel merito, è stata reiterata la richiesta dell’annullamento della delibera Nr. 73 del 27.09.2011 emessa dalla Giunta comunale di Ustica avente da oggetto: “Approvazione in linea amministrativa del progetto definitivo generale del I° lotto funzionale per il recupero degli edifici ex Albergo San Bartolomeo” per l’atto di inserimento nel PIST n. 24 “Territorio Snodo Palermo-Ustica-Villabate per l’attuazione territoriale POFESR 2007/2013 dell’ASSE VI sviluppo urbano sostenibile 2006 per l’importo complessivo di euro 5.000.000,00.
L’annullamento della sentenza è dovuto alla “incompatibilità endoprocessuale” del Presidente dell’Organo decisorio (T.A.R.), il dott. Filippo Giamportone che era già stato componente il collegio giudicante nella sentenza contraddittoria del T.A.R. Sicilia, nel 1995, vertente fra le stesse parti e sulla stessa materia. Il Presidente aveva dunque l’obbligo di astenersi dalla trattazione della nuova procedura, e non lo ha fatto, violando così il principio di terzietà ex art. 111, comma 2 Corte Costituzionale.
Ancora una volta, come più volte reso noto su blog e giornali, i giudizi intentati da Bonura per la difesa dei legittimi diritti inerenti l’hotel San Bartolomeo, e tutta la materia legale sviluppatasi lungo il corso di 27 anni di denunce e ricorsi, vengono trattati sempre dagli stessi giudici e/o presidenti di sezione/collegio, tanto che sino ad oggi presso il Tribunale di Palermo quattro giudici istruttori, dopo essere stati ricusati, hanno dovuto astenersi per “gravi motivi”.
Tutto ciò è da tempo oggetto di documentati esposti inoltrati dal Bonura al Consiglio Superiore della Magistratura, cui è stato richiesto di volgere una doverosa attenzione ad un eclatante, quanto anomalo, caso giudiziario…
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