Archivio Multimediale del Mediterraneo: Bonura e Peralta sono stati riconosciuti coautori con sentenza definitiva

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Rileggiamo dagli archivi del blog  i documenti di Baldassare Bonura e Astrid Peralta  “coautori” del progetto “Italia – Archivi 2000-Regione Sicilia”, “idea primigena” del portale digitale degli Archivi di Stato ed Ecclesiatici diffusi su INTERNET, così come da sentenza esecutiva emessa dal Collegio della III Sez. Civile del Tribunale di Palermo (sezione specializzata -Proprietà Industriale e Intellettuale) il 15.11.2012 contro il Ministero BBCCAA + 2 soccombente rappresentato dall’Avvocatura distrettuale dello Stato. La sentenza e’ stata confermata in Corte d’Appello nel maggio 2017 ed e’ oggi definitiva.

KLICCA Archivio Multimediale Sistema  Nazionale che dopo la sentenza pero’ improvvisamente “non e’ al momento raggiungibile”

ASMM. Archivio Storico Multimediale del Mediterraneo – Sistema …
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Gli obiettivi del progetto sono i seguenti: 1. Rilettura della Storia del Mediterraneo del secondo Millennio attraverso gli atti d’archivio. Tale obiettivo viene .
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KLICCA Archivio Multimediale del Mediterraneo: vinta la causa contro il Ministero dei Beni culturali
Rileggiamo gli archivi del blog 

“In merito alle specifiche domande poste dalla senatrice Vicari, si evidenzia: 1) l’iniziativa ha avuto positivi effetti occupazionali. Infatti, il Raggruppamento temporaneo d’imprese, con il Consorzio Engineering S.p.a capofila, ha offerto opportunità lavorative a 109 unità. La prima fase del progetto, già finanziata dal CIPE con 7 milioni di euro (delibera CIPE 17/2003)”

Atto a cui si riferisce: 
S.3/00197 sull’Archivio storico multimediale del Mediterraneo
presentato il: 01/08/2008
Atto Senato 
Interrogazione a risposta orale 3-00197 presentata da SIMONA VICARI
venerdì 1 agosto 2008, seduta n.054

VICARI – Al Ministro per i beni e le attività culturali – Premesso che: 
l’Archivio storico multimediale del Mediterraneo (ASMM) è un progetto di grande rilievo e ad alta innovazione tecnologica del Ministero per i beni e le attività culturali, finanziato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica per 7 milioni di euro nel novembre 2003;
si tratta del progetto di maggior rilievo al momento operativo, attivato dalla Direzione generale per gli archivi del Ministero per i beni e le attività culturali, di eccezionale rilevanza internazionale per il contenuto scientifico, culturale ed etico, e perché si apre alla collaborazione e cooperazione culturale con i Paesi del Mediterraneo;
al progetto partecipano “in maniera federata” i maggiori Archivi di Stato italiani (Venezia, Trieste,. Torino, Genova, Ancona, Pisa, Livorno, Cagliari, Bari, Napoli, istituti della Calabria e della Sicilia) a suo tempo selezionati dalla Direzione generale per gli archivi;
è fissato al 31 dicembre 2008 il termine di completamento della realizzazione del progetto in questa sua prima fase;
sono trascorsi due anni dall’inizio dei lavori,
l’interrogante chiede di conoscere:
quali e quante siano le varie professionalità impegnate nella realizzazione del progetto e gli eventuali risvolti occupazionali dello stesso;
se siano state implementate eventuali nuove funzioni, rispetto a quelle originariamente previste e, in caso affermativo, quali siano state;
quale sia l’opinione del Ministro in indirizzo sul progetto e se, in particolare, abbia previsto la sua prosecuzione, e con quali iniziative ed azioni;
in particolare, se abbia programmato il rifinanziamento per la prosecuzione del progetto anche per la documentazione dell’età moderna e contemporanea;
se conosca i motivi della mancata partecipazione al progetto dell’Archivio di Stato di Palermo, la cui documentazione riveste grande importanza per la storia dei Paesi del Mediterraneo e se non ritenga di rimediare a tale grave assenza disponendo l’immediato coinvolgimento della struttura culturale nell’ambito delle attività dell’ASMM;

