La «CRICCA» dell’isola. Ponza, 3 milioni di euro di appalti manipolati

 

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17 settembre 2011

di Michele Marangon

Associazione a delinquere: decapitata la giunta di Ponza  

Un mare di carte tra le quali non è stato facile districarsi. In manette il sindaco Porzio, 3 assessori e 3 imprenditori: irregolarità in 11 gare d’appalto da 3 milioni di euro

LATINA – Stanati dalla procura della Repubblica di Latina i «furbetti» dell’isola di Ponza, in provincia di Latina. Una delle mete turistiche più amate dagli italiani, dai vip puntualmente paparazzati, da politici, imprenditori e giornalisti, risulterebbe essere amministrata da un gruppo di «compari» sempre pronto ad aggiustare le carte per favorirsi vicendevolmente.

L’INCHIESTA Sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e venti indagati a piede libero, tra cui diversi dipendenti del Comune: è il bilancio dell’indagine sugli appalti pilotati che ha interessato l’isola di Ponza facendo emergere, secondo le accuse della procura, un’associazione a delinquere capeggiata dal sindaco Pompeo Porzio strettamente legato a tre imprenditori arrestati. «L’indagine – ha detto il Pm Olimpia Monaco – si muove intorno agli illeciti perpetrati in danno alla pubblica amministrazione. Sono state esaminate 11 gare d’appalto espletate tra il 2006 ed 2011, e dalle analisi tecniche è emersa la manipolazione delle stesse, affidate sempre alle stesse società pur non avendone i requisiti. Al momento – spiega il pm – non si può parlare di concussione o corruzione».

APPALTI PILOTATI – Undici appalti per un valore di tre milioni di euro. Secondo quanto appreso dagli inquirenti, i fascicoli portavano già il nome di chi avrebbe vinto i lavori: si va dalla pubblica illuminazione alla relativa manutenzione, passando per la gestione del depuratore, la messa in sicurezza dell’isola, l’acquisto di boe, di condizionatori d’aria, l’affidamento di consulenze. Un mare di carte tra le quali non è stato facile districarsi, ma che è stato possibile esaminare grazie ad una prima segnalazione partita dagli stessi carabinieri di Ponza.

LA «CRICCA» – Tra gli arrestati il 38enne Pietro Iozzi e poi Luca Mazzella – anche lui 38enne – ed entrambi residenti a Roma. Inoltre Giovanni Cerzosimo, 55enne di Frosinone, titolare di una importante ditta edile che ha eseguito lavori per conto del Comune negli stessi settori. Ai tre imprenditori ed al sindaco 58enne Pompeo Porzio – arrestato nella Capitale e detenuto a Regina Coeli insieme ai due romani – è contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e la turbativa d’asta.

GLI ASSESSORI – Tra gli altri amministratori nei guai anche l’assessore al demanio Franco Schiano (66 anni) arrestato in Sardegna mentre si trovava ad un convegno dedicato agli amministratori delle piccole isole, poi il 50enne Mario Pesce (delegato ai rifiuti, lavori pubblici e trasporti), il 52enne Silverio Capone (assessore ai servizi sociali e patrimonio).

 Le accuse formulate dal pm nei loro confronti sono di falsità, turbativa d’asta e abuso d’ufficio.IL CAPO – E’ considerato il promotore della cricca ponzese: Pompeo Rosario Porzio è sindaco da oltre otto anni. Eletto per la prima volta il 25 maggio 2003, vincendo con il 61,8%, è stato riconfermato dai cittadini nella tornata elettorale successiva, il 13 aprile 2008, quando con la lista civica Isola Nostra ha ottenuto il 45,8% dei voti. Porzio era subentrato nel 2003 a Mario Balzano, il cui mandato era stato interrotto con lo scioglimento del Consiglio comunale, dopo che l’ex sindaco era stato dichiarato decaduto dalla carica per incompatibilità. Dopo gli arresti il comune è guidato dall’attuale vicesindaco Daniele Vitiello. Michele Marangon

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