
Genio Civile -Accesso Atti- Hotel San Bartolomeo Ustica – Rilascio Conformita’ e Collaudo 14 giugno 1983

Hotel San Bartolomeo Ustica- Conformita’ e Collaudo statico-Trasmissione del Genio Civile al comune di Ustica e alla Prefettura di Palermo 14 giugno 1983-Registri cartacei vidimati dagli Uffici del G.C.
Il Genio Civile di Palermo ha rilasciato conformità e collaudo statico nel 1983. La verita’ e’ venuta a galla, ed e’ pure certificata. Sono riemersi tutti i documenti per sbrogliare “la matassa”. Fonte https://arig.myblog.it/
Dal rilascio del Nulla Osta, l’1.10.1980, ad oggi tutti i sindaci di Ustica, pur avendo ricevuto gli atti amministrativi del Genio Civile di Palermo, hanno disapplicato la legge nazionale antisismica n.64/1974 che, con l’art.18, sospende le decorrenza di una concessione edilizia (annuale) sino al giorno dell’autorizzazione (Nulla Osta). Sino ad oggi la Prefettura di Palermo, che quei documenti ha ricevuto, non si e’ attivata per i dovuti provvedimenti sull’operato della P.A. di Ustica.

Certificato di conformita’ Genio-Civile-14 giugno 1983-trasmesso al sindaco del comune di Ustica e alla Prefettura
Si rende pubblico il documento, relativo all’accesso atti, del 7 settembre 2017, svolto dal Sig. Bonura Baldassare presso il Genio Civile di Palermo, relativamente alla pratica “Hotel San Bartolomeo” sito in Ustica (Pa).
Il documento, costituente un atto amministrativo vero, incontestabile e definitivo, e’ stato, già da tempo, depositato nei procedimenti penali e civili, oggi, pendenti, tra il Sig. Bonura Baldassare e il Comune di Ustica, presso la Procura della Repubblica e presso la Corte d’Appello del Tribunale di Palermo, ed e’ stato trasmesso, contestualmente, alla Prefettura di Palermo. Anche questi documenti sono stati immediatamente trasmessi agli Organi del Controllo per l’accertamento delle pretese del Comune di Ustica su un immobile alberghiero che non e’ abusivo e che è stato costruito secondo la legge vigente.
L’accesso atti presso il Genio Civile è stato espletato dal Sig. Bonura Baldassare a difesa del diritto reale in capo all’albergo, di cui il Comune di Ustica, ad oggi, non detiene alcun titolo certo di proprieta’. E’ stata dunque accertata l’esistenza della documentazione attestante la conformità dell’ “Hotel San Bartolomeo” ed il collaudo statico dell’albergo finito di costruire, in data 24 novembre 1982, secondo la Legge n. 64 del 1974 vigente in zona sismica, come da tavole tecniche del progetto originario bollato e vidimato dal Genio Civile, che poi lo trasmetteva validato con Nulla Osta al Comune di Ustica ed alla Prefettura di Palermo.
Scrive, infatti, il Dirigente del G.C. di Palermo: “Agli atti di questo ufficio risulta presentata istanza di autorizzazione d’inizio lavori di cui al prot. N. 12467 del 05/07/1977. Risulta inoltre richiesta di certificato di conformità per i lavori di cui al N.O. n. 17844 del 01/10/1980 e rilascio certificato di conformità e collaudo prot. N. 11311 del 14/06/1983”.

Genio Civile: Certificato di Conformità 14 giugno 1983 trasmesso Al Comune di Ustica e alla Prefettura di Palermo
Quanto rinvenuto presso il Genio Civile, inconfutabilmente, accerta la piena efficacia della concessione edilizia n. 331/1978 che, in zona sismica, prende efficacia solo dopo il rilascio del Nulla Osta del Genio Civile, e mai prima di esso (diversamente si incorre nel reato di abusivismo). Prescrizione di legge che, ad Ustica, l’Hotel San Bartolomeo ha pienamente rispettato.
Questo dato di fatto e di diritto e’ stato dettagliatamente accertato, pure, dalla perizia fatta svolgere sull’albergo, in sede penale, dal Giudice Dott. Paolo Borsellino, che ne attesto’ “la conformita’ delle opere realizzate alle autorizzazioni ottenute“.

Documento estratto dall’indagine difensiva in favore di Baldassare Bonura nel proc. pen. n. 10982/2001 contro A.V. + altri e poi archiviato dalla Procura della repubblica di Palermo
Consiglio Stato, ad Aosta privato non poté riscuotere affitto bar. ANSA 1 dicembre 2018
Ribaltando una sentenza del Tar, il Consiglio di Stato ha condannato il Comune di Aosta a risarcire con un importo da calcolare – 234.363 euro secondo i ricorrenti – i proprietari della stazione di servizio con bar annesso di via Parigi 154/a. Si tratta dei canoni d’affitto d’azienda non versati tra l’11 gennaio 2002 e il 30 giugno 2005 dai gestori ai ricorrenti, a causa dei provvedimenti comunali che avevano fermato l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, annullati nel 2012 dai giudici perché illegittimi.
All’origine lo smarrimento, da parte del Comune, della pratica edilizia del 1970 che dimostrava l’abitabilità e la regolarità urbanistico-edilizia della chiusura di un porticato dell’edificio. Il proprietario, non avendone copia, nel 1996 aveva aderito a un condono. Tempo dopo, però, il documento era stato ritrovato e lui aveva chiesto la revoca della concessione in sanatoria, ritenendola superflua. Per il Comune era invece necessaria: di qui la revoca dell’autorizzazione dell’attività.