quali iniziative abbia intrapreso o intenda intraprendere, anche attraverso la Direzione generale per gli archivi, per cooperare realmente con i 25 Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, che hanno manifestato grande interesse per il progetto;
se abbia in programma, a due anni dall’inizio dei lavori, un momento di verifica dell’attività svolta, anche come occasione di promozione, di valorizzazione culturale e scientifica e di ripresa del dialogo culturale con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo;
quali altre iniziative intenda assumere per sostenere, potenziare e completare un progetto di grande valenza e spessore culturale, la cui attuazione proietterà l’Italia ad un ruolo-guida nell’ambito di un processo di dialogo e integrazione con tutti i Paesi del Mediterraneo, specie in un momento storico in cui si avverte un forte bisogno di aperture e azioni di cooperazione, per esorcizzare i rischi di un clima internazionale carico, al contrario, di tensioni e forti accenni di conflittualità.

(3-00197) 
Legislatura 16º – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 138 del 29/01/2009
PRESIDENTE. Segue l’interrogazione 3-00197 sull’Archivio storico multimediale del Mediterraneo.
Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere a tale interrogazione.

GIRO, sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, con riferimento all’interrogazione della senatrice Vicari relativa all’Archivio storico multimediale del Mediterraneo, occorre ripercorrere, brevemente, i passaggi più importanti riguardanti lo sviluppo del progetto.
Realizzato dall’Archivio di Stato di Catania, il progetto, che costituisce una importante innovazione nel panorama delle iniziative di diffusione on line delle conoscenze e delle fonti storiche, propone e promuove la rilettura della storia del Mediterraneo del secondo millennio attraverso una vastissima mole di documenti e di collezioni cartografiche conservati negli archivi storici dell’Italia e dei Paesi del Mediterraneo. Essi, opportunamente digitalizzati, schedati e organizzati come banca dati in un unico archivio multimediale, vengono resi fruibili on line attraverso un portale multilingue dotato di innovative funzioni di ricerca.
L’immenso patrimonio documentale confluito nella banca dati sarà consultabile mediante un’interfaccia disponibile in sei lingue (italiano, francese, spagnolo, inglese, arabo, ebraico), requisito, quest’ultimo, che corrisponde al respiro internazionale dell’iniziativa e ne facilita l’ulteriore sviluppo tra i Paesi che vi aderiscono.
La prima fase del progetto, già finanziata dal CIPE con 7 milioni di euro (delibera CIPE 17/2003), si è conclusa dopo circa due anni e mezzo di lavoro (metà 2006-fine 2008), nel pieno rispetto dei tempi progettuali e contrattuali. Complessivamente è stata costituita una banca-dati iniziale di circa 350.000 immagini ad alta risoluzione, corredate da 62.000 schede catalografiche.
In merito alle specifiche domande poste dalla senatrice Vicari, si evidenzia: 1) l’iniziativa ha avuto positivi effetti occupazionali. Infatti, il Raggruppamento temporaneo d’imprese, con il Consorzio Engineering S.p.a capofila, ha offerto opportunità lavorative a 109 unità, dislocate sull’intero territorio nazionale (per la gestione del progetto: 1 capo progetto e 2 incaricati; per la gestione della rete e dell’hardware: 3 esperti di sistema; per la realizzazione del portale: 7 analisti e programmatori; per la schedatura e digitalizzazione del materiale: 14 coordinatori, 44 schedatori e 13 tecnici della digitalizzazione; per la traduzione dei regesti: 2 coordinatori e 20 traduttori; per la redazione del portale: 3 unità di personale di redazione); 2) il progetto è stato rimodulato nel 2007 allo scopo di implementare la banca-dati mediante 2.000 descrizioni in regesto (breve riassunto) e 95.000 immagini; 3) la mancata adesione dell’Archivio di Stato di Palermo consegue alla situazione logistica delle sedi, in corso di ristrutturazione.

