Siracusa, ex toghe, avvocati, sentenze pilotate

aste-giudiziarie

Sistema Siracusa, l’ex pm Longo avanza la proposta di patteggiamento

Rassegna stampa
https://www.siracusatimes.it/ 4 agosto 2018
Cinque anni e le dimissioni dalla magistratura, questa la proposta avanzata al Gip di Messina durante l’udienza preliminare dall’ex pm Giancarlo Longo, accusato di associazione a delinquere, falso e corruzione insieme ad altre 12 persone tutte coinvolte nel procedimento denominato “Sistema Siracusa“.
L’inchiesta inoltre ha visto coinvolti anche gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, accusati di aver pilotato inchieste e fascicoli ai fini di ottenere favori per i loro clienti.
Entrambi i legali, collaborano da mesi con i magistrati e le loro dichiarazioni hanno permesso di giungere all’arresto dell’ex giudice siciliano Giuseppe Mineo, accusato di corruzione in atti giudiziari. Leggi tutto

http://www.siracusanews.it 6 agosto 2018
PROCURA DI MESSINA
Sistema Siracusa, tra rinvii a giudizio e richieste di patteggiamento si chiude l’udienza maratona.
Scarcerato Centofanti, il gup si é riservato di decidere su Ferraro ma intanto ha rinviato a giudizio 7 persone, altri hanno chiesto di patteggiare. Leggi tutto

Giustizia amministrativa: arresti, complotti e minacce tra toghe e i(m)prenditori

Inchiesta su CGA siciliano

Siracusa, ex toghe, avvocati, sentenze pilotateultima modifica: 2018-08-07T10:09:23+02:00da aldo251246
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3 risposte a Siracusa, ex toghe, avvocati, sentenze pilotate

  1. https://www.dagospia.com Antonio Massari per il “Fatto quotidiano” 20 luglio 2019

    “ECCO LE TRAME NASCOSTE DIETRO LA NOMINA DI LO VOI” – L’EX LEGALE ESTERNO DELL’ENI, PIERO AMARA, INTERROGATO SUL CASO PALAMARA, RIVELA AI PM DI PERUGIA I DETTAGLI DIETRO LA RICOLLOCAZIONE DI FRANCESCO LO VOI A CAPO DELLA PROCURA DI PALERMO – IL RUOLO DEI GIUDICI RUSSO E VIRGILIO, “L’INTERESSAMENTO” DI PALAMARA E PIGNATONE E LE PRESSIONI: “VI FU UNA SORTA DI CONDIZIONAMENTO…” https://www.dagospia.com Antonio Massari per il “Fatto quotidiano” 20 luglio 2019
    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/07/20/ecco-le-trame-nascoste-dietro-la-nomina-di-lo-voi/5338537/
    Il 12 giugno, la Procura di Perugia convoca Piero Amara. Parliamo dell’ex legale esterno dell’Eni che, tra i parecchi guai giudiziari, a Perugia è indagato per aver corrotto, in concorso con l’avvocato Giuseppe Calafiore e l’ imprenditore Fabrizio Centofanti, il pm romano Luca Palamara. È in questa veste che il 12 giugno viene interrogato. Il magistrato perugino Mario Formisano gli pone una domanda su un’ imprecisata registrazione che riguarda Nicola Russo. Si tratta del giudice estensore della sentenza del Consiglio di Stato, con presidente del collegio Riccardo Virgilio, che ricollocò Francesco Lo Voi a capo della Procura di Palermo, dopo che il Tar ne aveva annullato la nomina.
    “C’era una registrazione effettuata da Calafiore in cui Russo parlava della sentenza Lo Voi e dell’ interessamento di Palamara e Pignatone perché venisse nominato come procuratore Lo Voi. Russo lasciava intendere che vi era stato una sorta di condizionamento, ovvero un do ut des.
    Contattato dal Fatto l’ex procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, ha preferito non commentare. Di certo c’è che, durante la sua reggenza, Russo è stato arrestato per corruzione. Il procuratore Lo Voi invece replica: “Non ho la più pallida idea di che cosa si tratti e non vedo che cosa c’entro io in questa storia”. Della sua nomina parla anche Palamara, sentito sempre a Perugia: “Quando parlai con Cascini (Giuseppe, consigliere del Csm, ndr) egli mi chiese pure di qualcosa in merito alla vicenda del ricorso al Consiglio di stato sulla nomina di Lo Voi, vicenda che mi aveva visto impegnato a sostenere la candidatura di Lo Voi. Io con Pignatone ho sempre avuto un rapporto stretto e con lui ho parlato di tante nomine (). Io non seppi rispondere a Cascini su fatti inerenti il procedimento al Consiglio di Stato relativi alla vicenda Lo Voi.
    Leggi tutto

  2. ANSA 12 luglio 2019
    Csm sospende Palamara da funzioni e stipendio è accusato di aver messo le sue funzioni di magistrato a disposizione dell’imprenditore e suo amico Fabrizio Centofanti in cambio di viaggi e regali. LEGGI TUTTO

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