Comunicazione al Presidente della Repubblica


Il Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano
Immagine tratta da http://www.mantovaninelmondo.com

di Baldassare Bonura

A S. Ecc.za Ill.ma il Presidente della Repubblica
n. q. di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
on Giorgio Napolitano

Con la presente si ritiene doveroso ed urgente avvisare la S.V. della gravità di quanto sta avvenendo in questi giorni alla Procura della Repubblica di Palermo in merito alla candidatura di alcuni magistrati alla guida della Procura della Repubblica di Caltanissetta.
Avendo il sottoscritto reiterato denunce, sporte alla Procura di Caltanissetta, proprio contro il Procuratore ******* ********, per le gravissime omissioni commesse nelle indagini inerenti la vicenda estorsiva che a danno del sottoscritto nel 1985 ne causò il fallimento, e altresì per le successive archiviazioni disposte dallo stesso pm che nei fatti assolsero i responsabili denunciati (tra cui (omissis…..) ….. poi condannato nel 2004 per associazione mafiosa a sette anni e mezzo e sottoposto a soggiorno obbligato perchè “individuo socialmente pericoloso”), e avendo successivamente denunciato le gravi irregolarità commesse dal Procuratore ****** ******* (che ha apposto la firma su una richiesta di archiviazione che invece aveva già firmato il dott. **********, n.q. di Procuratore aggiunto, e di cui detengo copia del documento firmato e datato comprovante l’irregolarità), oggi non comprende come sia stato possibile che quegli stessi magistrati abbiano fatto richiesta per andare a dirigere proprio la Procura presso cui sono in atto indagini sulle gravi manchevolezze del loro operato (la vicenda è ampiamente pubblicata sul motore di ricerca Google al link ******** ********). Quanto esposto potrebbe, nei fatti, mettere a serio rischio il prosieguo delle indagini i cui gravi risvolti sono stati già resi ampiamente noti a S. Ecc.za Ill.ma, nel caso in cui le attese dei pm vadano a buon fine: verrebbero così a conoscenza non solo delle accuse a loro carico, ma anche di tutta l’azione investigativa svolta dalla Procura di Caltanissetta sino ad oggi.
Qualora i magistrati dott. ********* o dott. ********* venissero eletti, il sottoscritto si vedrà costretto, ancora una volta, a sporgere le proprie denunce ad un’altra Procura di un’altra Regione, in quanto, dai fatti, emerge netta la volontà di alcuni giudici siciliani di continuare a non voler fare arrivare il sottoscritto ad un’aula giudiziaria in cui poter avviare un giusto processo che dopo più di vent’anni viene negato al sottoscritto che ne sarebbe ufficialmente parte offesa.
La richiesta dei pm citati appare quanto meno spericolata, quanto più grave se si pensa che a costoro è demandato il compito di amministrare la Giustizia in modo imparziale e irreprensibile, ruolo che, però, nei fatti non hanno dimostrato di saper ottemperare, e chi scrive può confermare con atti e documenti ufficiali le compromissioni tra chi ha amministrato sino ad oggi la giustizia ed i soggetti del tessuto imprenditoriale a loro volta legati ad ambienti mafiosi.
Va aggiunto inoltre che l’eventuale nomina costituirebbe pure un pericolo ulteriore per l’incolumità di chi ha denunciato, in quanto i soggetti, ad oggi liberi, continuerebbero ad essere tutelati e non processati per i reati commessi. Il sottoscritto che già oggi è “un bersaglio” non intende recedere in alcun modo dal sano proposito di continuare a chiedere giustizia e che si facciano i dovuti riscontri ispettivi presso gli uffici del Tribunale di Palermo.
A ciò si aggiunga che non per parere del sottoscritto ma risulta da documenti resi noti e pubblicati in stralcio dal diario del dott. Falcone, l’incompatibilità dei suddetti magistrati a dirigere una Procura che attualmente risulta impegnata proprio nelle indagini relative alle stragi del ’92.
Fu infatti lo stesso dott. Falcone ad avere indicato alcuni dei suoi colleghi come “insabbiatori”: “…Dovette privilegiare alleanze, tatticismi, incontri con uomini politici? E’ probabile. Cosa sono infatti i suoi diari, quelli pubblicati dal “Sole 24Ore”, se non il testamento a futura memoria di chi si accorge di essere costretto a cambiare ma almeno vuole che i posteri sappiano quanto gli costa?
Se fosse davvero passato dall’altra parte, non avrebbe scritto parole di piombo sul capo dell’ufficio Pietro Giammanco, e sui colleghi Giuseppe Pignatone, Guido Lo Forte, Giusto Sciacchitano, indicati, praticamente, come insabbiatori di inchieste. Non avrebbe confidato ai suoi amici più cari, incluso Caponnetto, che lo avevano costretto a firmare sui delitti politici una requisitoria che non condivideva. “ (tratto da “Vent’anni di mafia” di Saverio Lodato – Biblioteca Universale Rizzoli – Milano. 2000).
Con i sensi di profonda stima e con osservanza,
Palermo, Lì 04.01.2007

Baldassare Bonura

Comunicazione al Presidente della Repubblicaultima modifica: 2007-01-04T01:55:00+01:00da aldo251246
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