Tuttavia, è intendimento del Ministero disporre tutte le opportune iniziative per far sì che sia l’Archivio di Stato di Palermo, sia qualche altro importante istituto, contribuisca all’arricchimento della banca dati dell’Archivio storico multimediale con l’inserimento dei più significativi documenti medievali coerenti con lo spirito e la vocazione mediterranea del progetto; 4) il Ministero, che attribuisce grandissimo rilievo all’iniziativa, anche in considerazione della sua integrazione nel Sistema archivistico nazionale, provvederà a richiedere ulteriori fondi al CIPE per consentire l’implementazione della banca-dati con la documentazione dell’età moderna e contemporanea, selezionando quei percorsi di ricerca che individuino la pluralità dei Paesi del Mediterraneo come entità unitaria e integrata in una rete di rapporti culturali e socio-economici; 5) il Ministero ritiene inoltre necessaria una ulteriore internazionalizzazione del progetto, attraverso la promozione delle caratteristiche tecniche del portale e degli strumenti disponibili per l’integrazione con i diversi sistemi archivistici nazionali dei principali Paesi dell’area del Mediterraneo; 6) infine, in considerazione del fatto che il progetto è stato interamente realizzato, sarà cura di questo Ministero organizzare una presentazione all’opinione pubblica e agli esperti, non soltanto come momento di verifica dell’attività svolta ma anche come importante occasione di promozione e di valorizzazione culturale e scientifica e fissare una serie di iniziative, di scambi culturali e di ricerche storico-archivistiche, coinvolgendo tutti i Paesi interessati.

VICARI (PdL). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VICARI (PdL). Signora Presidente, signor Sottosegretario, sono soddisfatta della risposta, soprattutto per la sua parte finale e mi auguro che finalmente si proceda alla presentazione di tutto il lavoro svolto in questi anni dal Ministero, che potrebbe essere anche motivo di richiesta di implementazione di ulteriori fondi per aprire anche ad altri Paesi che sono interessati a questo processo. È inutile ripetere l’importanza di tutto ciò, soprattutto in un’ottica di pace e di cooperazione con i Paesi del Mediterraneo. È inutile sottolineare come la Sicilia sia la terra più idonea ad essere capofila del Mediterraneo.
Proprio per queste considerazioni, l’unico punto del quale non sono soddisfatta per quello che è stato fino ad ora, ma la risposta mi rasserena su ciò che si potrà fare per il futuro, è il punto 3, e cioè la mancata adesione dell’Archivio di Stato della Città di Palermo al progetto multimediale, non perché Palermo sia la mia città, ma perché è da sempre un luogo multietnico, fonte di ricchezza e di materiale veramente enorme.
Non dico che sia spregevole ma deve assolutamente costituire campanello di allarme per il Ministero che interrogarsi, forse da un punto di vista organizzativo, sul perché proprio l’Archivio di Stato di Palermo non possa aver contribuito a questa fase. Mi rendo conto che i motivi possono essere tanti, anche quello di non avere delle sedi idonee, però credo che davanti ad obiettivi di questa natura tutto possa essere superato.
Pertanto, ripeto, esprimo apprezzamento per la risposta del Sottosegretario; attendiamo con fiducia la presentazione all’opinione pubblica di tutto quello che si è fatto e soprattutto che la Città di Palermo, capoluogo di Regione, grande fonte di materiale, possa essere protagonista in questo processo.

 

 

Post del 15.10.2007

Un archivio digitale per mettere in rete sigilli e documenti del passato, un progetto che ha riscosso grande successo, ma su cui c’è ancora da chiarire di chi sia il progetto originale. In attesa dell’iter del procedimento in sede civile attualmente in corso presso il Tribunale di Palermo, intentato dai ricorrenti Astrid Peralta e Baldassare Bonura in qualità di progettisti-ideatori contro la Sovrintendenza Archivistica di Catania e contro il suo neo direttore dott. Aldo Sparti, già vice direttore della Sovrintendenza Archivistica di Palermo, e di un sollecito riscontro dalla Procura di Catania in sede penale, alla quale è stata trasmessa inoltre denuncia per “plagio e contraffazione” nell’ottobre 2006, si pubblica di seguito l’escursus sulla ideazione e produzione del progetto “Italia-ARCHIVI 2000”- Regione Sicilia, oggetto del plagio, ed i documenti comprovanti fatti, incontri, riunioni nel corso dei quali i progettisti, oggi ricorrenti, produssero e presentarono l’idea originale dell’iniziativa.

