Tratto dal Giornale di Sicilia
30 Aprile 2009
di Riccardo Arena
APPELLO. È accusato di essere in affari con Pino Lipari, era il proprietario del covo di Totò Riina
Settantatré anni, ingegnere in passato vicino al Pci ha avuto sequestrato parte del suo pa trimonio. Il grosso per un valore di 250 milioni gli fu restituito. Assolto un altro imputato. La pena è di 7anni e mezzo per concorso in associazione mafiosa
PALERMO. La pena è confermata, l’imputazione pure: la Corte d’appello non intacca la tesi dei giudici di primo grado nei confronti dell’imprenditore di Santa Margherita Belice Giuseppe Montalbano, 73 anni.
L’ingegnere è figlio di un ex parlamentare del Pci, ed era a sua volta vicino al partito comunista: era anche il proprietario della villa che fu l’ultimo covo di Totò Riina e, secondo l’accusa, era in rapporti di affari con Pino Lipari, braccio destro finanziario di Bernardo Provenzano, Montalbano dovrà scontare sette anni e sei mesi, con l’accusa di concorso in associazione mafiosa.