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Klicca qui per leggere i documenti di Bonura e Peralta http://picasaweb.google.com/valeriapster/DocumentazPubblicaAmmNe#

Stampa nazionale, locale, e siti web hanno pubblicato il successo di un’iniziativa nota come “Archivio storico multimediale del Mediterraneo” e finanziata nel 2004 dall’allora sottosegretario al Ministero dei Beni culturali, on. Nicola Bono, con assegnazione del Cipe di 15 ml di euro, di cui 7 milioni già assegnati per la prima fase progettuale, agli atti, gestita dal dott. Sparti e dalla dottoressa Cristina Grasso che, nel frattempo, hanno curato mostre, pubblicazioni e Master incentrati sull’idea di “digitalizzare i dati cartacei e i sigilli dei documenti notarili del Medioevo da divulgare tramite apposito sito web nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo”.

Nel contempo, invece, i legittimi ideatori Peralta e Bonura che produssero il progetto master “Italia Archivi 2000-Regione Sicilia” tra il dicembre del 1998 ed il maggio 1999, corredandolo di parte descrittiva, business-plain e task-line dei lavori, non seppero più nulla né dal professore Aurelio Rigoli, che coordinò le riunioni ed il Comitato scientifico, nè dall’allora vice direttore archivistico Aldo Sparti, che tanto aveva lodato e promosso l’idea pilota dei progettisti. Che, invece, solo tempo dopo, furono informati da testimoni e pubblicazioni internet sul finanziamento dell’iniziativa che, però, era ormai proprietà della Sovrintendenza di Catania, del suo neo direttore Sparti, e di tanti altri esperti.

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Peccato che l’idea clamorosamente copiata è quella che nel 1999 i legittimi proprietari promossero con l’obiettivo di “istituire un archivio storico multimediale del Mediterraneo, ovvero un archivio che raggruppasse tutta la mole di documentazione raccolta nei vari archivi pubblici dell’area del Mediterraneo dal XI al XX secolo per la rilettura della storia dell’ultimo millennio attraverso l’esame e la digitalizzazione degli antichi documenti cartacei custoditi, per la loro preziosità, in archivi pubblici a disposizione soltanto degli addetti ai lavori.” (come da progetto prodotto alle Procure in indirizzo in calce alle denunce sporte).

Le tavole originali del progetto, a colori, misuravano, per una facile lettura, cm 140 x 60, furono fatte stampare presso la tipografia di Via E.Basile a totale carico sempre degli ideatori. Il Comitato Scientifico assunse l’impegno di promuovere l’idea progettuale d’intesa con il Ministero beni e attività culturali – “Ufficio centrale per i beni archivistici” Regione Siciliana – “Assessorato regionale beni culturali ed ambientali”-, denominandosi l’attività nel suo complesso, Italia “Archivi 2000” – Regione Sicilia.

Occorre, quindi, rendere noto l’escursus dei fatti secondo una puntuale cronologia, comprovata sia da riunioni di lavoro contestuali alla nascita del progetto originale “Italia-Archivi 2000”-Regione Sicilia, sia da riferimenti normativi cui si è fa esplicito riferimento nel progetto per l’attestazione di finanziamento e la messa in atto dell’opera progettuale.

Prima ancora di dare al progetto su indicato un respiro nazionale, la genesi “dell’archivio virtuale” è da rinvenirsi nel corso di una riunione svoltasi presso il “Centro di Etnostoria” di Palermo, diretto dal prof.re Rigoli, nel Dicembre 1998, nella quale Peralta e Bonura vennero convocati nella qualità di ideatori appositamente dal dott.re Sparti, all’indomani di un incontro interlocutorio svoltosi presso il loro studio-abitazione dove ebbero modo di far visionare progetti già eseguiti.

Alla fine della suddetta riunione, alla presenza del dott.re Sparti (all’epoca dei fatti, tra il 1998/99 vice sovrintendente a Palermo) furono gli ideatori a proporre all’equipe di docenti e studiosi la“digitalizzazione” delle testimonianze cartacee degli antichi documenti conservati negli archivi della Sovrintendenza Archivistica del Ministero e non concessi ad un pubblico più vasto ed eterogeneo; l’idea poi si estendeva a tutti gli archivi cartacei di rilevanza storica dell’area del Mediterraneo e dello Stato Pontificio.

Quindi i prof.ri Rigoli, Amitrano Savarese, Lauretta insieme al dott.re Sparti si mostrarono entusiasti, e sollecitarono i progettisti a mettere su carta la loro idea in un progetto-pilota, e a collaborare insieme ad un comitato scientifico da definirsi al quale sottoporre successivamente l’elaborato progettuale una volta definito. Gli stessi ideatori, inoltre, furono invitati ad occuparsi, dell’individuazione delle fonti di finanziamento complessivo idonee alla realizzazione del progetto, nel cui ambito si sarebbero individuati, poi, i costi sia di progettazione (intesi come parcella ) che di realizzazione dell’intera attività, nonché dell’individuazione della sede idonea allo svolgimento della stessa.

A tal proposito fu proprio il dott. Sparti a suggerire ai progettisti di fare riferimento, nella descrizione del progetto, al “Rapporto Interinale Settoriale”- punto 2 della Deliberazione CIPE 22/XII/1998 n°140, trasmessa agli uffici della Sovrintendenza Archivistica alla sua attenzione, perché si facilitasse la presentazione del progetto presso gli uffici di pertinenza.

Non è perciò un caso che oggi, seppur dopo circa sette anni, l’idea progettuale ridenominata “Archivio Storico Multimediale del Mediterraneo” abbia trovato legittimazione proprio in virtù di una delibera Cipe emessa dal Ministeri dei beni Culturali.

Infatti, è in base alla delibera del 1998 (menzionata nella parte descrittiva del progetto originale) che secondo il Ministero dei Beni Culturali ”il ruolo strategico dei beni culturali per lo sviluppo economico e sociale a livello locale è stato ormai riconosciuto sia a livello di elaborazioni di politica economica nazionale, sia a livello di direttrici delle politiche di sviluppo regionale dell’Unione Europea”; ed è in virtù di quanto dettato ex lege che il cuore del progetto originario “Italia-Archivi 2000”-Regione Sicilia sta proprio nella rilettura del Millennio trascorso attraverso le informazioni contenute negli Archivi siciliani, in collegamento virtuale, mediante sito web, con gli archivi dei paesi dell’area del Mediterraneo.

L’obiettivo era cioè quello di promuovere un interscambio culturale mediante una banca dati appositamente predisposta da esperti informatici e di settore e di coinvolgere anche un più vasto pubblico di non esperti della materia archivistica (tutto ciò è dettagliatamente descritto nelle tavole progettuali del businnes plain del progetto allegato).

Furono perciò Peralta e Bonura, ora ricorrenti, che individuarono in modo legittimamente “originale” e del tutto “innovativo”, per la materia trattata, l’idea di “mettere in rete” la mole dei documenti cartacei degli Archivi di Stato, mediante un “archivio virtuale” lanciato su Internet, aperto allo scambio culturale nell’area del Mediterraneo per rendere fruibili fonti storiche e documenti altrimenti inaccessibili come i preziosi documenti dell’Archivio Ecclesiastico(identico riferimento fa l’allora Ministro Bono nella presentazione ufficiale tra il 2003/2004).

La stesura del progetto verrà completata dai progettisti nel Marzo/Aprile 1999, dopo la presentazione dell’iniziativa all’allora Vescovo di Palermo Monsignor Gristina (oggi trasferitosi a Catania); alla presentazione parteciparono pure i prof.ri Rigoli, Amitrano Savarese, Lauretta insieme alla allora soprintendente per i Beni Archivistici dott.ssa Maria Grazia Burgarello.

Nel Maggio 1999 la descrizione del progetto “Italia-Archivi 2000–Regione Sicilia”, ed il compendio di tavole programmatiche dei lavori e del business plain (in più copie stampate sempre a totale carico dei progettisti), verranno illustrati ancora una volta al “Centro di Etnosotoria”, dove il prof. Rigoli ed il prof. Lauretta propongono di partire per Roma in modo da presentare il progetto e rilasciare copie dello stesso all’allora sottosegretario dott.re Bono e all’allora Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali prof.re Italia; altre copie (fatte stampare sempre dagli ideatori) verranno prodotte anche presso la sede dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali della Regione siciliana all’attenzione dell’assessore Granata (con cui poi il dott. Sparti avrà uno scambio di corrispondenza documentato dalle lettere pubblicate).

La tavola riportata in copia nella prima di copertina del progetto di Peralta e Bonura originale è stata fornita dallo stesso dott.re Sparti, che era l’unico peraltro ad essere autorizzato a riprodurre in copia un sigillo estrapolato dalla raccolta appartenente alla Soprintendenza Archivistica di Palermo.

Appare ormai palese che l’elaborato progettuale “Sicilia – Archivi 2000”, perfettamente compiuto nella sua attività ideativa ed economica da Peralta e Bonura, se lo sia intestato senza alcuna autorizzazione dei progettisti lo stesso funzionario dott. Sparti, una volta assunta la carica di Soprintendente Archivistico di Catania.

E che il progetto “Italia-Archivi 2000-Regione Sicilia” sia stato alla base dell’attività progettuale approvata dal Ministero è dichiarato dallo stesso dott. Aldo Sparti e dalla dottoressa Cristina Grasso nell’introduzione del loro testo, “Archivio di Stato – Un millennio di storia tra le carte di archivio – Documenti dall’XI al XX secolo- L’Almanacco Editore”, in cui si legge di aver “riscontrato la medesima idea base, che aveva ispirato Aldo Sparti nella realizzazione del progetto “Sicilia – Archivi 2000” trasformando la comune idea originaria di rileggere il millennio appena chiuso attraverso i documenti di archivio in un progetto diverso”.

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L’idea originale dell’archivio virtuale che a Palermo resta solo lettera morta, anche se regolarmente progettata e definita nei minimi particolari esclusivamente dagli ideatori; invece, trova sbocco e successo, qualche anno dopo, nella città di Catania, proprio ad opera di quello stesso Aldo Sparti, facente parte del Comitato scientifico, oggi dirigente dell’Archivio di Stato di Catania.

Inoltre, come risulta da alcuni articoli di cronaca, è lo stesso dott. Bono, sottosegretario al Ministero dei Beni culturali, a confermare, seppure non intenzionalmente, che l’”Archivio virtuale del Mediterraneo” è perfettamente identico al progetto “Archivi 2000”, come si evince da una promessa documentata da “Adnkronos” del 24/04/2004 in cui testualmente così enuncia “…prometto di realizzare entro l’anno un grande archivio multimediale che raccolga gli archivi storici di tutti i paesi del Mediterraneo…Mi rendo conto che è un progetto arduo, ma non desisterò dal mio intento”. Attestandosi l’iniziativa il sottosegretario conclude definendola “un suo sogno”.

E’ ovvio dunque, che l’Archivio Storico Multimediale del Mediterraneo, opera dell’ingegno, è stata sfruttata in spregio al “diritto d’autore” senza l’autorizzazione dei suoi progettisti, oggi esponenti in sede giudiziaria certi che la verità sarà accertata nelle sedi a ciò deputate.

I legittimi ideatori non registrarono, purtroppo con il senno di poi, il copyright sull’opera prodotta, per la fiducia riposta nelle professionalità e nelle autorità che man mano si proposero nel Comitato scientifico, pagandone oggi le ovvie conseguenze.

Infine, gli ideatori disconoscono, rispetto al progetto originale, che l’Archivio storico multimediale del Mediterraneo sia “non solo uno strumento di cultura, ma anche di pace perché è un modo di cercare la propria storia anche attraverso i documenti dei vicini …” come asserisce il dott. Sparti sulla “Sicilia” del 6 luglio 2005. I progettisti non promossero allora una siffatta aspirazione di “pace e unione tra i popoli da realizzare sul web”, ambizione che, comunque, lasciano volentieri alle speranze degli esperti e …delle concorrenti di “Miss Italia”.

blog La Tua Voce Libera

15.10.2007

Commenti e Aggiornamenti

Ecco il portale finanziato al neo Sovrintendente Aldo Sparti nonostante le denunce sporte in sede civile e penale dal 2006 alle procure di Palermo e di Catania

UN CLIK DA 7 MILIONI DI EURO

Archivio Multimediale del Mediterraneo: Bonura e Peralta sono stati riconosciuti coautori con sentenza definitivaultima modifica: 2010-12-15T13:23:00+01:00da aldo251246
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